Prefazione

AutoreGiuseppe Barbagallo
Pagine13-16

Page 13

@La sentenza informatica

La lettura di questo studio di fattibilità sull'informatizzazione dei flussi documentali della giustizia amministrativa offre un'occasione per una riflessione che, traendo spunto da uno strumento tecnologico, l'informatica, porta ad un dialogo sui massimi sistemi: che cosa è un ordinamento, cosa la cultura giuridica di un paese in un determinato momento storico, come la storia della civiltà è determinata da tutta una serie di fatti minimi che, in un rapporto circolare con le grandi idee, i grandi personaggi, le grandi rivoluzioni, caratterizzano un'epoca.

L'idea che emerge dall'esame di questo studio di fattibilità è che il sistema informativo è più che un mero integratore tecnologico; esso caratterizza e determina il sistema giuridico e condiziona gli altri elementi dell'ordinamento. È destinato a divenire un filtro logico che dovrebbe portare ad una semplificazione e ad una omogeneizzazione del linguaggio degli atti processuali sia delle parti che del giudice. È un fattore che dovrebbe attenuare la tendenza all'astrazione della cultura giuridica italiana. Se ben utilizzato dovrebbe avere un'incidenza positiva sulla certezza del diritto e quindi sull'eguaglianza dei cittadini innanzi alla legge, e ridurre la durata dei processi.

Il processo informatico si giova dell'opera di molti attori: gli avvocati, i funzionari della segreteria, i tecnici informatici, i giudici, tutti partecipi della funzione di rendere giustizia nel modo migliore e più rapido.

Lo strumento informatico modifica dunque l'ordinamento e deve essere utilizzato con consapevolezza, al fine di trarne quegli effetti positivi ai quali sopra si è accennato.

Cercherò di dar conto delle affermazioni effettuate riferendo come si è arrivati a questo studio e quale è il suo contenuto.

Il problema centrale della giustizia amministrativa, come della giustizia italiana, è quello della lunga durata dei processi. Il rapporto tra affari introitati e affari definiti dal giudice amministrativo non è positivo. L'arretrato è superiore ai 900.000 ricorsi presso i giudici di I grado e superiore ai 20.000 ricorsi presso il giudice di II grado.

Il problema si può risolvere incidendo sul numero dei ricorsi o sulla loro definizione.

Per quanto concerne la definizione dei ricorsi, particolarmente utili si sono mostrati gli strumenti acceleratori previsti dalla legge 205 del 2000, quali, ad esempio, la sentenza breve, il decreto decisorio, la possibilità di adozione di sentenza sul merito in sede cautelare...

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