Appendice: Metodologie per il calcolo dei requisiti patrimoniali

• Autore: Michele Modina
• Pagine: 39-43

Le metodologie presentate nella presente appendice forniscono una

sintetica descrizione del calcolo dei requisiti patrimoniali secondo un ap-

proccio semplificato a fronte dei rischi del primo pilastro: rischio di cre-

dito, di controparte, di mercato e operativo.

Rischio di credito

L’Accordo del 1988 (Basilea 1) richiedeva alle banche di rispettare il

cosiddetto coefficiente di solvibilità: il rapporto tra il Patrimonio di vigi-

lanza e le Attività ponderate per il rischio doveva essere uguale o maggio-

re all’8%. Il principio è che ogni attività bancaria comporta l’assunzione

di un certo grado di rischio e tale rischio deve essere quantificato e sup-

portato da capitale (cd. “patrimonio di vigilanza).

Il nuovo Accordo sul capitale regolamentare delle banche (Basilea 2)

non modifica il valore del requisito patrimoniale, ma prevede che i presti-

ti emessi a una stessa categoria di controparti necessitino di una copertu-

ra patrimoniale diversa a seconda della loro rischiosità, che può essere va-

lutata da istituzioni esterne alla banca (approccio standard) o dalla banca

stessa (approccio basato sui rating interni).

Come descritto da Modina (2005), l’approccio standard non prevede

l’utilizzo di rating interni; le esposizioni della banca sono suddivise in 16

classi (portafogli) definiti sulla base della natura della controparte oppu-

re delle caratteristiche dell’esposizione o delle relative modalità di svol-

gimento (i.e. enti governativi, banche, società non finanziarie, retail, mu-

tui immobiliari residenziali e commerciali) alle quali vengono associate

delle ponderazioni di rischio (risk weight) in base al rating assegnato da

agenzie specializzate. I pesi fissati sono diversi per le categorie di contro-

parti: la calibrazione è espressa come percentuale del valore nominale

Appendice:

Metodologie per il calcolo dei requisiti patrimoniali