Per una figurazione discorsiva del campo giuridico

AutoreStrazzeri M.
Pagine95-101
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Marcello Strazzeri
PER UNA FIGURAZIONE DISCORSIVA DEL CAMPO GIURIDICO
SOMMARIO: I. L’ambivalenza costitutiva dello Stato di Diritto. - II. Il diritto come forma di declinazione del
conflitto. - III. Figurazioni esemplari del diritto in azione.
I. L’ambivalenza costitutiva dello Stato di Diritto
La sovranità investe istituzionalmente il proprio potere sul corpo sociale, regolan-
done modalità, forme, intensità. In tal senso il potere, in quanto forza regolata, è altra
cosa dallarbitrio. La pratiche discorsive legittimanti generano, infatti, lemergenza di
contro-potere nellambito di un comune regime discorsivo. È da questultimo che ori-
gina un nesso potere-sapere il cui articolato ristrutturarsi determina la nascita, il domi-
nio, la crisi di quello dominante1.
Tale contro-potere produce allinterno del regime discorsivo entro cui si colloca,
fratture, crepe, cesure che costringono questultimo a ri-orientarsi, ri-adeguarsi, ri-
strutturarsi nellambito del potere vigente a cui quello emergente è sempre connesso.
Da qui la distinzione acquisita a livello di senso comune tra crisi nel sistema e crisi del
sistema: funzionale al suo adeguamento la prima, disfunzionale la seconda. Tra la pri-
ma e la seconda si determinano fasi più o meno lunghe di transizione, rimodulazione,
assestamento, correlate alla sua articolazione e/o riforma; oppure disfunzionali, alterna-
tive e/o decostruttive.
Il riferimento di queste riflessioni ai testi di Foucault più significativi del nesso po-
tere-sapere è evidente, in sintonia con il suo invito di ascendenza nietzschiana ad usarli
e meticciarli2. È quel che ci si propone di fare attraverso lutilizzazione strumentale di
testi di Elias3, Bourdieu4, Deleuze5. A tal proposito il richiamo alla metafora foucaul-
tiana del cartografo6 che, nel disegnare la mappa del potere, attinge dallarchivio enun-
ciati a ltri rispetto a quelli vigenti, assume un rilievo centrale, ponendo due questioni
essenziali: come far funzionare gli enunciati discorsivi estratti dallanonimo cartografo
per spiegare larticolarsi dei rapporti tra potere, sovranità, corpo sociale; come descri-
vere genealogicamente il nesso dei poteri e dei saperi che producono il campo discorsi-
vo denominato Diritto. Un diritto dal volto bifronte, che, come Giano, guarda alla sue
dimensioni costitutive: la guerra e la pace, la giustizia e la forza. Se, infatti, sintende il
diritto su cui lo Stato si fonda come risultato di un processo in cui il conflitto provviso-
riamente si assesta per poi riproporsi, lalternanza di costr uzione e decostruzione giuri-
dica può essere assunta come chiave esplicativa della relazione tra mutamento sociale e
1 Su questa problematica cfr. WALTER BENJ AMIN: Zur Kritik der Gewalt, «Archiv für Sozialwissen-
schaften und Sozialpolitik», 1920-21 (trad. it. P er la critica della violenza, in ID., Angelus Novus. Saggi e
frammenti, a cura di R. SOLMI, Torino 1982, 5-30); di MICHEL FOUCAULT: LArchéologie du savoir, Paris,
1969 (trad. it. L’archeologia del sapere, Milano, 1971), e L’Ordre du discours, Paris, 1971 (trad. it. L’ordine
del discorso, Torino, 1972).
2 M. FOUCAULT, Microfisica del potere, Torino, 1977, 135.
3 N. ELIAS, Was ist Soziologie? Juventa, Weinheim und München, 1986 (trad. it. Che cosè la socio-
logia, Torino, 1990), e Die Gesellscha ft der Individuen, Frankfurt, 1987 (trad. it. La società degli individui,
Bologna, 1990).
4 P. BOURDIEU, La force du droit. Eléments pour une sociologie du champ juridiq ue, «Actes de la
recherche en sciences sociales», n. 64, 1986, 3-19.
5 G. DELEUZE, Foucault, Paris, 1986 (trad. it. F oucault, Milano, 1987).
6 M. FOUCAULT, Larcheologia del saper e, cit.

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