Pratiche commerciali scorrette e rimedi

AutoreSara Tommasi
Pagine119-160
PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE E RIMEDI
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CAPITOLO QUARTO
PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE E RIMEDI
SOMMARIO: 1. Protezione del consumatore e risarcimento dell’interesse negativo. - 2.
Interesse legittimo e tutela del consumatore. - 3. Complessità del quadro rimediale:
DCFR, Feasibility Study e Proposta di Regolamento relativa a un diritto comune
europeo della vendita. - 4. Limiti operativi dei rimedi invalidanti. - 5. Pratiche
commerciali scorrette e vizi del consenso. - 5.1. Errore provocato e dolo. - 5.2. In-
gannevolezza della pratica commerciale e omissione di informazioni rilevanti. - 5.3.
L’errore nella Proposta di Regolamento relativa a un diritto comune europeo della
vendita. - 5.4. Pratiche commerciali aggressive e violenza. - 6. Pratiche commerciali
scorrette, rimedio della nullità e rilevanza della condotta.
1. Protezione del consumatore e risarcimento dell’interesse negativo
L’analisi di alcuni profili problematici relativi all’art. 1337 c.c. ha
evidenziato l’opportunità di apprezzare le trattative in termini dinamici.
Si tratta, infatti, di un agire che deve svolgersi secondo buona fe-
de ed è idoneo ad incidere sulle decisioni di natura economica dei
soggetti che ne sono destinatari e che ragionevolmente fanno affida-
mento sulla correttezza di tale agire.
Nella prospettiva proposta l’art. 1337 c.c. è espressione di una di-
namica connotata da caratteristiche che si riscontrano anche in quelle
attività nella quale si sostanziano le pratiche commerciali. Ne derivano
delle conseguenze sul piano dei rimedi ai quali sono dedicate le osser-
vazioni che seguono.
L’attenzione alle modalità dell’agire consente di dare adeguato ri-
lievo alla circostanza che il consumatore possa subire un danno per il
fatto che un’attività a lui destinata sia scorretta e, in quanto tale, ido-
nea a falsare in misura apprezzabile il suo comportamento economico.
Può accadere, per esempio, che si sopportino ingenti spese per
cercare di procurarsi un bene che, poi, risulti diverso da quello che ci
si sarebbe potuti aspettare in mancanza di una pratica commerciale
scorretta. Si può verificare, inoltre, la perdita dell’occasione di acqui-
stare beni o servizi offerti a condizioni che sarebbero risultate le mi-
gliori sul mercato se altri professionisti non si fossero comportati in
modo ingannevole.
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Una conseguenza pratica da evidenziare è la possibilità di ottene-
re, nei casi considerati, il risarcimento del danno nella forma del-
l’interesse negativo, mutuando una tutela notoriamente prevista per lo
scorretto svolgimento delle trattative1.
Le osservazioni che seguono possono essere utili a chiarire il ra-
gionamento.
Si pensi all’art. 26 lett. h) cod. cons., ai sensi del quale integra una
pratica commerciale in ogni caso aggressiva il «lasciare intendere,
contrariamente al vero, che il consumatore abbia già vinto, vincerà o
potrà vincere, compiendo una determinata azione, un premio o una
vincita equivalente, mentre in effetti non esiste alcun premio né vinci-
ta equivalente oppure che qualsiasi azione volta a reclamare il premio
o la vincita equivalente è subordinata al versamento di denaro o al so-
stenimento di costi da parte del consumatore»2.
1 Sui problemi relativi all’interesse negativo, si vedano, sia pure in prospettive in
parte differenti, A. LUMINOSO, La lesione dell’interesse contrattu ale negativo (e
dell’interesse positivo) nella responsabilità civile, in Contr. impr., 1988, p. 792; F.
BENATTI, La responsabilità prec ontrattuale, cit., p. 146; C. TURCO, Interesse nega-
tivo e responsabilità precontrattuale, Milano, 1990, p. 101; ID., L’interesse negativo
nella culpa in contrahendo, cit., p. 180; L. ROVELLI, La responsabilità precontrat-
tuale, in G. ALPA, G. CHINÈ, F. GAZZONI, F. REALMONTE, L. ROVELLI (a cura di), Il
contratto in generale, in M. BESSONE (diretto da), Tratt. dir. priv., II, Torino, 2000,
p. 432; V. ROPPO, Il cont ratto, Milano, 2001, p. 186; G. GRISI, L’obbligo precon-
trattuale, cit., p. 390; P. PARDOLESI, Interesse negativo e responsabilità p recontrat-
tuale: di paradossi e diacronie in Foro it., 2004, c. 3009; G. GUERRESCHI, Respon-
sabilità precontrattuale, cit., p. 52; G. MERUZZI, La quantificazione dell’interesse
contrattuale negativo nella responsabilità in contrahendo ex art. 1338 c.c., in Corr.
giur., 2005, p. 1099; M. ROCCA, Conoscenza, cit., p. 619; P. GALLO, Responsabilità
precontrattuale: il quantum, in Riv. dir. civ., 2004, p. 487; A. SAGNA, Il risarcimen-
to del danno nella responsabilità precontrattuale, Milano, 2004, p. 12; P. PARDOLE-
SI, Interesse negativo e responsabilità precontrattuale, in Foro it., 2004, c. 3009; A.
