L'adozione dei differenti sistemi contabili nelle aziende pubbliche. Il contributo dell'aziendalista per l'analisi delle relative complessità .

AutoreSebastiano Torcivia
Occupazione dell'autoreProfessore ordinario di economia aziendale - Università di Palermo.
Pagine301-303
L’ADOZIONE DEI DIFFERENTI SISTEMI CONTABILI NELLE AZIENDE
PUBBLICHE. IL CONTRIBUTO DELL’AZIENDALISTA PER L’ANALISI
DELLE RELATIVE COMPLESSITÀ.
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Volevo portare un contributo nella qualità da aziendalista, perché mi occupo, or-
mai da tanti anni, di questi temi all’Università di Palermo – insegnando ivi le disci-
pline di Contabilità e bilanci degli Enti pubblici nella laurea triennale e di Economia
ed Amministrazione delle Aziende pubbliche, nella laurea magistrale.
Credo che gli argomenti trattati nel corso di queste due giornate, abbiano una
trasversalità e collegamenti notevoli con le discipline del diritto amministrativo, con
gli studiosi di contabilità di Stato. Mi sono ritrovato moltissimo con i temi trattati
dal consigliere Chiappinelli sulla questione del “perimetro”.
Volevo soltanto esporre alcuni brevi pensieri su alcuni casi, dove volevo sotto-
lineare l’enorme difcoltà di venir fuori, in maniera univoca, nella denizione di
questo perimetro.
Andando per punti, parliamo di sanità, così come è stata richiamata anche nei
lavori odierni.
Faccio parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e
sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, della Camera dei Deputati, in qualità
di Coordinatore nazionale dei consulenti economico-aziendali e verico, pertanto,
quasi tutti i bilanci di tutte le aziende sanitarie d’Italia. Volevo segnalarvi, la recente
decisione, del governatore veneto, Zaia, di non consentire l’iscrizione più a credito
delle perdite sofferte dalle aziende sanitarie, nell’ambito di ogni esercizio.
Vorrei riettessimo insieme su cosa vuol dire l’adozione dei piani di rientro da
parte delle aziende sanitarie.
Se questa norma fosse applicata in Sicilia, dove c’è una totale deresponsabiliz-
zazione da questo punto di vista, con riferimento all’agire dei direttori generali,
perché c’è l’assoluta certezza che le perdite cumulate saranno, prima o poi, coperte
dalla Regione, quali sarebbero le conseguenze?.
Non mi soffermo solo sulla sanità, sul disallineamento crediti-debiti, all’interno
delle aziende regionali, sui quali ormai c’è un’ampia letteratura, per cui il credito
di un’azienda sanitaria non sempre trova riscontro nel debito di un’altra azienda
sanitaria, ovvero lo trova con importo differente, come abbiamo avuto modo di ve-
ricare, nell’ambito delle nostre indagini.
* Professore ordinario di economia aziendale – Università di Palermo.

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