I diritti della persona 'nativi' dell'Internet. Diritto di accesso alla Rete, danno alla persona e Internet governance

AutoreDeborah Bianchi
Occupazione dell'autoreAvvocato
Pagine109-124
I diritti della persona “nativi” dell’Internet. Diritto di accesso
alla Rete, danno alla persona e Internet governance
DEBO RAH BI ANC HI
SOMM ARI O: 1. Premessa – 2. Generalità – 3. Diritto di accesso: diritto della perso-
na “nativo” dell’Internet – 4. Diritto di accesso di vecchia generazione e diritto di
accesso di nuova generazione – 5. Diritto di accesso di vecchia generazione e dan-
no alla persona – 6. Diritto di accesso di nuova generazione e danno alla persona
– 7. Diritto di accesso alla Rete, danno alla persona e Internet governance
1. PRE MES SA
In questo contributo il diritto di accesso ad Internet sarà trattato sot-
to il prof‌ilo strettamente civilistico, nell’ambito del più generale tema del-
l’Internet governance1, al centro delle rif‌lessioni della Conferenza che ci
ospita.
La linea delle rif‌lessioni riportate in queste pagine si concentra esclusiva-
mente sull’intersezione di due piani: il piano civilistico della quotidianità e
il piano pubblicistico dei valori fondanti. Il tutto ambientato nello scenario
della responsabilità contrattuale da inadempimento riferita a un oggetto del
contratto che è costituito dai contenuti del servizio universale.
L’analisi della situazione attuale dà adito a una rif‌lessione proiettata in
avanti in cui i contenuti riconosciuti ad oggi dal legislatore nazionale e euro-
peo nell’alveo del servizio universale sono ormai obsoleti. Si staglia l’esigen-
za di riformare la sostanza del servizio universale adeguandola alle prestazio-
ni della banda larga e dei servizi di ultima generazione.
Si tratta di fondare un concetto f‌luido, dinamico, in grado di accogliere
tutte le prossime fasi dell’evoluzione tecnologica.
L’Autrice è avvocato; si occupa di diritto delle nuove tecnologie sia in materia
consumeristica sia in materia di diritti della persona.
1Per una def‌inizione si veda la nota 1 di L. ABBA, S. TRU MPY,La enhanced coopera-
tion per le politiche pubbliche di gestione delle risorse critiche di Internet, in “Informatica e
diritto”, 2009, n. 1, p. 15 (“è lo sviluppo e l’applicazione da parte dei governi, del settore
privato e della società civile, nei loro rispettivi ruoli, di princìpi, norme, regole, procedure
decisionali e programmi condivisi che determinano l’evoluzione e l’uso di Internet.”). Si ve-
da anche L. ABBA, C. COSMATOS,Global Internet Governance: un nuovo campo di ricerca
interdisciplinare riguardo all’Internet del futuro, in “Informatica e diritto”, 2008, n. 1-2, pp.
497-506.
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È chiaro che un’operazione del genere sia possibile soprattutto sulla scor-
ta di iniziative politiche inclusive e emancipanti com’è stato opportunamen-
te evidenziato ma è anche possibile offrire un contributo reale in sede di
tutela risarcitoria2.
La tutela risarcitoria quale braccio armato dei valori costituzionali divie-
ne uno dei mezzi con cui l’e-governance riesce a penetrare il tessuto della
società civile. Il danno da digital divide geograf‌ico o solo temporaneo costi-
tuisce l’occasione per promuovere l’e-governance nella coscienza collettiva.
Le coscienze sociali meno attente risultano magicamente sensibili alle
questioni quando “viene toccato il portafoglio”. Il portafoglio in questo caso
dovrebbe essere quello dei fornitori di servizi web: sia servizi di connettività
che servizi di ultima generazione. Considerando infatti una concezione più
aderente al reale riguardo alla natura di certi fornitori potremmo osservare
una condizione di non indifferenza alle direttrici della Rete. Potremmo anzi
rilevare che alcuni di essi lungi dallo svolgere un’attività unicamente di me-
re conduit assurgono al ruolo di vero e proprio fuoco delle logiche di senso
dell’Internet trattando e pilotando le identità digitali che si rivolgono ad essi
per intraprendere i loro viaggi semantici.
Sotto tale prof‌ilo si potrebbe ipotizzare l’obbligo per questi gestori di
assicurare all’utente l’opportunità di godere di un uso poliedrico della rete
rifuggendo da quella logica verticale imperante provider-utente che fa asso-
migliare sempre più il web a una televisione piuttosto che a una società di
servizi. La e-governance dovrebbe pervadere le loro infrastrutture per poi
diffondersi a pioggia nella coscienza collettiva dell’Internet iniziando dal-
l’informazione sui cosiddetti protocolli di abilità digitali f‌ino all’informazio-
ne sulle potenzialità dell’infrastruttura digitale quale nuova fonte di energia
com’è stato per la corrente elettrica, com’è stato per il petrolio.
2. GEN ERA LITÀ
Internet è un’infrastruttura che funziona su impulsi elettronici. La per-
sona connettendosi alla rete produce una “scintilla elettronica”: né più né
meno di un semplice segnale. La persona nell’Internet è un segnale elettro-
nico.
Internet è una rete di servizi gratuiti o a pagamento messi a disposizione
dell’utente per comunicare, per acquistare, per informarsi, per informare o
manifestare il proprio pensiero, per fruire contenuti o per creare contenuti.
2Si veda il contributo di A. Valastroin questo volume.

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