Caratteri generali: Attività, bene protetto e qualifiche soggettive

AutoreGiuseppe Mastropasqua
Occupazione dell'autoreMagistrato di sorveglianza a Bari
Pagine11-26
CAPITOLO PRIMO
CARATTERI GENERALI:
ATTIVITÀ, BENE PROTETTO
E QUALIFICHE SOGGETTIVE
Sommario: 1. Nozioni generali. – A) La definizione di attività della p.a.; B) Il
bene protetto. – 2. Definizione di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico
servizio e di esercente servizio di pubblica necessità. – A) I precedenti sto-
rici; A1) Il pubblico ufficiale; A2) L’incaricato di pubblico servizio; B) La
disciplina attuale; B1) Il pubblico ufficiale; B2) L’incaricato di pubblico
servizio; B3) Il pubblico impiegato; B4) L’esercente un servizio di pubblica
necessità.
1. Nozioni generali
Il Titolo II del Libro II del codice penale è dedicato aiDelitti con-
tro la pubblica amministra zioneed è suddiviso in tre Capi.
Nel Capo I (artt. 314-335 c.p.) sono compresi non solamente i
delitti commessi dal pubblico agente contro la pubblica amministra-
zione (p.a.) e, cioè, le gure delittuose in cui l’oesa proviene dall’in-
terno della stessa p.a., ma anche delitti in cui l’oesa alla p.a. viene
realizzata da persone estranee ad essa.
Nel Capo II (artt. 336-356 c.p.) sono inclusi i delitti dei privati
contro la p.a. e segnatamente quelli, in cui l’oesa proviene dall’e-
sterno della p.a..
La distinzione dei delitti, a seconda che l’oesa provenga dall’in-
terno o dall’esterno della p.a., evidenzia la sostanziale dierenza di
12 I delitti contro la p.a.
fondosul piano del disvalore sociale e giuridicotra le condot-
te poste in essere da chi svolge funzioni all’interno della stessa p.a.
e quelle realizzate da chi opera al di fuori della p.a. oppure contro
l’agente pubblico che la rappresenta.
Nel Capo III (artt. 357-360 c.p.) sono contenute le disposizioni
comuni ai precedenti due Capi, nelle quali si delineano i tratti distin-
tivi del pubblico agente come gura comprensiva del pubblico u-
ciale (p.u.), dell’incaricato di pubblico servizio (i.p.s.) e dell’esercente
un servizio di pubblica necessità (e.s.p.n.).
L’accorpamento dei delitti contro la p.a. in un apposito Titolo è
storicamente legato al concetto di sovranità statuale, che connota
in modo particolare gli ordinamenti di stampo autoritario; tuttavia
questo prolo sistematico viene spesso conservatoseppur in ter-
mini diversianche negli ordinamenti liberal-democratici, perché la
peculiarità e la delicatezza dei compiti assegnati all’agente pubblico,
chiamato a perseguire nalità d’interesse generale e a servire l’intera
collettività, inducono a considerare con maggiore severità l’inosser-
vanza dei suoi doveri e a proteggere più incisivamente lo svolgimento
dei suoi compiti.
Tuttavia si rileva che:
il Capo I non comprende tutti i delitti dei pp.uu. contro la p.a.,
perché ad esempio quello di infedeltà in aari dello stato ex art.
264 c.p. è collocato nel Titolo I; quelli di omessa denuncia di reato
ex artt. 361-363 c.p. sono nel Titolo III; quelli di falsità materiale
o ideologica dei pp.uu. ex artt. 476 e ss. c.p. sono nel Titolo VII.
Il Capo I include anche delitti che non hanno come soggetto at-
tivo un pubblico agente, in quanto ad esempio l’art. 316bis c.p.
contempla il delitto di malversazione a danno dello stato che viene
consumato da persona estranea alla p.a.; l’art. 322, commi I e II
c.p. tipizza il delitto di istigazione alla corruzione consumato da
chiunque’.
Il Capo II non annovera tutti i delitti commessi dai privati contro
la p.a., rinvenendosi altrove, ad esempio, il delitto di usurpazione
di potere politico o di comando militare (art. 287 c.p.) e il delitto di
attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regiona-
li (art. 289 c.p.).
Il Capo II comprende anche delitti commessi contro la p.a. da
persona che svolge le funzioni di pubblico agente; il riferimento

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