Relazione introduttiva. La sospensione del processo con messa alla prova dell'imputato minorenne: finalità, presupposti, prospettive

AutoreNicola Triggiani
Pagine31-73
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NICOLA TRIGGIANI
Professore Associato di Diritto Processuale Penale
II Facoltà di Giurisprudenza - Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
RELAZIONE INTRODUTTIVA
LA SOSPENSIONE DEL PROCESSO
CON MESSA ALLA PROVA DELL’IMPUTATO MINORENNE:
FINALITÀ, PRESUPPOSTI, PROSPETTIVE
SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Caratteristiche generali e ratio della messa alla prova. -
3. I presupposti. - 4. Il procedimento: lo svolgimento e l’esito della prova. -
5. Bilancio dell’applicazione dell’istituto e prospettive future.
1. Premessa
Sono particolarmente lieto di partecipare a questo incontro di
studi, soprattutto perché si tratta di un’iniziativa che è stata pro-
mossa dagli studenti: l’Università – non dobbiamo mai dimenticarlo –
deve essere “degli studenti” e “per gli studenti”. Gianluca Pichierri e
gli altri ragazzi dell’Associazione “Giuristi Jonici” mi hanno sollecita-
to a curare i contenuti scientifici del Convegno, ma il merito del-
l’organizzazione appartiene a loro, che ringrazio sentitamente.
In qualità di responsabile scientifico del progetto, vi porto il sa-
luto caloroso del Preside della Facoltà, prof. Antonio Uricchio, del
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto,
avv. Angelo Esposito, e del Presidente del Consiglio d’Ammini-
strazione della Fondazione Scuola Forense di Taranto, avv. Vincenzo
Di Maggio, assenti per sopravvenuti impegni istituzionali.
Ringrazio il dott. Giuseppe Lanzo, Presidente del Tribunale per
i Minorenni di Taranto, il prof. Antonio Incampo, Presidente del
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Consiglio di Interclasse della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto,
e tutte le altre Autorità presenti, molte delle quali hanno portato il
saluto delle Istituzioni che rappresentano, a testimonianza di un
rapporto di collaborazione prezioso e fecondo con la nostra Facoltà.
Desidero inoltre esprimere la mia profonda gratitudine a tutti
gli illustri Relatori che hanno accolto l’invito a partecipare a questo
Convegno, e innanzitutto al moderatore, il dott. Antonio Morelli,
Presidente del Tribunale di Taranto, il quale rappresenta la “memo-
ria storica” del Tribunale per i Minorenni di Taranto, essendone
stato Presidente per tanti anni. Altrettanto si può dire per il dott.
Pier Giorgio Acquaviva, che ha da poco lasciato l’incarico di Pro-
curatore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di
Taranto, incarico rivestito con particolare impegno sin dall’istitu-
zione del Tribunale, oltre quindici anni fa. Grazie alla dott.ssa Ro-
salba Lopalco, che conduce con grande passione il suo lavoro di
Sostituto Procuratore della Repubblica presso il medesimo Tribu-
nale ed è segretario della sezione locale dell’Associazione Italiana
dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia; grazie – anche per
l’importante supporto di carattere organizzativo – all’avv. France-
sco Nevoli, componente del Comitato Scientifico della Camera Pe-
nale di Taranto, il quale ci porterà la sua preziosa esperienza di di-
fensore, oltre che di studioso delle problematiche processuali; gra-
zie, infine, al dott. Francesco Di Maio che dirige con grande pro-
fessionalità l’Ufficio del Servizio Sociale per i Minorenni di Taran-
to e illustrerà i dati statistici sull’applicazione in questo distretto
dell’istituto della sospensione del processo e messa alla prova, con
riferimento all’arco temporale che va dal 1996 al 2009. Dati parti-
colarmente significativi perché, dal raffronto con i dati nazionali,
risultanti dal monitoraggio condotto dal Dipartimento per la Giusti-
zia Minorile del Ministero della Giustizia a partire dall’ottobre del
1991, emerge come Taranto sia una delle sedi giudiziarie dove
l’istituto trova maggiore applicazione (90 provvedimenti emessi nel
2009 su un totale di 2.631)1. L’idea di organizzare questo Conve-
1 Cfr. La sospensione del processo e messa alla prova (art. 28 D.P.R.
448/88). Analisi statistica - Anno 2009, a cura del Dipartimento per la Giustizia
Minorile - Servizio Statistica, in www.giustiziaminorile.it.
