Cloridoro Nicolini (1780-1859) Un magistrato alla ricerca delle regole dell'equità

AutoreStefano Vinci
Pagine445-469
STEFANO VINCI
CLORIDORO NICOLINI (1780-1859)
UN MAGISTRATO ALLA RICERCA
DELLE REGOLE DELL’EQUITÀ
S: 1. La vita e le opere di Cloridoro Nicolini. – 2. L’equità alla guida del
giudizio. – 3. Dalla teoria alla pratica: l’equità nelle sentenze della Gran Corte
Civile di Trani.
1. In una memoria presentata a Ferdinando II nel 1836, l’avvocato Tito
Berni descriveva con «raccapriccio» lo stato della magistratura, caduta in
discredito presso «tutte le classi della nazione» e poco considerata dagli stes-
si suoi membri1. In un panorama siffatto, ben pochi furono i giudici napole-
tani che brillarono per ingegno e per moralità. Tra questi spicca Cloridoro
Nicolini2, giurista e magistrato napoletano autore di interessanti saggi dottri-
nali, la cui figura è stata finora poco studiata forse perché oscurata da quella
1 Osservava l’avvocato Berni nell’accentuare il «deplorabile stato di abbiezione in cui la nostra
magistratura si giace» che «alcuni de’ migliori mi han detto con candidezza che essi non affidereb-
bero neppure la loro giamberga alla decisione degli attuali tribunali». I tribunali erano pieni di
«giovani poco esperti nell’arte difficilissima del giudicare, di «uomini che interamente non sono
dedicati allo studio delle leggi», di «uomini istruiti sì ma che sfiancati dalle infermità e dalle disgra-
zie non valgono più un uomo e molto meno un magistrato», di «vecchi che logori dall’età e dal vi-
cino pensiero del finire male impugnano e peggio adoprano la spada della giustizia». «ASNa, Ar-
chivio Borbone, Memoria sullo stato della magistratura e dei clamori che si levano contro di essa
dell’avv.to D. Tito Berni, 1836. Cfr. F. M, Le Gran Corti Civili del Regno di Napoli
(1817-1865), in A.V., Tribunali e Giurisprudenza nel Mezzogiorno. I. Le Gran Corti Civili
(1817-1865): Napoli e Trani, Napoli , p. 72. Sull’argomento vedi anche P. S, Alta
magistratura e politica della integrazione. Linee di un’analisi socio-politica dell’alta magistratura
italiana dall’unità al fascismo, Roma 1979; I., Storia della magistratura italiana. Le origini. La
magistratura del Regno di Sardegna, Roma 1993; C. C, Il mestiere di giudice. Magistra-
ti e sistema giuridico tra i francesi e i Borbone (1799-1848), Bologna 2004; F. M, Il
diario e la biografia di Carlo De Nicola. La sofferta transizione delle mentalità giuridiche dall’an-
tico al nuovo regime, in Frontiera d’Europa, 2005 n. 2, pp. 121-238.
2 Notizie biografiche su Cloridoro Nicolini si ricavano da D. M, Elogio del consigliere
di Suprema Corte di giustizia Cloridoro Nicolini, pronunziato in Chieti dal professore di letteratura
Domenico Mascetta, Chieti tipi Q. Scalpelli 1859.
446 Annali della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto — Anno III
del più famoso fratello Niccola3. Attraverso le sue opere e l’esperienza matu-
rata in campo giudiziario – fu giudice e procuratore nei principali Tribunali
del Regno – è possibile cogliere il travaglio del ceto forense a seguito dell’en-
trata in vigore del code civil4. Nacque nel 1780 a Tollo, in Abruzzo citeriore5,
da Giambattista e Teresa de Honoratiis. Di famiglia agiata, dopo gli studi
elementari frequentò il seminario di Ortona sotto la guida dell’abate Tomma-
so Maria Verri6, «che a quei tempi ben era a riguardarsi come cima delle in-
telligenze abruzzesi»7. Si trasferì poi a Napoli dove si dedicò agli studi di
3 Su Niccola Nicolini cfr. J. L. E. O, Criminalistes italiens: Niccola Nicolini in Revue
de législation et jurisprudence, 1845, p. 322; L. T, Niccola Nicolini in A.V., Comme-
morazioni di giuristi napoletani, Napoli s.d., p. 49-55; F. N, Niccola Nicolini e gli studi
giuridici della prima metà del secolo XIX, Napoli 1907; A. M, Una scienza per due re-
gni: la penalistica napoletana della Restaurazione, presentazione a Codice per lo Regno delle Due
Sicilie [cur. S. Vinciguerra], Padova 1996, p. XXVII-LXIV; F. M, Codificazione e giu-
stizia penale nelle Sicilie dal 12808 al 1820, Napoli 2001; I. Tra scienza e arbitrio. Il problema
giudiziario e penale nelle Sicilie dal 1821 al 1848, Bari 2005.
