Documentazione contabile ed extra contabile nell'ambito della procedura di concordato preventivo

AutoreAntonio Costa
Occupazione dell'autoreProfessore ordinario di economia aziendale presso il Dipartimento di Scienze dell'Economia dell'Università del Salento
Pagine25-37
CAPITOLO II
DOCUMENTAZIONE
CONTABILE ED EXTRA CONTABILE
NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA
DI CONCORDATO PREVENTIVO
2.1 Sulla documentazione contabile ed extra contabile da depo-
sitare al momento della istanza di ammissione al concordato
Il presupposto su cui si fonda la procedura di concordato preventi-
vo è un “accordo” tra i creditori e il soggetto aziendale in situazione
di crisi. Questo “accordo” si raggiunge sulla base di una proposta33
avanzata dal soggetto aziendale ed avente effetti vincolanti per tutti i
creditori.
La proposta di concordato in passato (disposizioni contenute nel
R.D. n. 267/1942) doveva prevedere l’estinzione di tutte le obbliga-
zioni, con il pagamento dei creditori privilegiati in misura totale e dei
creditori chirografari in percentuali non inferiori al 40%.
Le diverse modifiche legislative introdotte a partire dall’anno 2005
hanno condotto ad un cambiamento sostanziale delle precedenti rego-
le. Su tutte si richiamano le seguenti: la previsione della suddivisione
dei creditori in classi secondo la posizione giuridica e interessi econo-
mici omogenei, la possibilità di trattamenti differenziati tra creditori
appartenenti a classi diverse34, la previsione che i creditori muniti di
diritto di privilegio, pegno o ipoteca, possano non venire soddisfatti
integralmente, purché il piano ne preveda la soddisfazione comunque
33 Il procedimento di concordato preventivo ha inizio con la presentazione di una formale do-
manda per l’ammissione alla procedura, nella forma di ricorso, presentata dal debitore insolvente al
Tribunale del luogo in cui trovasi la sede principale dell’impresa. (Art. 161, c. 1, L.F.).
34 «Lo stesso principio della par condicio creditorum, se non completamente espunto, subisce
senz’altro una decisa attenuazione, per effetto dell’introduzione dell’istituto delle classi dei cre-
ditori e dalla estensione della possibilità di dividere i creditori in gruppi omogenei ai creditori
privilegiati». Vedi M. Vitiello, Il nuovo concordato preventivo, in «Rivista Italiana di Ragioneria e
di Economia Aziendale», 108, 2008, n. 1-2, pp. 40-53.

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