La Costituzione
Autore | Balaguer Callejón, Francisco |
Pagine | 67-84 |
Capitolo Terzo
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CAPITOLO TERZO
La Costituzione
SOMMARIO: 1. Il sistema giuridico della Costituzione normativa. - 2. La normatività
della Costituzione. - 3. Le conseguenze della normatività della Costituzione. -
4. La revisione costituzionale. - 5. La consuetudine costituzionale. - 6. Norme
interposte e blocco di costituzionalità. - 7. La dottrina della giurisdizione costi-
tuzionale.
1. Il sistema giuridico della Costituzione normativa
Il sistema giuridico della Costituzione normativa può essere de-
finito come un ordinamento complesso, con riferimento non già
all’esistenza di una pluralità di fonti di produzione (compresi gli
ordinamenti) bensì all’esistenza di diversi principi di strutturazione
dello stesso sistema giuridico. È ovvio che né tali caratteristiche
sono esclusive della Costituzione normativa, né tantomeno sono
elementi intrinseci della sua propria struttura. Infatti, la rottura del
criterio gerarchico come unico criterio di strutturazione dell’ordi-
namento risponde meglio alla crisi dello Stato liberale, e soprattutto
al fallimento della pretesa di tale modello di Stato di stabilire un
vincolo diretto tra la volontà statale (rappresentata dalla legge) ed i
cittadini, senza poteri intermedi di alcuna specie.
Tuttavia, la Costituzione normativa può considerarsi finora co-
me l’ultima fase di questo processo di crisi nel contesto statale, che
dà luogo ad una riformulazione di gran parte dei presupposti ideo-
logici sui quali si basava il costituzionalismo liberale, e in partico-
lare dei concetti fondamentali quali quello della democrazia o quel-
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lo della separazione dei poteri. Deve osservarsi, tuttavia, che il
principio di gerarchia continua a rimanere uno degli elementi fon-
damentali di strutturazione dell’ordinamento, anche se non l’unico.
Cioè, la struttura dell’ordinamento non può più considerarsi come
stratificata, anche se continuino ad esistere strutture stratificate in
determinati settori normativi dell’ordinamento 1.
Orbene, la proliferazione di categorie normative e di principi di
strutturazione del sistema giuridico non è sempre stata accompa-
gnata dal necessario sviluppo dogmatico, e tanto meno dalle tecni-
che essenziali per garantire il corretto incardinamento di nuove
strutture nel vecchio ordinamento. Questo spiega la perplessità con
cui la dottrina ha affrontato il trattamento di alcune categorie nor-
mative, quali lo status delle norme sulla produzione giuridica. In par-
ticolare il ricorso, potremmo dire massiccio, al principio di competen-
za, comporta inevitabilmente una deformalizzazione dell’ordina-
mento, contemporaneamente ad un orientamento progressivo dello
stesso verso una intensificazione delle relazioni internormative.
Il principio di competenza permette di garantire l’autonomia
normativa di quegli organi a favore dei quali siano stabilite attribu-
zioni di competenze. Ma, per la sua stessa natura, è più difficile da
applicare rispetto al principio di gerarchia. La strutturazione gerar-
chica dell’ordinamento permetteva una soluzione immediata dei
conflitti normativi in base alla diversa forza delle fonti che inseri-
vano norme nell’ordinamento. Il criterio di competenza esige al
contrario una decisione in termini di validità che richiede l’inter-
vento specifico di un organo di controllo. Questo ci dà un indizio
per valutare la differenza sostanziale che esiste tra i due criteri e
l’incidenza metodologica che tale distinzione può avere. La gerar-
chia presuppone (quanto meno nello Stato legale di Diritto), l’im-
posizione di una norma in base alla propria forza, ad una caratteri-
stica immanente che non necessita di una particolare regolamenta-
zione da parte del sistema giuridico. La competenza, al contrario,
1 La Costituzione, è, come dice bene ALEJANDRO NIETO, non già il gradino su-
periore di una piramide nor mativa, bensì «il ce ntro dell’ordinamento giuridico, dove
passano tutti i fili del Diritto», in Peculiaridades jurídicas de la norma constitucional, in
RAP, n. 100-102, p. 399.
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