I poteri disciplinari del datore di lavoro

AutoreMichele Manzari
Pagine31-34
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I POTERI DISCIPLINARI
DEL DATORE DI LAVORO
Il potere direttivo ed il potere gerarchico come fonte del potere
disciplinare del datore di lavoro trovano il loro fondamento nell’art.
2106 c.c., il quale sanziona l’inosservanza agli obblighi di diligenza e
fedeltà del lavoratore, riconducibili all’oggetto del contratto di lavoro
subordinato sicché il loro inadempimento si qualif‌ica innanzi tutto
come inadempimento contrattuale.
Tale potere disciplinare si fonda sul principio di subordinazione
del prestatore di lavoro e costituisce l’unico reale strumento che la
legge e la contrattazione collettiva mettono a disposizione dei datori
di lavoro per sanzionare mancanze e violazioni da parte dei propri
lavoratori subordinati in relazione ai doveri assunti contrattualmente
all’atto dell’instaurazione del rapporto di lavoro nonché per assicu-
rare il regolare svolgimento dell’attività dell’impresa.
I limiti al potere disciplinare del datore di lavoro sono circoscritti
da una serie di leggi, si pensi agli interventi normativi che hanno
avuto il merito di subordinare il licenziamento individuale (artt.
di Michele Manzari

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