Capitolo ottavo. Politiche regionali per la società dell'informazione. Il caso Toscana

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@1. Internet ed e-government in Toscana

Nel panorama nazionale e internazionale delle iniziative per lo sviluppo della società dell'informazione, un posto di rilievo occupa l'esperienza della Rete Telematica Regionale Toscana (RTRT), ormai diventata un modello di cooperazione e di condivisione di soluzioni tecniche, nonché di strategie per l'innovazione, fra tutti gli enti pubblici del territorio toscano, e tra questi e l'insieme della società toscana.

Nelle pagine che seguono ne descriverò l'evoluzione, in quanto fortemente paradigmatica del percorso che il mondo delle P.A. dovrebbe compiere, nella prospettiva di un'innovazione che sia in grado di dare pari opportunità a tutti i cittadini di un dato territorio.

Siamo in presenza di un esempio forse unico nel panorama della sperimentazione di nuovi modelli di rapporti istituzionali. In questo caso l'esperienza si è snodata su due livelli, da un lato quello dell'interazione con gli enti locali e le loro organizzazioni di rappresentanza (ANCI, UPI, ecc.), dall'altro quello della ricerca di un raccordo con gli organi centrali dello stato. Per quanto riguarda il rapporto con gli enti locali è stato necessario tenere in considerazione le sensibilità molto marcate degli enti, sempre preoccupati di salvaguardare la propria autonomia nei confronti dell'amministrazione regionale (e mi riferisco sia ai comuni che alle province, così come alle comunità montane e ai circondari).

Per quanto riguarda invece l'altro aspetto, cioè quello del rapporto regione-stato, si è cercato di reimpostare in modo efficace la relazione fra governo regionale e governo nazionale in materia di sviluppo della società dell'informazione, salvaguardando le prerogative di ciascuno, alla luce della nuova cultura federalista e delle conseguenti modifiche al Titolo V della nostra Costituzione.

Un percorso ricco di difficoltà oggettive, ma anche di ostacoli frapposti in modo qualche volta strumentale dagli organi centrali (in particolare alcuni Ministeri), la cui preoccupazione era quella di avere una qualche sovrapposizione di funzioni. Un esempio in questo senso è dato dallaPage 202 questione del registro delle anagrafi, che la Regione Toscana avrebbe voluto gestire sui propri server, in accordo coi comuni all'interno della rete telematica, allo scopo di facilitare le funzioni di back-office fra gli enti del territorio, e su cui il Ministero degli interni si è irrigidito, ritenendo che un'eventuale disponibilità avrebbe compromesso le proprie prerogative su questo importante ambito dell'amministrazione digitale.

Il progetto di Rete Telematica, pur con le difficoltà derivanti dall'assoluta novità del panorama che andava configurandosi, si è comunque affermato, e nel 2004 il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la prima legge regionale sullo sviluppo della società dell'informazione e della conoscenza, ossia il primo tentativo, a livello europeo, di definire il quadro armonico dei soggetti e delle competenze, nel nuovo scenario dell'era di Internet.

Sempre all'interno della stessa legge ha trovato la sua definizione giuridica l'esperienza di Rete Telematica, che peraltro era già attiva da oltre sette anni nel territorio toscano.

La Rete Telematica si è posta, fin dalla sua nascita, come la protagonista della cooperazione fra enti e ha assunto anche un importante ruolo di riferimento per gli altri soggetti (mondo delle imprese e mondo delle associazioni di categoria e del volontariato) che iniziavano a vedere in Internet e nella rete un'occasione di sviluppo.

In effetti ormai RTRT è riconosciuta come luogo di discussione e di approfondimento di tutte le strategie che stanno conducendo la società toscana verso l'era di Internet. I progetti che sono stati elaborati, e di cui nei paragrafi successivi si dà informazione, coprono l'arco delle opportunità (e anche delle criticità) del territorio toscano, e nello stesso tempo sono funzionali allo studio e allo sviluppo di soluzioni condivise che attengono la digitalizzazione dell'amministrazione e l'avvento della società dell'informazione e della conoscenza.

I progetti oggi in fase di svolgimento coprono tutto l'arco delle questioni connesse alle strategie dell'innovazione tecnologia, da quelli orientati alla digitalizzazione delle P.A. a quelli volti a sviluppare la banda larga (anche nei territori maggiormente disagiati), a quelli che intendono realizzare sistemi di supporto alle amministrazioni periferiche dello stato (in primis le prefetture), con portali ad hoc integrati con la realtà degli enti territoriali, fino ai progetti per contrastare il divario digitale ePage 203 alle iniziative per rendere operativi i punti di accesso assistiti (PAAS) nel territorio regionale.

La Rete svolge un compito importante di coordinamento, inducendo gli enti a confrontarsi e, auspicabilmente, a condividere le proprie scelte prima di assumere iniziative in materia di innovazione tecnologica.

