Il punto di vista dell'Accusa (parte prima). Il ruolo del giudice e del pubblico ministero nella messa alla prova: riflessioni a quindici anni dall'istituzione del Tribunale per i minorenni di Taranto

AutorePier Giorgio Acquaviva
Pagine75-81
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PIER GIORGIO ACQUAVIVA
Già Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto
IL PUNTO DI VISTA DELL’ACCUSA
(PARTE PRIMA)
IL RUOLO DEL GIUDICE E DEL PUBBLICO MINISTERO
NELLA MESSA ALLA PROVA: RIFLESSIONI
A QUINDICI ANNI DALL’ISTITUZIONE
DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI TARANTO
Ringrazio il prof. Nicola Triggiani e gli altri organizzatori del
Convegno per avermi cortesemente invitato a tenere questa relazio-
ne nella Facoltà di Giurisprudenza.
Com’è noto, il nuovo processo penale minorile, introdotto nel
nostro ordinamento con il d.P.R. 22 settembre 1988, n. 448, si ca-
ratterizza per la sua rilevante finalità educativa che rende il proces-
so lo strumento efficace per tentare un concreto recupero degli ado-
lescenti devianti, favorendone, con l’uscita dal circuito penale, la
piena risocializzazione e l’avvio a una vita ordinata e onesta.
Si è così compiuta una riforma processuale di grande rilievo,
basata sul presupposto che il ragazzo con difficoltà di crescita, che
ha comportamenti devianti, che commette reati, non deve essere –
come insegnava Alfredo Carlo Moro – isolato e segregato per pro-
teggere il mondo degli adulti, ma sostenuto e aiutato a realizzare un
regolare processo di recupero con appropriati interventi costruttivi
e risocializzanti.
È stato finalmente abbandonato il ricorso alle misure conteni-
tive delle case di rieducazione, dei riformatori giudiziari e delle

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