Attualità della sanzione civile nel diritto del lavoro

AutoreLuigi Montuschi
Pagine723-735
Luigi Montuschi
Attualità della sanzione civile nel diritto del lavoro
S: 1. Sanzione civile ed ef‌fettività delle tutele. - 2. La nullità dell’atto giuridico e le misure cor-
rettive sul versante lavoristico. I primi tentativi di applicare sanzioni civili conservative: dal contrat-
to a termine a quello di formazione. - 3. La tecnica della sanzione compulsiva come strumento di
controllo. La stabili zzazione del rapporto di lavoro e il super amento della precarietà nella disci plina
del termine. - 4. I tipi di lavoro f‌lessibile regolati dal d.lgs. n. 276 del 2003. La conversione a-tec-
nica: ef‌fettività e decorrenza retroattiva degli ef‌fetti del contratto convertito. - 5. Le tutele primar ie
negate: la reintegrazione ex art. 18 st. lav. e la f‌inalità sanzionatoria dell’indennità sostitutiva. - 6.
Diritto alla salute e organizzazione del lavoro: un caso d’inversione delle priorità costituzionali. -
6.1. L’inedita vis compulsiva della solidarietà passiva nella f‌iliera degli appalti. - 6.2. La legge delega
per un testo unico: il rispetto delle norme protettive della salute e sicurezza sul lavoro quale pre-
condizione di accesso ai benef‌ici pubblici. La sospensione dell’attività produttiva: un rimedio cau-
telare ad alto impatto sanzionatorio e preventivo. - 7. Diritti costituzionali del lavoratore e tec niche
risarcitorie. Un’azione diretta ex art. 1453 c.c. a tutela della professionalità. L’equità del giudice e la
proporzionalità del ristoro pecuniario. - 7.1. I danni alla persona del lavoratore e le venature san-
zionatorie del risarcimento. - 8. Quando il risarcimento è una pena atipica e solo incidenter uno
strumento riparatorio. Le previsioni in tema di lavoro part time.
1. Alla f‌ine degli anni Settanta (ormai del vecchio secolo), Edoardo Ghera scriveva
che le sanzioni civili appartengono al genere delle tecniche di tutela e di controllo socia-
le del comportamento datoriale, e servono a dirimere le manifestazioni più acute del
conf‌litto d’interessi sotteso al rapporto individuale di lavoro1.
Già allora il trend era in ascesa, pur se l’ef‌f‌icacia sanzionatoria era af‌f‌idata principal-
mente all’operare dei diritti inderogabili, e soprattutto al meccanismo della sostituzione
automatica delle tutele minimali imposte dalla legge e dal contratto collettivo alle pattuizio-
ni individuali derogatrici2. Ghera si poneva l’arduo problema degli spazi riconosciuti ai ri-
medi forti, ripristinatori delle posizioni soggettive violate: perché non è suf‌f‌iciente rimuove-
re il torto civile, ma occorre ricostituire la situazione anteriore, senza cedere alla tentazione
di utilizzare lo strumento secondario, il risarcimento del danno, che dovrebbe rimediare
(non sempre in maniera adeguata) alle conseguenze patrimoniali (e non) dell’illecito.
Si tratta di uno snodo ancora essenziale per il diritto del lavoro: l’ef‌fettività del si-
stema e delle regole è legata, in larga parte, all’adeguatezza dei rimedi e delle sanzioni
civili. E, per essere chiari, se l’opzione risarcitoria risulta comunque prevalente su quella
ripristinatoria si potrebbe dubitare della capacità dell’ordinamento lavoristico di appre-
stare adeguate protezioni ai diritti del lavoratore, persino a quelli fondamentali. Si dovrà
convenire che c’era un pizzico di verità nella caustica frase di Umberto Romagnoli, se-
condo cui: «le sanzioni non ci sono e se ci sono, non servono a niente; però, tutto som-
mato, è meglio così»3.
1 Ghera 1979, 10 ss.
2 Ghera 1979, 16.
3 Romagnoli 1979, 191.

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