Intorno ai concetti di legittimità ed efficienza

AutoreGiuseppe Cogliandro
Occupazione dell'autorePresidente della Corte dei Conti, Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali.
Pagine289-291

Page 289

INTORNO AI CONCETTI DI LEGITTIMITÀ ED EFFICIENZA Giuseppe COGLIANDRO*

Riprendendo lo spunto del presidente Coraggio, vorrei analizzare il rapporto tra eficienza e legittimità. C’è davvero il rischio, come stato prospettato, che il perseguimento dell’eficienza pregiudichi la legittimità?

Ritengo di no.

Premetto che utilizzerò il termine “eficienza” in senso ellittico, per intendere estensivamente, in conformità alla normativa nazionale ed europea ed alla prassi internazionale, l’intera triade dei principi di eficacia, eficienza ed economicità.

Ciò detto, escludo che possa esistere il rischio preigurato perché la relazione semantica tra legittimità ed eficienza non è dicotomica disgiuntiva alternativa (del tipo aut/aut: sì o no, vero o falso, acceso o spento), ma semplicemente diversa, e quindi aggiuntiva, complementare.

Il mio convincimento si basa su due ordini di argomenti: uno normativo, l’altro concettuale.

Sul piano normativo, rilevo che sia il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), sia la legge italiana sul controllo della Corte dei conti considerano aggiuntive le due nozioni. Il testo europeo al riguardo è chiarissimo: “La Corte dei conti (europea) controlla la legittimità e la regolarità delle entrate e delle spese ed accerta la sana gestione inanziaria” (art. 287 TFUE); l’espressione >, in base all’art. 27 del Regolamento inanziario dell’Unione (regolamento CE n. 1605/2002) comprende i principi di “economicità, eficienza, eficacia”. Parimenti inequivocabile sul punto la norma italiana (art. 3, comma 4, legge n. 20/1994): “La Corte dei conti svolge … il controllo successivo sulla gestione del bilancio … veriicando la legittimità e la regolarità delle gestioni … (e) … valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa”. Quest’ultima locuzione è certo antiquata. Essa, però, alla luce della normativa sul controllo interno (art. 1, comma 1, lettera b], d.lgs. n. 286/1999) e per effetto del richiamo contenuto nell’art. 7, comma 7, della legge 131/2003, deve intendersi equivalente alla dizione europea “sana gestione inanziaria”, ossia ai principi di eficacia, eficienza ed economicità.

Anche sul piano dottrinale sussistono importanti differenze tra legittimità ed eficienza.

* Presidente della Corte dei Conti, Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali.

Page 290

La prima è che la legittimità è un concetto assoluto: un atto è...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT