La corruzione in atti giudiziari

AutoreGiuseppe Mastropasqua
Occupazione dell'autoreMagistrato di sorveglianza a Bari
Pagine57-66
CAPITOLO TERZO
LA CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI
Sommario: 1. Premessa. – 2. Struttura. – 3. Le aggravanti previste dall’art.
319ter, II comma c.p.. – 4. Casistica.
1. Premessa
Con l’art. 9 della legge 26 aprile 1990 n. 86 viene introdotta questa
nuova fattispecie di corruzione che, nonostante il richiamo ai fatti
previsti dagli artt. 318 e 319 c.p., costituisce una gura autonoma di
delitto, perché nell’art. 319ter c.p. si delinea una diversa gura crimi-
nosa con un proprio titolo e si prevedono al II comma ipotesi delit-
tuose sanzionate con pene autonome 61; ne deriva, in riferimento al
delitto di corruzione in atti giudiziari, la congurabilità del tentativo
nel caso in cui è posta in essere la condotta tipica con atti idonei e
non equivoci (l’oerta o la promessa) e, però, l’evento non si verica,
perché ad esempio l’oerta o la promessa non vengono accettate 62.
61 In tal senso: Cass. pen. 4 maggio 2006 n. 33435, c it.. In termini: Cass. pen. 6 ottobre
1995 n. 3442, in Riv. pen. 1996, 636; App. Milano 12 maggio 2001, in Foro it. 2001, II, 536
e ss.. Contra Trib. Messina 21 novembre 1990, in Giur. di merito 1992, 696.
62 Così Cass. pen. 6 febbraio 2007 n. 12409, in Cass. pen. 2008, 3, 958 e in Riv. pen.
2007, 6, 617.

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