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gno nasce anche dalla riflessione su questi dati, in rapporto a quelli
sulla diffusione della criminalità minorile nel territorio ionico.
Il mio compito è quello di introdurre i temi e i principali profili
problematici che saranno sviluppati nelle successive relazioni dei
vari “protagonisti” della giustizia penale minorile (magistrati,
avvocati, operatori dei servizi minorili), i quali offriranno di qui a
poco il loro fondamentale contributo di esperienza con particolare
riferimento alla prassi applicativa del Tribunale per i Minorenni di
Taranto.
Vediamo innanzitutto quali sono i connotati distintivi dell’isti-
tuto della sospensione del processo con messa alla prova dell’impu-
tato minorenne, disciplinato dagli artt. 28 e 29 d.P.R. n. 448/1988 e
dall’art. 27 d.lg. n. 272/19892.
2 Per un inquadramento generale dell’istituto, cfr. G. ASSANTE-P. GIANNI-
NO-F. MAZZIOTTI, Manuale di diritto minorile, Roma-Bari, Laterza, 2000, p. 307
ss.; M.G. BASCO-S. DE GENNARO, La messa alla prova nel processo penale mi-
norile, Torino, Giappichelli, 1997; M. BOUCHARD, voce Processo penale minori-
le, in Dig. disc. pen., vol. X, Torino, Utet, 1995, p. 152 ss.; L. CARACENI, voce
Processo penale minorile, in Enc. dir., IV Agg., Milano, Giuffrè, 2000, p. 1037
ss.; G. CECANESE, sub art. 27 d.lg. 28 luglio 1989, n. 272, in Leggi penali com-
plementari commentate, a cura di A. Gaito e M. Ronco, Torino, Utet, 2009, p.
1900 ss.; C. CESARI, sub artt. 28-29, in Il processo penale minorile. Commento
al D.P.R. 448/1988, a cura di G. Giostra, 3a ed., Milano, Giuffrè, 2009, p. 341
ss.; EAD., I presupposti del probation minorile: dai rischi di un potere arbitrario
ai possibili canoni di una discrezionalità temperata, in Il processo penale dei
minori: quale riforma per quale giustizia (Atti del Convegno, Macerata, 4-5 lu-
glio 2003), Milano, Giuffrè, 2004, p. 163 ss.; M. CHIAVARIO, Diritto processuale
penale. Profilo istituzionale, 4a ed., Torino, Utet, 2009, p. 536 s.; A. CIAVOLA-V.
PATANÈ, La specificità delle formule decisorie minorili, in AA.VV., La giurisdi-
zione specializzata nella giustizia penale minorile, a cura di E. Zappalà, Torino,
Giappichelli, 2009, p. 178 ss.; A. COCUZZA, Procedimento a carico di impu-
tati minorenni, in Enc. giur., vol. XXIV, Roma, Treccani, 1991, p. 17 s.; M.
COLAMUSSI, Quali fattori determinano l’esito positivo della messa alla prova?,
in AA.VV., Percorsi di procedura penale, vol. IV, La revisione del codice di
procedura penale agli albori del ventennio (1988-2008): riforma globale e tutela
dei diritti della persona, a cura di V. Perchinunno, Milano, Giuffrè, 2008, p. 331
ss.; EAD., Una risposta alternativa alla devianza minorile: la “messa alla pro-
va”. Profili controversi della disciplina, in AA.VV., Percorsi di procedura pena-
le, vol. II, Il processo come garanzia: tra crisi e valori del sistema, a cura di V.
Perchinunno, Milano, Giuffrè, 2000, p. 391 ss.; M. COLAMUSSI-A. MESTITZ, voce
Messa alla prova, in Dig. disc. pen., cit., V Agg., 2010, p. 558 ss.; M.G. COP-
PETTA, La sospensione del processo con messa alla prova, in AA.VV., Trattato

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