Spesso infatti all'interno delle amministrazioni mancano le competenze e così è facile che esse diventino territorio di caccia libera per operatori di telecomunicazioni o per fornitori di software. In questi casi la Rete, supportata dai gruppi di lavoro costituiti dagli informatici responsabili dei sistemi informativi degli enti, oltreché dalla struttura tecnica della Regione Toscana, è in grado di offrire consulenza qualificata in merito agli interventi tecnologici, e inoltre di fornire un contributo sulle scelte di tipo più prettamente strategico negli interventi a medio e lungo termine.

L'altra funzione esercitata da RTRT, rivelatasi insostituibile, è quella di coordinamento fra enti per accedere ai fondi europei e nazionali o alle risorse messe a disposizione dagli Avvisi nazionali del CNIPA.

Tale coordinamento consente di mettere in atto una preventiva verifica dei bisogni e un'analisi di quanto già sviluppato e già «usabile» per evitare di duplicare gli interventi lasciando invece scoperti settori di rilievo.

Con questa iniziativa di coordinamento si tenta di indurre gli enti a scegliere soluzioni che, con il supporto di ulteriori risorse finanziarie provenienti dall'amministrazione regionale, possano garantire ai propri cittadini per lo meno un livello minimo di servizi in rete, quali la gestione automatizzata degli uffici URP, gli sportelli per le imprese, il protocollo informatico o la firma digitale certificata.

La realtà attuale infatti, e anche la Toscana non differisce in questo dalle altre zone d'Italia, è caratterizzata da gravi squilibri: alcuni comuni hanno una notevole ricchezza di applicazioni, altri sono a un livello intermedio e infatti dispongono di sistemi molto evoluti in qualche caso, salvo poi essere carenti su alcuni fondamentali servizi di base, altri ancora non si pongono nemmeno il problema dell'introduzione di soluzioni tecnologiche nei processi amministrativi, magari per una particolare indisponibilità all'innovazione da parte degli amministratori.

Proprio per ovviare a queste difficoltà, la Toscana ha scelto di dotarsi di uno strumento come RTRT che si pone quale interlocutore degli enti, con l'obiettivo di avere una sorta di monitoraggio continuo dei progetti ePage 204 delle soluzioni, garantendo nello stesso tempo una certa armonia negli interventi e l'affermazione della logica del riuso, quest'ultima indispensabile per attuare economie di gestione (v. cap. IV, par. 5).

È proprio il riuso l'altro grande protagonista di questo percorso. Il riuso come elemento centrale per lo sviluppo di progetti condivisi nel territorio. La filosofia di fondo è che ciò che esiste deve essere messo a disposizione degli altri, attraverso uno sforzo dell'amministrazione regionale che assume su di sé l'incombenza di supportare economicamente le iniziative di riuso, per impedire la dispersione di risorse (sia europee, che nazionali e regionali) e facilitare un processo di crescita equilibrata dei territori.

L'aspetto della formazione è indispensabile per accompagnare il cammino illustrato, e quindi negli anni RTRT ha svolto un ruolo determinante per far crescere la cultura della rete. Formazione per gli enti e formazione per i cittadini, attraverso tutti gli strumenti disponibili, a partire dai corsi organizzati presso i punti di accesso assistiti (PAAS), fino ai corsi a distanza attraverso la rete, orientati per lo più ai funzionari pubblici.

La Rete si propone come un esempio alto di e-democracy. Come vedremo di seguito nella descrizione della sua struttura, ciascun ente o associazione di categoria ha un ruolo paritario e le decisioni vengono prese in modo partecipato al suo interno. Gli strumenti operativi scelti sono il comitato Strategico, la Direzione e il Coordinatore, che attuano gli indirizzi anch'essi definiti in modo collettivo. Tali indirizzi sono supportati dall'amministrazione regionale che svolge un ruolo di interlocuzione di grande rilievo, in quanto, all'interno della sua programmazione, assume le decisioni che la Rete propone nel proprio piano d'azione e impegna risorse secondo gli orientamenti individuati all'interno della Rete stessa da tutti gli enti.

Nelle pagine seguenti vedremo l'evoluzione di questa esperienza, unica in Europa e guardata con interesse dagli altri governi regionali, ma nello stesso tempo cercheremo di coglierne le criticità, connesse alla novità del modello adottato e a una certa diffidenza per la logica della condivisione ancora testardamente presente all'interno degli enti locali.

@2. Rete Telematica Regionale Toscana (RTRT)

L'esperienza toscana nasce nella seconda metà degli anni '90 come intuizione e risposta all'avvento di Internet, con l'obiettivo di trasforma-Page 205re una nuova tecnologia, quella della rete, in un nuovo valore per l'organizzazione della pubblica amministrazione.

Inizialmente la Rete si collocò su un terreno esclusivamente tecnico, una infrastruttura che tendeva a svilupparsi per rispondere a esigenze di razionalizzazione e di riduzione dei costi delle telecomunicazioni...

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