Biomonitoraggio dei processi di degradazione di contaminanti in matrici ambientali

AutoreBruna Matturro - Simona Rossetti
Occupazione dell'autoreConsiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca Sulle Acque
Pagine149-158
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SINTESI
Il monitoraggio di siti contaminati mediante tecniche di analisi avanzate permette di rile-
vare i microorganismi coinvolti nei processi di biodegradazione degli inquinanti nelle matrici
ambientali (acqua, suolo e sedimento). L’approccio proposto consiste in una combinazione di
metodologie biomolecolari che consente in modo rapido e specifico di valutare la presenza e
l’attività di specifici batteri, anche detti biomarcatori, coinvolti nella degradazione di sostanze
inquinanti. Nel manuale si riporta l’esempio della contaminazione da solventi clorurati, prin-
cipalmente eteni clorurati quali percloroetilene (PCE) e tricloroetilene (TCE). Gli strumenti di
indagine messi a punto consentono di valutare il potenziale di biorecupero di aree inquinate
da solventi clorurati e rappresentano un valido ausilio sia nella preliminare valutazione di fat-
tibilità di un intervento di biorisanamento sia in un processo di bonifica.
PRINCIPALI OBIETTIVI
L’approccio proposto si basa sull’uso combinato di metodologie di analisi avanzate che
consente di monitorare l’abbondanza e l’attività dei batteri responsabili dei processi di declo-
razione riduttiva di solventi clorurati sia che essi avvengano naturalmente nei siti contaminati
o che siano opportunatamente stimolati mediante specifiche azioni correttive (ad es. inter-
vento di biorisanamento in situ).
In particolare, la metodologia di biomonitoraggio proposta prevede l’utilizzo di tecniche
di rilevazione in situ quali Fluorescence In Situ Hybridization (FISH) e Catalysed Reporter De-
position FISH (CARD-FISH). Entrambe prevedono l’analisi dei campioni mediante microscopia
ad epifluorescenza per monitorare i microrganismi specificamente coinvolti nei processi di de-
gradazione dei contaminanti a scala di campo. Tali metodologie consentono di:
analizzare le diverse matrici ambientali (acque sotterranee e superficiali, suolo, sedimenti
ecc.);
ottenere la quantificazione assoluta dei principali batteri decloranti: le abbondanze cellu-
lari sono espresse per litro di acqua o per grammo di suolo/sedimento;
ottenere l’informazione aggiuntiva riguardo all’abbondanza relativa di specifici microrga-
nismi rispetto alla biomassa totale;
applicare procedure di biomonitoraggio semplici, veloci e sensibili;
Biomonitoraggio dei processi di degradazione
di contaminanti in matrici ambientali
Bruna Matturro, Simona Rossetti
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca Sulle Acque

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