Mercato finanziario, persona umana ed etica. Considerazioni sull'economia nell'Enciclica Caritas in Veritate

AutoreAndrea Pisani Massamormile
Pagine1718-1726
Andrea Pisani Massamormile
Mercato nanziario, persona umana ed etica.
Considerazioni sull’economia nell’Enciclica Caritas in Veritate*
S: 1. Ragioni di una riessione. – 2. Il mercato, le disuguaglianze, i bisogni ed i desideri umani.
– 3. Il mercato nanziario. Caratteristiche sociologiche. – 4. Due mali endemici: asimmetria informa-
tiva e conitti di interessi. – 5. Il ruolo della legge ed il baricentro della sua protezione. – 6. L’infor-
mazione è necessaria, ma non (sempre) può sostituire il divieto. – 7. Un mito che vacilla: il primato
dell’economia. – 8. I valori dietro le regole. – 9. Ricerca dell’etica e crescita culturale. – 10. Etica, af-
fari e politica: il rischio di inganno. – 11. Alla ricerca di conclusioni: sentire cristiano ed obiettivi laici.
1. È mio obiettivo riettere sul cap.III dell’Enciclica Caritas in Veritate, dedicato a
Fratellanza, sviluppo economico e società civile”.
Più in particolare, vorrei svolgere qualche considerazione sullo sviluppo economico
e Vi chiederò di accompagnarmi ad assistere, in punta di piedi e con un po’ di sano
stupore, ad un incontro che in quelle pagine si realizza fra la Dottrina Sociale della Chie-
sa ed un istituto o, forse meglio, un fenomeno che pare quasi essere un sinonimo ed è
comunque un momento ineliminabile dello sviluppo economico: il mercato.
Con due premesse. La prima. A quell’incontro assisterò, per parte mia, col bagaglio
culturale dello studioso del diritto commerciale, di quella disciplina, cioè, che studia i
soggetti (le imprese) e gli scambi dell’economia reale, nonché i soggetti (banche ed altri
intermediari nanziari) e gli scambi del capitale nanziario.
Seconda premessa. Il cap.III dell’E. è stretta derivazione del cap.II, così come lo svilup-
po economico è, nell’impostazione dell’E., un capitolo dello sviluppo umano, che di
quest’ultimo dunque deve o, meglio, dovrebbe rispettare natura, caratteristiche ed esigenze.
Ebbene, il cap. II si apre con questa osservazione: “l’esclusivo obiettivo del protto, se
mal prodotto e senza il bene comune come ne ultimo, rischia di distruggere ricchezza e creare
povertà” e ciò non solo in una chiave di lettura spirituale, ma anche reale ed economica.
È questa, a mio avviso, l’impostazione di fondo che regge anche – e forse soprattut-
to – il successivo discorso sullo sviluppo economico.
Discorso quest’ultimo che, a sua volta, si apre con un ammonimento particolar-
mente duro, sia sotto l’aspetto teologico-dottrinario, che ricorda qui le riessioni agosti-
niane, sia sotto quello dell’esperienza pratica: gli eetti del peccato – quello che ci riguar-
da tutti, di cui non possiamo liberarci – sono presenti anche nel campo dell’economia e
ciò si è tradotto nel far coincidere la felicità e la salvezza col benessere materiale.
2. Queste basi introducono dunque alla denizione di mercato: il mercato è “l’isti-
tuzione economica [ma forse si potrebbe dire: il luogo virtuale] che permette l’incontro tra
* Relazione svolta al Convegno “Caritas in veritate. L’itinerario possibile di un nuovo umanesimo” tenutosi
a Sorrento il 27 febbraio 2010 su iniziativa dell’Ordine di Malta.

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