I primi quarant'anni dello statuto dei lavoratori. Elogio del riformismo nobile

AutoreRoberto Voza
Pagine485-495
roBerto VozA
I PRIMI QUARANT’ANNI
DELLO STATUTO DEI LAVORATORI.
ELOGIO DEL RIFORMISMO NOBILE*
Le leggi, soprattutto quelle importanti, non sono funghi che si schiudono
all’improvviso dopo un temporale. Di solito, esse hanno prima una gestazio-
ne nel tessuto sociale, culturale e politico, in cui cominciano a germogliare le
idee e i valori di cui sono portatrici.
Gino Giugni lo ha detto con parole chiarissime: lo Statuto dei lavoratori è
stato “il frutto di una felice congiunzione fra la cultura giuridica e il movi-
mento di massa”. È stato, cioè, l’approdo di una stagione di lotte sociali,
come è avvenuto – proprio in quegli anni – per altre leggi importanti.
Sotto questo profilo, va detto che la legge 300/1970 seppe raccogliere e
valorizzare le spinte provenienti dai movimenti di fine anni ’60, ma esercitò
anche una forte mediazione, incanalando quei fermenti in una logica istitu-
zionale. In quegli anni nelle fabbriche, nelle piazze, nelle scuole e nelle uni-
versità era in corso una rivoluzione all’insegna dell’assemblearismo, della
democrazia diretta, della contestazione radicale di ogni compromesso istitu-
zionale. Una parte, nemmeno rilevante, di quel movimento, prima ma soprat-
tutto dopo l’approvazione dello Statuto, continuò ad ammonire che si trattava
dell’ennesimo tentativo borghese di imbrigliare le lotte operaie.
Del resto, lo stesso Partito comunista, soffrendo come tante volte nella
sua storia, scelse di astenersi al momento del voto. Giuliano Pajetta, fratello
del più noto Giancarlo, parlò in aula dello Statuto come di un passo in avan-
ti, con molti aspetti positivi, ma non di una vera e propria svolta.
Fortunatamente lo Statuto vide la luce e oggi possiamo dire che avranno
mancato l’assalto al cielo, però i movimenti operaio, studentesco e femmini-
le, contestando l’autoritarismo nella fabbrica, nella scuola/Università e nella
famiglia, contribuirono a lasciare tracce concrete e importanti come lo Statu-
Il testo riproduce il contenuto della Lectio magistralis tenuta per l’Associazione ‘Casa Di
Vittorio’ in data 16 novembre 2010, presso la I Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli
Studi di Bari “Aldo Moro”.

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