I diritti fondamentali, la cittadinanza europea, le prospettive dell'Europa

AutoreElena Paciotti
Pagine65-68
ELENA PACIOTTI
I DIRITTI FONDAMENTALI,
LA CITTADINANZA EUROPEA,
LE PROSPETTIVE DELL’EUROPA
Un brillante intervento di Stefano Rodotà1 di quattro anni fa era intitolato
“Nel silenzio della politica i giudici fanno l’Europa”. Quella constatazione è an-
cora valida – purtroppo! – benché nel frattempo sia entrato in vigore il Trattato di
Lisbona, che avrebbe dovuto mettere fine a un periodo di incertezza e rilanciare
il processo di integrazione europea.
Confesso che talvolta l’Unione europea mi pare assomigliare sempre più
all’odierna Italia: priva di una propria visione politica unitaria, priva di un’idea
di futuro, priva di una strategia di sviluppo, è tenuta insieme dalle sue istituzioni,
e fra queste, dai suoi giudici.
Ripeto quanto ho avuto più volte occasione di affermare, non è vero che vi
sia un grave deficit democratico nell’Unione europea, dal punto di vista del suo
disegno istituzionale: le decisioni sono prese sempre più con l’accordo della
maggioranza del Parlamento europeo eletto direttamente dai cittadini europei e
con l’accordo dei governi nazionali, pure democraticamente eletti; nell’ambito
del procedimento legislativo vi è spazio a un’ampia partecipazione della so-
cietà civile; il tutto si svolge in un quadro di rispetto dei diritti fondamentali
delle persone, garantito da una Carta vincolante e da una un sistema giudiziario
multilivello che ha al suo vertice la Corte di giustizia. Un disegno formalmente
accettabile, anche se meritevole di molti miglioramenti.
Ciò che manca all’Europa è una politica dell’Unione.
Da circa un anno e mezzo, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, le
istituzioni da esso riformate hanno sostanzialmente svolto il loro ruolo:
il Consiglio europeo è stato una sorta di “catalizzatore” dell’azione degli
Stati, come si è visto in occasione della crisi finanziaria;
il Parlamento europeo ha stimolato la Commissione ad assumere iniziative a
tutela dei diritti fondamentali come si è visto in occasione dell’allontana-
mento dei Rom dalla Francia o della legge sul pluralismo dei media in Un-
1 S. RODOTÀ, Nel silenzio della politica i giudici fanno l’Europa, in “La Carta e le Corti”, a
cura di F. IPPOLITO, V. PICCONE, Taranto, 2007 pp. 23 ss.

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