4 Sull’argomento cfr. G. A, Il «Code Napoléon» in Italia e la sua influenza sui codici
degli stati italiani successori, in I., Tradizione romanistica e civiltà giuridica europea, Napoli
1984; P. C, Saggi sulla storia delle codificazioni, Milano 1998; P. G, Assolutismo giuri-
dico e diritto privato, Milano 1998; U. P, La nozione di Code Civil fra tradizione e inno-
vazione (con un cenno alla sua pretesa di completezza), in «Quaderni fiorentini» 27 (1998), p. 83-
115; S. S, Verso il Code Napoléon: il progetto di codice civile di Guy Jean-Baptiste Target.
1798-1799, Milano 1998; J.L. H, L’impossible code civil, Paris 2002; A. P S,
Dal codice Napoleone al codice civile, in Italia ed Europa nella storia del diritto, Bologna 2003, p.
495-532; J. L.A. Charter, Portalis père du Code civil, Paris 2004; F. M, Sul metodo
bizzarro di mantener tacendo le leggi antiche. Il dibattito sulla vigenza dell’autentica ‘Ingressi’ nel
Regno delle Due Sicilie (1839-1843), in Studi in onore di Luigi Labruna, Napoli 2007; F. M,
La codificazione civile napoletana. Elaborazione e revisione delle leggi civili borboniche. 1815-
1869, Napoli 2006; S. V, Il codice latino romano nella giurisprudenza della Gran Corte Civile
di Trani, in Annali della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto, a. II (2009), p. 541-562; A.V.,
Tribunali e Giurisprudenza nel Mezzogiorno, cit.
5 Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento nelle provincie abruzzesi – soprattutto nel
chietino di cui Tollo faceva parte – fiorì una generazione di giovani intellettuali destinati a posizio-
ni di rilievo nell’ambito della cultura e della politica napoletana: oltre ai fratelli Nicolini, ricordo i
fratelli Gennaro e Giuseppe Ravizza, Pietro de Sterlich, Antonio Nolli, Francesco Saverio Petroni,
Giuseppe de Thomasis, Francesco Canofari e Giuseppe Durini. Cfr. G. D L, La cultura abruz-
zese nel periodo borbonico, in «Abruzzo», a. IV n. 1 (1968), p. 127-48; R. D S, Lettere a
G. Lami (1750-1768) [cur. U. R e L. C], Napoli 1994; F. M, Pierre Jo-
seph Briot. Un giacobino tra amministrazione e politica, Napoli 1998, p. 146-50.
6 Tommaso Maria Verri nacque ad Archi il 21 settembre 1734 da Carlo Antonio e da Anna Gen-
tile. Dopo i primi studi presso i Gesuiti a Chieti, frequentò il Seminario di Ortona del quale divenne
docente di filosofia e poi Rettore.Letterato, filosofo e teologo fu autore di alcuni saggi di metafisi-
ca che riprendevano gli studi di Antonio Genovesi: scrisse nel 1783 le Physicae propositiones quas
Franciscus Xaverius de Flamminiis, Vincentius Ciampoli, Camillus Madonna, et Aloysius Antonuc-
ci e nel 1786 le Animadversiones criticae in doctissimi, clarissimique viri Antonii genuensis ele-
menta metaphysicae in studiosae juventutis gratiam elucubratae ad usum Seminarii Ortonensis. Fu
autore anche di un Breve commentario italiano alPentateuco, Lezioni sulla Bibbia, Canzoni e so-
netti e di drammi sacri. Morì ad Ortona, 9 marzo 1814. Cfr. P. N S, Vicende della
coltura nelle Due Sicilie, o sia Storia ragionata della loro legislazione e polizia, delle lettere, del
commercio, delle arti, e degli spettacoli dalle colonie straniere, t. VI, Napoli presso Vincenzo Flau-
to 1811, p. 166ss; M. M. P, L’ opera poetica di Tommaso Maria Verri, Lanciano 1981; U.
R – E. T, L’Abruzzo nel Settecento, Pescara 2000; F. C, Storia del teatro in
Abruzzo: dal Medioevo al secondo Novecento, Pescara 2005.
7 M, op. cit., p. 5: Tommaso Verri «compreso di amore per una pianta promettitrice al
civile consorzio di rari frutti, educolla con quella solerzia, cui amplamente rispose l’avvenire. E per

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT