Caso Sejdovic c. Italia, sentenza, 10 novembre 2004

AutoreCarella, Gabriella
Pagine100-106
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CASO SEJDOVIC c. ITALIA
(Ricorso n. 56581/00)
Sentenza 10 novembre 2004
L’8 settembre 1982, il Sig. S. veniva colpito da un proiettile
esploso in un campo nomadi in Roma. Stando alle dichiarazioni
rese da alcuni testimoni oculari, responsabile dell’omicidio sareb-
be stato I. Sejdovic, cittadino della Ex-Jugoslavia. Le ordinanze di
custodia cautelare emesse dal G.i.p. del Tribunale di Roma nei
confronti del Sig. Sejdovic non potevano essere eseguite in quanto
il ricorrente era divenuto irreperibile. Questi veniva quindi dichia-
rato latitante e gli veniva nominato un difensore di ufficio, al quale
venivano notificati tutti gli atti processuali. Il processo si svolgeva
nella contumacia del ricorrente, concludendosi in primo grado con
una sentenza di condanna nei suoi confronti alla pena di anni 21 e
mesi 8 di reclusione. Tale sentenza passava in giudicato in data 22
gennaio. Il Sig. Sejdovic veniva successivamente arrestato in Ger-
mania in esecuzione di un mandato di arresto internazionale emanato
nei suoi confronti ed ivi detenuto dal 22 settembre al 22 novembre
1999. Le autorità tedesche rifiutavano l’estradizione del condannato
in Italia, in quanto il diritto dello Stato richiedente non gli avrebbe
offerto una ragionevole possibilità di rimuovere la preclusione deri-
vante dal giudicato ed ottenere la riapertura del processo.
omissis
IN DIRITTO
I. SULLA PRETESA VIOLAZIONE DELL’ART. 6 DELLA
CONVENZIONE.
19. Il ricorrente lamenta di essere stato condannato in contu-
macia senza aver avuto l’opportunità di presentare la sua difesa da-
vanti alle giurisdizioni italiane. Invoca l’art. 6, parr. 1 e 3 della
Convenzione
omissis

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