Reti di relazioni nella Pubblica Amministrazione Considerazioni in tema di e-government e accesso alla documentazione di fonte pubblica

AutoreRosa Maria Di Giorgi
CaricaProfessore a contratto di Informatica giuridica
Pagine27-44

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Rosa Maria Di Giorgi ricercatrice presso l'Istituto di Teoria dell'Informazione Giuridica e responsabile del progetto di ricerca "L'innovazione della Pubblica Amministrazione: politiche, strumenti e metodi dell' e-government". E' professore a contratto di Informatica giuridica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Perugia e docente presso il dottorato di Ricerca su Telelmatica e Società dell'Informazione presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Firenze. E' membro della Direzione Strategica della Rete Telematica e del Coordinamento degli URP della Regione Toscana.

@1. Introduzione

Gli indicatori relativi allo sviluppo della società dell'informazione mostrano che dopo la rivoluzione telefonica che ha portato 30 milioni di cellulari in Italia, un'altra innovazione, con lo stesso livello di diffusione, avrà luogo a partire dai primi anni del XXI secolo, quella di Internet.

Questo processo avanza in modo esponenziale e se nel 1998 gli italiani collegati a Internet erano 1,6 milioni e nel 2000 già 4,5 milioni, alla fine del 2003 saranno 18 milioni: cittadini che, in progressione geometrica, si accostano alla rete per cercare informazioni e servizi.

Il Governo italiano in questo ultimo decennio ha adeguato la proprianormativa ponendo le basi per poter rispondere in modo efficace allarichiesta sempre più pressante, proveniente da cittadini e aziende, di poterPage 28 usufruire di un numero sempre maggiore di servizi in rete 1.

D'altra parte le tecnologie ITC sono una straordinaria risorsa per riformare l'organizzazione e il funzionamento della PA e a dimostrazione diquesto è sufficiente riferirsi alle norme che hanno introdotto la firma digitale e il protocollo informatico o al regolamento sulla carta di identitàelettronica che, collocati in un contesto di sempre maggiore sviluppo del principio di sussidiarietà, produrranno, attraverso le reti telematiche, l'ac cessibilità a dati e informazioni in tempo reale e la verifica della compa tibilità delle decisioni tra PA locale e centrale.

E' possibile quindi immaginare che, in tempi relativamente brevi, si possa approdare a una gestione integrata delle informazioni pubbliche attraverso le connessioni fra le reti civiche, le reti regionali e la rete nazionale della PA.Page 29

Ormai esiste l'infrastruttura tecnologica per raggiungere questo obiettivo e sappiamo che essa è correttamente allineata agli standard inter-nazionali, ma sappiamo anche che il percorso iniziato è molto lento e difficile e passa attraverso l'elaborazione di nuovi paradigmi per la burocrazia italiana.

Occorre infatti un vero e proprio capovolgimento della mentalità ancora imperante nella PA per giungere all'affermazione di un nuovo ruolo per lo Stato e gli altri Enti pubblici nel loro rapporto con i citta dini. Questi ultimi, secondo tale impostazione, dovranno diventare i veri protagonisti del cambiamento, trasformandosi finalmente da soggetti passivi a soggetti attivi nei confronti della PA 2 .

@2. Il diritto all ' informazione e all ' accesso

Il dibattito su questo tema sviluppato a livello europeo ha condotto a definire i nuovi diritti dei cittadini relativamente all'informazione pubbli ca. Tutti ormai concordano sulla necessità che la PA si ponga nella con dizione di dare risposte soddisfacenti a una domanda dell'utenza che diventa sempre più precisa, qualificata e consapevole 3 .Page 30

Si tratterà in primo luogo di predisporre modelli organizzativi diversi e più funzionali, maggiormente orientati al cittadino, quindi di utilizzare procedimenti semplificati e di porre in essere azioni formative sempre più qualificate sia per gli operatori che per i cittadini. E' imprescindibile infatti che questi ultimi sappiano esattamente quali siano i loro diritti, a quali servizi poter accedere e quali siano i tempi di erogazione e ancora di chi sia la responsabilità dei procedimenti amministrativi che li riguardano. Infine quali siano gli strumenti a disposizione per esercitare il proprio diritto all'informazione.

Come si vede, prospettive non consuete per i pubblici funzionari, inquanto si vanno affermando nuovi parametri quali l'efficienza, l'efficaciae l'economicità. Tutto questo con ricadute forti sulla qualità della vitadel cittadino, sui processi di innovazione dell'impresa e, in generale,sulla qualità della PA.

In questo scenario si gioca lo sviluppo del paese e la reale innovazionesPage 31 dei servizi pubblici. Il cittadino sta acquisendo una sempre maggiore co sapevolezza e quindi una maggiore soggettività verso l'amministrazione pubblica. La PA, da parte sua, deve abbandonare quelle forme anacro nistiche di autoreferenzialità, le ingiustificate complessità procedurali, la discutibile qualità delle prestazioni e la scarsa professionalità.

