Mercati finanziari e responsabilità strutturale

AutoreFabio Merusi
Pagine1651-1658
Fabio Merusi
Mercati nanziari e responsabilità strutturale
S: 1. Il legislatore suggerisce il quesito di una possibile responsabilità patrimoniale del legislatore
per difettosa vigilanza del mercato nanziario. – 2. Perché il coordinamento e non una autorità unica
di vigilanza del mercato nanziario. – 3. I moduli del coordinamento. L’attività congiunta della Banca
d’Italia e della CONSOB. – 4. Gli eetti qualicatorî del coordinamento paritario. – 5. Prospettive
del coordinamento. La possibile incidenza pro futuro di cambiamenti comunitari in atto. – 6. La pos-
sibile “responsabilità infrastrutturale” per inidonea organizzazione delle autorità regolatrici del merca-
to nanziario fondato sul risparmio.
1. È possibile congurare una responsabilità dello Stato legislatore per difettosa or-
ganizzazione delle Autorità di vigilanza del mercato nanziario?
Le recenti, tormentate vicende della legge sulla tutela del risparmio e la disciplina dei
mercati nanziari (L. 28 dicembre 2005, n. 262) sembrano, di per sé, suggerire il quesito.
Ma vediamo prima in che modo è intervenuta la legge sulla tutela del risparmio
sull’organizzazione della vigilanza sui mercati nanziari.
2. Andiamo a Praga ad ascoltare Arriaga solevano ripetere, ridacchiando, gli stu-
denti di teologia del XVII secolo ogni qualvolta qualcuno tentava di mettere d’accordo
con l’ortodossia qualche nuova teoria con espedienti meramente retorici. Nel XXI seco-
lo gli studenti di giurisprudenza o di scienze politiche ripetono ridacchiando che quan-
do il legislatore non sa che pesci pigliare stabilisce di coordinare. Infatti il legislatore as-
sembleare italiano si comporta come il famoso gesuita che insegnava a Praga: quando
non sa prendere una decisione stabilisce che non ce n’è bisogno, basta prevedere che gli
interessati si mettano d’accordo fra di loro e perché si mettano d’accordo basta preveder-
lo per legge così come faceva Arriaga nel suo cursus philosophicus con le diverse teorie
coniggenti con l’ortodossia cattolica1.
Il problema era di ovviare alle disfunzioni della vigilanza bancaria e della vigilanza
sugli intermediari nanziari con riferimento ad un mercato nanziario nel quale le con-
glomerate nanziarie rendono ormai inestricabili i rapporti fra credito, nanza e assicu-
razioni e nel quale i prodotti bancari, nanziari e assicurativi coi quali si raccoglieva il
risparmio erano ormai intercambiabili o mutabili da parte degli emittenti in modo da
farli risultare più appetibili per il risparmiatore o, come spesso accade, più idonei a na-
scondere il rischio eettivo incorporato2.
1 Nel 1632 quando giunse la proibizione di insegnare dottrine atomistiche padre Rodrigo de Arriaga aveva
già pubblicato il suo Cursus philosophicus e il modo di dire diuso fra i più giovani “andare a Praga ad ascol-
tare Arriaga” implicava l’idea che frequentando i suoi corsi si potesse conciliare il rispetto per l’ortodossia
con le esigenze del nominalismo in losoa e del corpuscolarismo in sica. Cfr. in proposito P. R,
Galileo eretico, Torino, 1983, 304 ss.
2 Le vicende della cartolarizzazione si possono in proposito considerare emblematiche. Cfr. da ultimo per

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