DI MAJO, Inadempimento e risarcimento nella prospettiva dei rimedi in Eur. dir.
priv., 2007, p. 1; G. AFFERNI, La responsabilità precontrattuale della p.a. tra inte-
resse positivo ed interesse negativo, in Danno resp., 2006, p. 353; ID., Responsabilità
precontrattuale e rottura delle trattative: danno risarcibile e nesso di causalità, in Dan-
no resp., 2009, p. 469; ID., Il quantum del danno nella responsabilità precontrattuale per
violazione di un obbligo di informazione, in Danno resp., 2010, p. 27; F. GALGANO, Le
antiche e le nuove frontiere del danno risarcibile, in Contr. impr., 2008, p. 92; F. PARISI e M.
CENINI, Interesse positivo, interesse negativo e incentivi nella responsabilità contrattuale:
un’analisi economica e comparata, in Riv. dir. civ., suppl., 2008, p. 221; C. CARNICELLI, Ri-
sarcimento, cit., p. 293.
2 Un caso relativo a concorsi a premi ha già interessato la Corte di Giustizia. Si ve-
dano, al riguardo, R. CONTI e R. FOGLIA, Pratiche commerciali sleali, in Corr. giur.,
2010, p. 255; K. VARTUI, Pratiche scorrette e liceità della partecipazione a conco rsi a
premi, in Comm. Intern. 2010, p. 45.
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La protezione del consumatore sarebbe evidentemente ridotta se
venisse negato il diritto al risarcimento del danno legato, sia alle spese
fatte per mettersi nelle condizioni di vincere, sia alle occasioni perse a
causa di tale pratica; danno riconducibile alla lesione di un interesse
negativo3.
Il danno, in questione, inoltre, è causato dal mancato rispetto, da
parte del professionista, di specifici obblighi relativi alle modalità di
svolgimento della sua attività. Ebbene, non si può trascurare che parte
della dottrina ritiene che linteresse negativo altro non sia che un inte-
resse positivo alladempimento di specifici obblighi di condotta4.
2. Interesse legittimo e tutela del consumatore
L’impostazione proposta consente, inoltre, di valorizzare una si-
tuazione giuridica soggettiva che, specie in ambito privatistico, non ha
sempre goduto di adeguata considerazione. Il riferimento è all’inte-
resse legittimo5.
3 Quanto al risarcimento dell’interesse negativo come risarcimento commisurato al-
le spese effettivamente sostenute in vista della conclusione dell’affare e alle occasioni contrat-
tuali perse per avere confidato nell’impegno assunto, si vedano, di recente, T.A.R. Bari, 14
settembre 2010 n. 3459, in Foro amm. TAR, 2010, p. 2945; T.A.R. Bari, 19 ottobre 2011 n.
1552, in Foro amm. TAR, 2011, p. 3230.
4 C. TURCO, L’interesse negativo nella culpa in contrahendo, cit., p. 180. Parte della
dottrina ha da tempo invocato la necessità di rompere la corrispondenza biunivoca tra
culpa in contrahendo ed interesse negativo. In questa direzione, F. BENATTI, La respo n-
sabilità precontrattuale, cit., p. 155; A. LUMINOSO, La lesione dell’interesse contrattuale
negativo, cit., p. 803. Ivi si afferma che l’interesse negativo rileva agli effetti risarcitori
anche in relazione ad altre specie di vicende e anche fuori dalla fase precontrattuale, tan-
to nell’ambito della responsabilità per inadempimento quanto in quello della responsabi-
lità extracontrattuale. Nel senso che la relazione tra culpa in contrahendo e interesse ne-
gativo è costante ma non esclusiva sono G. GRISI, L’obbligo precontrattuale, cit., p. 390;
S. MAZZAMUTO, La responsabilità, cit., p. 130.
5 L’interesse legittimo è considerato da parte della dottrina privatistica come situa-
zione sostanziale di vantaggio e inattiva che delimita dall’esterno un potere. L’ambito
applicativo della figura si pone in una relazione di complementarietà rispetto o ad un in-
teresse individuale altrui ovvero ad un interesse generale. Sul punto si rimanda a L. BI-
GLIAZZI-GERI, Contributo, cit., passim; ID., Interesse legittimo, cit., p. 249. Quanto ai
diversi casi nei quali possono riscontrarsi situazioni di interesse legittimo nel diritto pri-
vato si vedano AA.VV., in U. BRECCIA, L. BRUSCUGLIA, F.D. BUSNELLI (a cura di), Il
diritto privato nel prisma dell’interesse legittimo, Torino, 2001, passim. Sul rilievo degli
interessi legittimi in diritto privato cfr. G. ZANOBINI, Interessi legittimi nel diritto priva-
to, in Scritti vari di diritto pubblico, Milano, 1955, p. 345. Sia la tesi di Biglizzi-Geri che
quella di Zanobini sono criticate da E. CANNADA BARTOLI, Interesse (dir. amm.) in Enc.
dir., Milano, 1972, XII, p. 24. Mostra perplessità sull’attualità dell’interesse legittimo

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