Dopo il neoliberismo cosa? La modernità del diritto del lavoro

AutoreLuigi Mariucci
Pagine671-682
Luigi Mariucci
Dopo il neoliberismo cosa?
La modernità del diritto del lavoro*
S: 1. Dopo il neoliberismo cosa?. - 2. La modernità del diritto del lavoro. - 3. Cosa è vivo e cosa è
da rivedere nel diritto del lavoro. La prospettiva. - 4. Qualche tesi sul diritto del lavoro futuro. - 4.1.
Diritti nazionali e globalizzazione. - 4.2. Diritti nazionali e Europa. - 4.3. I diritti sindacali. - 4.4.
Dialogo sociale: rapporti tra sistema sindacale e sistema politico. - 4.5. La riforma del diritto (indivi-
duale) del lavoro: linee di fondo. - 4.6. Gli strumenti di intervento sul mercato del lavoro e la tutela
dei lavoratori nel mercato. - 4.7. La tipologia dei lavori f‌lessibili. - 4.8. Il nucleo del rapporto indivi-
duale di lavoro: la disciplina dei licenziamenti. - 4.9. Rapporto individuale/collettivo. - 4.10. Diritto
del lavoro e valori. - 5. Vecchi e nuovi diritti del lavoro. 6. - Conclusioni. Il diritto del lavoro può
molto ma non tutto.
1. “Dopo il neoliberismo, cosa?” è una domanda intrigante, come quella che in
Italia abbiamo formulato in un libro dedicato a Umberto Romagnoli e intitolato appun-
to «dopo la f‌lessibilità, cosa?»1. Prima di avventurarsi in una risposta occorre anzitutto
def‌inire l’oggetto della domanda. Cosa si intende esattamente per neoliberismo? Penso
che con questo termine si voglia indicare la versione hard del neoliberismo, quella appli-
cata in molti paesi dell’America Latina e in larghe parti del mondo all’insegna della f‌ilo-
sof‌ia friedmaniana secondo la quale il mercato è il centro di tutto, la regola universale
che non tollera correttivi, mentre il consumo è la forma di espressione fondamentale
delle persone, di modo che nel mercato non esistono né cittadini né lavoratori ma essen-
zialmente consumatori2. Non si intende quindi il neoliberismo nella sua forma soft,
quella conosciuta in vari paesi dell’Europa continentale, che ha animato forme varie di
privatizzazione dei servizi pubblici, liberalizzazioni più o meno riuscite, molteplici for-
me di deregolazione del mercato del lavoro ecc. Il neoliberismo soft possiamo dire che è
un f‌iglio minore del padre più nobile.
Alla versione hard del neoliberismo e alla sua dilagante egemonia dobbiamo una
risposta preliminare. Funziona questa idea del mercato privo di vincoli, e quindi inteso
come regola universale e in termini del tutto separati dai requisiti etici def‌initi dai padri
fondatori del liberismo3? La risposta è evidentemente no. Basti richiamare un limite es-
senziale, quello ambientale. La preveggenza di Gandhi, sul punto, risulta più illuminan-
te di ogni dichiarazione retorica. Alla domanda rivoltagli da un giornalista nel 1946 sul
fatto che l’India dopo l’indipendenza intendesse percorrere la stessa via dell’industrializ-
zazione inglese Gandhi rispose: «alla piccola Inghilterra c’è voluto mezzo mondo per
* Il saggio costituisce la rielab orazione di un intervento svolto al Seminario internazio nale di Montevideo
del 20.6. 2007 su “Dopo il neoliberismo: cambio politi co e diritto del lavoro”, orga nizzato dalla r ivista
Derecho Social Latinoamerica e dalla Universidad della Repubblica di Montevideo.
1 Si veda Mariucci 2006.
2 Per una valutazione critica si vedano gli interventi pubblicati in Jeammaud 2005.
3 Mi riferisco in particolare all’Adam Smith di «Teoria dei sentimenti morali».

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