Argomento comparativo e presunzione di isomorfismi interordinamentali: spunti critici dalla prospettiva latinoamericana

AutoreCarducci M.
Pagine1577-1589
1577
Michele Carducci
ARGOMENTO COMPARATIVO
E PRESUNZIONE DI ISOMORFISMI INTERORDINAMENTALI:
SPUNTI CRITICI DALLA PROSPETTIVA LATINOAMERICANA
SOMMARIO: Ia. “Ideal-tipo” europeo e iso morfismi interordinamentali. - Ib. L’applicazione della classifica-
zione binaria Verfassungsverbund/Staatenverbund. - II. Il caso specifico dell’isomorfismo centroame-
ricano e la sua identità. - IIIa. La precoce fondazione della Embeddedness giudiziale centroamericana.
IIIb. segue: e la sua funzionalità “Pick a nd Choose”. - IIIc. segue: la CCJ giudice “naturale” del
Pick and Choose System”? - IV. Osservazioni conclusive.
Ia. “Ideal-tipo” europeo e isomorfismi interordinamentali
Sempre più diffusa, anche in Italia, è l’attenzione verso il tema del cosiddetto “dia-
logo” tra Corti e del ricorso all’argomento comparativo, ovvero la citazione di giuri-
sprudenza straniera a sostegno di decisioni giudiziali domestiche1. Nella letteratura in-
ternazionale, la nozione di Judicial Dialogue si intreccia ormai con quella più ampia di
Constitutional Borrowing2, mentre, in Europa, lo spazio di osservazione del fenomeno
abbraccia prevalentemente la prospettiva della integrazione regionale tra Unione euro-
pea e sistema CEDU3.
Meno radicata, tra i costituzionalisti, appare ancora la linea di sperimentazione di
un vero e proprio diritto comparato delle integrazioni regionali extraeuropee4, che si
incarichi di studiare e verificare non solo il Dialogue tra sistemi giurisdizionali sovra-
nazionali, giurisprudenze costituzionali e giurisprudenza dell’Unione europea e della
CEDU5, ma anche il Borrowing tra le rispettive identità ordinamentali. Anzi, proprio su
quest’ultimo fronte sembra persistere una “pre-comprensione” metodologica approssi-
mativa se non addirittura fu orviante: la “figurazione” intellettuale (prima ancora che
l’ipotesi scientifica6) del sostanziale isomorfismo dei diversi ordinamenti, fra loro
comparabili per la semplice ragione di rappresentare blocchi economici e dimensioni
istituzionali sovranazionali dotate di funzioni più o meno giurisdizionali7.
Si scambia così la portata “idela-tipica” della lunga esperienza di integrazione eu-
ropea con la elezione di un tertium compara tionis “naturale e necessario”, da condivi-
1 Per un quadro aggiornato del dibattito europeo, si v. ora G. REPETTO, Argomenti comparativi e dirit-
ti fondamentali in Europa. Teorie dell’interpreta zione e giurisprudenza sovrana zionale, Napoli, 2011, spec.
308 ss., e O. POLLICINO, Allargamento dell’Eur opa a Est e rappor to tra Cor ti costituzionali e Corti euro-
pee, Milano, 2010, spec. 506 ss.
2 N. TEBBE - R.L. TSAI, Constitutional Borrowing, in 108 Michigan L. Rev., 2010, 459 ss.
3 Cfr. ancora G. REPETTO, op. cit.
4 Sulla cui problematicità si v., in prima battuta, F. LAURSEN (ed.), Comparative Regional Integra tion.
Theoretical Perspectives, in The International Political Economy for New Regionalism Series, Ashgate,
2009. 5 Meritoria eccezione, su tale primo profilo, è offerta dagli atti del conv egno di Salerno dell’1-2 otto-
bre 2009, di prospettiva solo internazionalistica, a cura di P. PENNETTA, L’evoluzione dei sistemi giurisdi-
zionali regionali ed influenze comunitarie, Bari, 2010.
6 Sulla necessità di distinguere tra “figurazioni intellettuali” e ipotesi scientifiche nella comparazione
extraeuropea, mi permetto di rinviare a M. CARDUCCI, Coinvolgimento e distacco nella compara zione
mondo, in Bol. Mexicano Der. Comp., 128, 2010, 595 ss.
7 Significativa, in proposito, la Gener al Conferecence, organizzata a Reykjavik nell’agosto del 2011
del The Europea n Consortium for Political Research , avente per linea di discussione i l tema: Comparative
Regionalism and the External Others (cfr. www.ecprnet.eu/conferences).

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