Il punto di vista dei Servizi Minorili dell'Amministrazione della Giustizia. Esperienze di messa alla prova e recupero del minore deviante nella realtà operativa del Tribunale per i minorenni di Taranto

AutoreFrancesco di Maio
Pagine107-118
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FRANCESCO DI MAIO
Direttore dell’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Taranto
IL PUNTO DI VISTA DEI SERVIZI MINORILI
DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA
ESPERIENZE DI MESSA ALLA PROVA
E RECUPERO DEL MINORE DEVIANTE
NELLA REALTÀ OPERATIVA DEL
TRIBUNALE PER I MINORENNI DI TARANTO
Ringrazio il prof. Triggiani e gli altri organizzatori del Conve-
gno per aver dato voce, attraverso la mia persona, ai Servizi mino-
rili dell’amministrazione della giustizia, che – com’è stato esatta-
mente ricordato – nel complessivo intervento in favore dei minori
messi alla prova svolgono una funzione assimilabile a quella della
regìa.
Inizio questa mia conversazione con un’affermazione: l’Auto-
rità Giudiziaria Minorile non potrebbe svolgere le proprie delicate
funzioni senza l’ausilio di operatori sociali organicamente inseriti
in strutture di servizio.
Il 1899 è l’anno in cui si verificano in America, per singolare
coincidenza, due eventi importantissimi: la Bayer sintetizza l’eroina e
a Chicago con il “Juvenile Court Act viene istituito il primo Tri-
bunale per i Minorenni che ha, tra l’altro, il compito di sottoporre il
minore traviato al probation (la messa alla prova), affidandolo ad
un ufficiale di prova. Inizia così la collaborazione tra autorità giu-
diziaria minorile e operatori sociali.
In Italia, dopo l’istituzione nel 1934 del Tribunale per i Mino-
renni, una circolare del Ministero di Grazia e Giustizia nel 1949
raccomanda ai Tribunali per i Minorenni l’utilizzazione di assisten-

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