L'imperatore legislator

AutoreElvira Quadrato
Pagine95-125
L’IMPERATORE LEGISLATOR 95
CAPITOLO QUARTO
L’IMPERATORE LEGISLATOR
SOMMARIO: 1. Dal legem ferre alla constitutio principis. – 2. Legislator
nel lessico imperiale. – 3. Nov. Iust. 22.37. – 4. Il legislator aqui-
liano nell’ottica giustinianea: da Gai Inst. 3.218 a Inst. Iust.
4.3.15. – 5. La testimonianza degli scoli ai Basilici.
1. Dal legem ferre alla constitutio principis
In vari passi Augusto, l’autore della incisiva legislazione
matrimoniale, viene descritto, e lo si è visto, come colui che
in forza della sua potestà tribunizia legem fert: “porta” al-
l’assemblea popolare la proposta di legge da approvare. Lo
ricorda Ovidio nella rappresentazione encomiastica delle
Metamorfosi: leges … feret iustissimus auctor1; lo documenta
lui stesso nelle Res gestae nel compiacersi della sua attività
legislativa: legibus novis me auctore latis2. Il dato che colpi-
sce nella terminologia dei due testi è la presenza, accanto
all’espressione legem ferre (che rivela l’apporto del Principe
nel contribuire, da magistrato, alla creazione del ius), della
parola auctor. Che è vocabolo dotato di ricchezza semantica,
noto al vocabolario giuspubblicistico di età repubblicana, e
ricorrente soprattutto in Cicerone: usato, pur con varie sfuma-
ture3, ma sempre per indicare colui che auspica, favorisce, in-
–––––––––
1 15.832. V. supra pag. 77 nt 79.
2 8.5.
3 Potendo indicare tra i tanti significati, creator, maker, author,
inventor, producer, founder, composer, supporter, leader (syn.: conditor,
origo, consiliarius, lator, suasor, princeps, dux) ecc.: v. LEWIS - SHORT,
A latin dictionary, s.v. auctor, 198.
LEGISLATOR. DAL LEGEM FERRE AL LEGES CONDERE
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coraggia, promuove, sostiene un’iniziativa di legge4. Ma Au-
gusto non è il solo Principe a ferre legem, come si è già avuto
modo di segnalare. In D. 47.21.3.15, è Nerva che Callistrato
menziona come latore di una legge agraria: lege agraria,
quam divus Nerva tulit. Nel verbo tulit è raffigurato il Princi-
pe che, al pari di ogni magistrato repubblicano, si fa, con la
rogatio, “portatore” di un progetto di legge da sottoporre al
–––––––––
4 Come, ad esempio, nella De domo sua (Quid desperatius, qui ne
ementiendo quidem potueris auctorem adumbrare meliorem?: 30.80), nel
luogo in cui l’oratore, al suo ritorno dall’esilio, ricorda la legge (un plebi-
scito) fatta votare contro di lui da P. Clodio, “usurpatore dei diritti di cit-
tadinanza” (ereptor civitatis, lo apostrofa nel rimproverargli la legge
“proposta per compiacere un tal Menulla di Anagni”: tu … legem de iniu-
riis publicis tulisti Anagnino nescio cui Menullae pergratam: 30.81); o
nel De legibus, ove – in un contesto in cui si discute se “nell’approvare
una legge sia meglio il voto segreto o quello pubblico” (versabor in re
difficili ac multum et saepe quaesita, suffragia in magistratu mandando
ac de reo iudicando que in lege aut rogatione clam an pa-
lam ferri melius esset: 3.15.33, citato anche nella nota 52 di pag. 26), e si
rammenta la legge tabellaria sulla votazione segreta (Quis autem non sen-
tit omnem auctoritatem optimatium tabellariam legem abstulisse? quam
populus liber numquam desideravit, idem oppressus dominatu ac potentia
principum flagitavit. Itaque graviora iudicia de potentissimis hominibus
extant vocis quam tabellae. Quam ob rem suffragandi nimia libido in non
bonis causis eripienda fuit potentibus, non latebra danda populo, in qua
bonis ignorantibus, quid quisque sentiret, tabella vitiosum occultaret suf-
fragium. Itaque isti rogationi neque lator quisquam est inventus nec auc-
tor umquam bonus: 3.15.34) – auctor compare insieme a lator, in una se-
quenza scandita da neque … nec (isti rogationi neque lator quisquam est
inventus nec auctor umquam bonus). In due passi delle lettere ad Attico,
auctor è impiegato per rappresentare l’impegno “normativo” di Pompeo
nel farsi non solo promotore ma anche paladino di proposte di legge: in
1.19.4 (Agraria lex a Flavio tribuno pl. vehementer agitabatur auctore
Pompeio, quae nihil populare habebat praeter auctorem.) e in 8.3.3 (ille
legibus per vim et contra asupicia ferendis auctor). E nella seconda ora-
zione De lege agraria (5.12), auctor, qui in coppia con adiutor, sta a ri-
cordare la disponibilità dello stesso Cicerone, nella sua qualità di console,
a “farsi promotore e patrocinatore della legge” (… cum ostenderem, si lex
utilis plebi Romanae mihi videretur, auctorem me atque adiutorem
futurum, tamen aspernabantur hanc liberalitatem meam: negabant me
adduci posse, ut ullam largitionem probarem).
5 Testo già citato a pag. 60 s.

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