Sentenza Nº 26950 della Corte Suprema di Cassazione, 28-09-2020

Presiding JudgeMAZZEI ANTONELLA PATRIZIA
ECLIECLI:IT:CASS:2020:26950PEN
Date28 Settembre 2020
Judgement Number26950
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
1)
Carotenuto Vito,
nato a Napoli il 29/07/1968;
2)
Carputo Agostino,
nato a Napoli il 10/04/1981;
3)Di
Giorgio Maria,
nata a Marano di Napoli il 15/02/1979;
4)
Mauriello Anna,
nata a Mugnano di Napoli il 22/07/1977;
5)
Mele Luigi,
nato a Napoli il 24/07/1952;
6)
Perrotta Vincenzo,
nato a Mugnano di Napoli il 06/06/1968;
7)
Ruggiero Giuseppe,
nato a Napoli il 28/09/1962;
Avverso la sentenza emessa il 29/06/2018 dalla Corte di appello di Napoli;
Sentita la relazione del Consigliere Alessandro Centonze;
Sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Luigi Birritteri, che
ha chiesto il rigetto del ricorso per Luigi Mele e l'inammissibilità dei ricorsi
per tutte le altre posizioni;
Penale Sent. Sez. 1 Num. 26950 Anno 2020
Presidente: MAZZEI ANTONELLA PATRIZIA
Relatore: CENTONZE ALESSANDRO
Data Udienza: 06/07/2020
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
Sentiti nell'interesse degli imputati:
l'avv. Pasquale Davide De Marco, nell'interesse di Vito Carotenuto, che
chiedeva l'accoglimento del ricorso;
l'avv. Giuseppe Pellegrino, nell'interesse di Agostino Carputo e Maria Di
Giorgio, che chiedeva l'accoglimento dei ricorsi;
l'avv. Carmine Aloja, nell'interesse di Anna Mauriello e Vincenzo Perrotta,
che chiedeva l'accoglimento dei ricorsi;
l'avv. Saverio e l'avv. Marco Muscariello, nell'interesse di Giuseppe
Ruggiero, che chiedeva l'accoglimento del ricorso;
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 16/07/2014 la Corte d'appello di Napoli, per
quanto di interesse ai presenti fini, confermava le condanne pronunziate dal
Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Napoli il 21/12/2012, all'esito di
giudizio abbreviato, nei confronti degli imputati Vito Carotenuto, Agostino
Carputo, Maria Di Giorgio, Anna Mauriello, Luigi Mele, Vincenzo Perrotta e
Giuseppe Ruggiero, ai quali, a vario titolo, venivano contestati reati commessi in
relazione alla sfera di operatività del clan Polverino di Marano di Napoli.
Più precisamente, nel giudizio di primo grado, erano state pronunziate le
seguenti statuizioni processuali.
L'imputato Vito Carotenuto veniva dichiarato colpevole del reato a lui
ascritto al capo 1 (art. 416-bis, commi primo, secondo, terzo, quarto, quinto,
sesto, settimo, cod. pen.) e condannato alla pena di sette anni di reclusione.
Gli imputati Agostino Carputo e Maria Di Giorgio venivano dichiarati colpevoli
del reato loro ascritto al capo 85 (artt. 110 cod. pen.,
12
-
quinquies decreto-
legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto
1992, n. 352, e 7 decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con
modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203) e condannati, il primo, alla
pena di due anni di reclusione, la seconda, alla pena di un anno e otto mesi di
reclusione.
L'imputata Anna Mauriello veniva dichiarata colpevole dei reati a lei ascritti
ai capi 1 (art. 416-bis, commi primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto e
settimo, cod. pen.), 2 (artt. 74, commi 1, 2, 3, 4, T.U. stup., 7 decreto-legge n.
152 del 1991), 3 (artt. 81, comma secondo, cod. pen., 73 e 80 T.U. stup., 7
decreto-legge n. 152 del 1991), 16 (artt. 81, comma secondo, 644, commi
secondo, terzo, quarto, quinto, cod. pen.), 19 (artt. 110 cod. pen.,
12
-
quinquies
cod. pen.,
12
-
quinquies
decreto-legge n. 306 del 1992, 7 decreto-legge n. 152
del 1991) - unificati dal vincolo della continuazione - e condannata alla pena di
sedici anni di reclusione.
L'imputato Luigi Mele veniva dichiarato colpevole dei reati a lui ascritti ai
capi 1 (art. 416-bis, commi primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto,
settimo, cod. pen.) e 65 (artt. 110 cod. pen.,
12
-
quinquies
decreto-legge n. 306
del 1992, 7 decreto-legge n. 152 del 1991) - unificati dal vincolo della
continuazione - e condannato alla pena di otto anni di reclusione.
L'imputato Vincenzo Perrotta veniva dichiarato colpevole dei reati a lui
ascritti ai capi 1 (art. 416-bis, commi primo, secondo, terzo, quarto, quinto,
sesto, settimo, cod. pen.), 3 (artt. 81, comma secondo, cod. pen., 73 e 80 T.U.
3
Ì
P
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT