Introduzioni al tema

AutorePéter Köves; Alarico Mariani Marini; Guido Alpa.
Occupazione dell'autorePresidente del CCBE/Consigliere Nazionale Forense/Professore ordinario di Diritto civile. Università di Roma "La Sapienza"
Pagine15-22

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Péter Köves;

Sono molto lieto di essere qui a nome del CCBE (Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa) e di vedere che molti di voi si sono presi l’impegno di venire qui e di partecipare e discutere di questa importante questione della formazione degli avvocati che, come abbiamo visto, sta assumendo sempre più importanza nella professione forense in Europa. Questo è il motivo per cui sono molto grato al Consiglio Nazionale Forense e alla Scuola Superiore che hanno organizzato questa Conferenza e sono molto onorato che il Presidente della Repubblica abbia concesso il suo Alto Patronato perché ciò dimostra che quando vogliamo lottare, non per la nostra professione, ma per i valori che la nostra professione rappresenta, non siamo soli ma anzi abbiamo il sostegno di figure di rilievo.

Questa Conferenza tratta il tema della formazione e spero di non venire corretto dai miei colleghi del Regno Unito nell’affermare che, se ricordo bene, al Temple Inn, che ancora esiste e che è una delle Camere dei barrister a Londra, ad un certo punto veniva richiesta la partecipazione a diciassette cene con i membri della Camera, avvocati e barrister, per poter diventare avvocato. Questa era la formazione al tempo, perché confrontarsi con i barrister significa imparare molto da questi. Da una parte purtroppo credo che sarebbe molto difficile al giorno d’oggi seguire questo modello perché ci sono centinaia e migliaia di giovani avvocati che frequentano le scuole e le università di giurisprudenza, e sarebbe molto difficile per loro seguire questi criteri. Ritengo che sia un peccato anche perché, secondo me, i nostri avvocati non “sentono” la professione allo stesso modo di quando si è a tavola con i propri colleghi, e se uniamo le due cose possiamo renderci conto del problema della formazione di oggi in Europa. Al giorno d’oggi ovviamente sarebbe impossibile imparare la professione in diciassette pranzi di lavoro perché ciò che i giovani avvocati dovrebbero imparare non è solo come diventare avvocato e cosa significhi essere avvocato, ma devono imparare il diritto sostanziale, una notevole quantità di diritto sostanziale, e questa formazione richiede tempo ma è necessaria.

Poco prima dell’inizio della Conferenza ho parlato con il prof. Alpa che ha ricordato gli studi della OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) secondo i quali il sistema migliore in generale è quello dove non esistono obblighi. Non ci dovrebbe essere l’obbligo di appartenere all’Ordine, non ci dovrebbero essere obblighi di formazione e non ci dovrebbero essere esami. Perché questo? Perché in molte istituzioni si riteneva, e ancora si ritiene, che il mercato risolva ogni cosa. Ma il mercato risolve ogni cosa? Qualcuno può affermare questo dopo gli eventi che hanno avuto luogo nelle ultime settimane o mesi, quando purtroppo assistiamo al crollo non solo dei mercati finanziari ma al crollo del mercato in generale, per il quale migliaia di persone stanno perden-Page 16do posti di lavoro e abitazioni? È quindi vero che il mercato risolve ogni cosa? Noi avvocati sappiamo molto bene che abbiamo una grande responsabilità nel fornire consulenza ai nostri clienti. Abbiamo una responsabilità verso l’interesse pubblico e l’interesse pubblico non è solo l’interesse del mercato.

In termini di Responsabilità Sociale d’Impresa ho preso visione di un fenomeno molto interessante chiamato il “triplice resoconto” per tutte le iniziative economiche, per le società e forse anche per gli studi legali. Questo triplice resoconto riguarda, oltre al profitto, che è ovviamente molto importante, le persone e il pianeta, ossia la responsabilità nei confronti della società e anche la responsabilità nei confronti del mondo. Ma per capire la responsabilità di tutto questo, i giovani avvocati devono essere istruiti, devono imparare cosa significhi essere un avvocato, devono imparare che gli avvocati guardano e devono sempre guardare oltre al caso che stanno curando, e allo stesso tempo devono servire, come ho detto, l’interesse pubblico. Questo è il motivo per cui stiamo prendendo molto seriamente la questione della formazione ed è per questo che siamo molto lieti della realizzazione di questa Conferenza.

Anche il CCBE si è adoperato in materia di formazione. Quest’anno abbiamo adottato una nostra strategia presso il CCBE, nella nostra sessione di Budapest, ed un aspetto molto importante della strategia è il miglioramento della formazione degli avvocati in Europa. Come viene riportato nel documento relativo a questa strategia, abbiamo sostanzialmente raggiunto una delle più importanti pietre miliari del CCBE, ossia gli outcome (risultati) della formazione degli avvocati che troverete nel materiale distribuito. Il “padre” di questo documento, Julian Lonbay, che è il Presidente della Commissione di Formazione e che si trova qui con noi oggi, probabilmente ve ne parlerà più in dettaglio. L’unica cosa che vorrei ricordare è che questi outcome della formazione degli avvocati affrontano tre questioni, ossia ciò che gli avvocati dovrebbero imparare, chi sono gli avvocati, cosa fanno e come. Mi rendo conto che le aspettative sono tante, ma è necessario che i giovani avvocati imparino tutti questi aspetti, e per imparare e richiedere ciò abbiamo bisogno del valido sostegno degli...

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