Crisi aziendale e procedura di concordato preventivo

• Autore: Antonio Costa
• Occupazione dell'autore: Professore ordinario di economia aziendale presso il Dipartimento di Scienze dell'Economia dell'Università del Salento
• Pagine: 11-23

CAPITOLO I

CRISI AZIENDALE E PROCEDURA

DI CONCORDATO PREVENTIVO

1.1 Premessa

Il nuovo millennio si è aperto con condizioni sfavorevoli dei mer-

cati e dell’economia mondiale che hanno prodotto gravi conseguenze

sui risultati economici delle aziende e/o, in alcuni casi, sulla loro con-

dizione finanziaria. Tutto ciò ha determinato effetti sempre più nega-

tivi per l’universo aziendale causando, in casi estremi, anche l’uscita

dal mercato di molte compagini produttive.

Nel presente lavoro si vuole sottolineare come l’accostamento del

diritto fallimentare all’economia aziendale possa consentire spunti

pratici utili per la soluzione di problemi che sono comuni all’una e

all’altra disciplina.

Questo contributo è destinato ad approfondire l’opportunità con-

cessa all’imprenditore di poter risanare la propria azienda in crisi ri-

stabilendo le condizioni per il ritorno dell’equilibrio finanziario prima

che patrimoniale ed economico della stessa.

In presenza di disfunzioni aziendali accertate l’imprenditore potrà

scegliere una delle vie che il legislatore fallimentare offre per tentare di

risolvere le problematiche che hanno portato al disequilibrio aziendale

e, conseguentemente, per dare un nuovo impulso alle capacità aziendali.

Le disposizioni normative introdotte nel 2005, nel 2006, e nel 2007

(D.L. 35/2005, c.d. decreto per la competitività, D.L. 5/2006, c.d. ri-

forma organica della disciplina delle procedure concorsuali e D. Lgs.

169/2007, c.d. decreto correttivo), infatti, colmando l’indifferenza

protratta per circa un sessantennio sulla disciplina della crisi di im-

presa, hanno amplificato la centralità di procedure concorsuali atte a

favorire la prosecuzione dell’attività imprenditoriale senza ricorrere

ad altri istituti che, in modo irreversibile ed estremo, determinano la