La costituzione e l'illusione federalista

AutoreDe Vergottini G.
Pagine41-54
41
Giuseppe de Vergottini
LA COSTITUZIONE E L’ILLUSIONE FEDERALISTA
Sommario: I. Le premesse. - II. Federalismo e costituzionalismo. - III. Le confederazioni e le unioni. - IV.
L’Unione europea. - V. Lo stato federale. - VI. Federalismo aggregativo e disaggregativo. - VII. I
principi organizzativi. - VIII. La sovranità. - IX. Le competenze. - X. Il concorso alle funzioni statali e
la seconda camera federale. - XI. Federalismo e regionalismo. - XII. L’ambiguità italiana.
I. Le premesse
Negli anni recenti si è parlato con insistenza di riforma in senso federale dello sta-
to. Il nuovo disegno delle competenze introdotto dalla revisione del 2001, con
lindicazione in costituzione dellelenco di quelle statali, avvicina sotto questo profilo
formale il testo italiano modificato allo schema prevalentemente seguito negli stati federali
consolidati. Non è andata avanti la proposta da più parti avanzata per l’introduzione del se-
nato federale che tuttavia non è stato previsto come sede di rappresentanza diretta degli in-
teressi locali. Ma la questione è rimasta a livello di mere iniziative di revisione costituziona-
le che non hanno dato frutti. Si è anche parlato di federalismo fiscale per tentare di assicura-
re alle regioni un maggior controllo sulle scelte di prelievo fiscale con riduzione della fi-
nanza di derivazione centrale e espedienti perequativi a favore delle regioni economica-
mente depresse. E a tale riguardo si è provveduto a introdurre una nuova normativa
tramite legge delega da completarsi con numerosi decreti legislativi.
Fatta questa premessa dobbiamo constatare che il federalismo è entrato nel dibatti-
to politico e istituzionale italiano ma nessuno si è preoccupato di mettere in chiaro cosa
si voglia intendere con questo concetto mentre permane il testo della attuale costituzio-
ne, né si intravede un organico disegno di riforma in senso federale che prenda a rife-
rimento in modo persuasivo un certo modello di soluzione federale fra quelle che
lesperienza di altri ordinamenti ci indica1. La questione quindi non è semplice da defi-
nire. Possiamo dire cosa è, in generale e in via comparativa, il federalismo. Più difficile
chiarire cosa sia o possa essere il nostro federalismo.
Il federalismo è innanzi tutto una dottrina politica imperniata sul principio di col-
laborazione fra diverse entità politiche che mantengono una loro autonomia in un qua-
dro di regole unitario. La esigenza di conciliazione fra autonomia e unitarietà è risalen-
te nel tempo. Per quello che riguarda lattuale status del federalismo occorre prendere
le mosse dai fenomeni organizzativi che caratterizzano letà moderna e contemporanea.
La prima elaborazione organica della dottrina federalista risale, secondo una condivisa
lettura, a quanto enunciato da J. Madison, A. Hamilton e J. Jay nei saggi pubblicati nel
periodo 1787-1788 e raccolti in The Federa list, una delle basi dottrinarie della costitu-
zione degli Stati Uniti. Il federalismo che si andava sperimentando e affermando negli
Stati Uniti assunse valore paradigmatico per il costituzionalismo europeo dellotto-
cento. Da quel momento, anche se con inevitabili oscillazioni, federalismo sarebbe sta-
to sinonimo di ripartizione territoriale del potere, ripartizione intesa in senso verticale e
cioè fra stato federale e stati membri, e ad un tempo in senso orizzontale secondo la
classica tripartizione dei poteri/funzioni. In aggiunta, dal garantismo assegnato ai cen-
nati principi di separazione e dal connesso controllo interpotere sarebbe derivata la tu-
tela di ampie sfere di libertà civiche.
1 Sulla ampia tematica, fra i tanti: G. BOGNETTI, Federalismo, Torino, 2005.

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