L'innovazione allora non può che passare dalla capacità di investire sulle risorse umane per dare nuova identità al pubblico dipendente e migliorare la qualità dei servizi secondo criteri di efficienza ed efficacia.

In tal modo si avvierà un processo volto a riavvicinare i cittadini alle proprie amministrazioni secondo un percorso basato su una rinnovata fiducia nelle istituzioni.

@3. Come trasformare lapa?

Fare una comunicazione pubblica efficace è ormai un dovere della PA, affermato dalla legge 241/90 che tratta del diritto di accesso agli atti e del diritto alla trasparenza, dal decreto legislativo 29/93, che, fra l'altro, isti tuisce gli Uffici Relazioni con il Pubblico, fino alla recente legge 150/2000 sulla comunicazione pubblica.

Ma la norma non è sufficiente a garantire il cambiamento, così comenon è sufficiente una precisa presa di coscienza da parte del cittadino o dell'impresa. Il cambiamento passa attraverso la semplificazione dei pro cedimenti, la riorganizzazione degli uffici, una presa in carico dei pro blemi della struttura dell'ente da parte dei dirigenti responsabili, ma soprattutto dei politici. Tutto ciò implica un cospicuo impegno di risorse umane e alti investimenti, innanzitutto per la realizzazione della rete intranet , condizione necessaria, questa, per avviare l'innovazione.

Questo processo è in corso in Italia, ma devono ancora essere elabo rati i metodi. Troppo spesso ci si affida ancora alla buona volontà dei sin goli, alla fantasia, al caso, agli investimenti residuali, con il risultato della ghettizzazione, all'interno delle amministrazioni, dei paladini del cambia mento, vissuti come coloro che possono far emergere pericolosamente le incongruenze e le inefficienze degli enti in cui operano. Insomma diffi coltà a trasformare in modo efficace i propri procedimenti e la propria organizzazione, analoga difficoltà a pensare in termini di rete e di interoperabilità fra amministrazioni.Page 32

In linea di massima ancora non si riesce a pensare il proprio ente e gli altri enti del territorio come un tutt'uno, ossia come un insieme di sogget ti che interagiscano fra loro e che siano in grado di offrire in modo coor dinato servizi integrati e documenti formati in modo cooperativo. La lo gica richiesta ormai implica l'interazione con altre amministrazioni per realizzare una vera e propria comunità di rete, in grado di scambiarsi dati, informazioni e servizi, secondo una prospettiva che escluda la dupli cazione dei processi.

L'impressione che si ricava osservando la Pubblica Amministrazione italiana in questi anni è quella di un settore in movimento che tuttavia ha difficoltà a trovare la sua nuova identità, prigioniero ancora di quell'au toreferenzialità, di quell'abitudine all'isolamento e di quella strisciante competizione fra enti che tanta sfiducia hanno determinato nella collet tività.

@4. Verso I portali multiservizi. L' impulso innovativo del piano e- government

In questo quadro di forte fermento è necessario cominciare a fornire alla PA strumenti per favorire il processo di condivisione di risorse, sia materiali che immateriali e certamente una via è quella della costruzione di portali e sportelli unici.

Il Piano e-government del Governo italiano, attraverso il finanziamento di progetti in molte aree del territorio, ha di fatto orientato e sollecitato le amministrazioni a compiere uno sforzo di cooperazione verso la direzione che qui si va indicando. Certo il percorso non appare ancora una volta facile, in quanto la progettualità degli enti, nonostante le racco mandazioni del Governo, ha risentito delle antiche impostazioni e spes so, pur di non attivare una cooperazione previa, già a partire dalla fase di stesura dei progetti, si è duplicata una proposta, rischiando di non accedere al finanziamento.

Giova qui ricordare brevemente le finalità del Piano , rimandando a studi specifici 4 le valutazioni generali e la sua descrizione più puntuale.Page 33

Il Piano e-government del Governo italiano si avvia nel giugno del 2000 sulla base delle indicazioni pervenute dalla Commissione europea che, sempre nell'anno 2000, aveva varato il proprio Piano e-Europe 2002 . Con questa iniziativa si impegnavano i paesi membri ad intraprendere politiche volte all'innovazione della PA, alla semplificazione dei processi e alla trasparenza.

Si tratta in pratica di dare attuazione, in un piano organico e in modo coordinato, alle indicazioni che nell'ultimo decennio sono andate affer mandosi in Italia a partire dalle leggi Bassanini, che avevano come obiet tivo quello di contribuire ad operare una trasformazione profonda della PA, innovando radicalmente il sistema dei rapporti con il cittadino.

Secondo tale impostazione il cittadino e le imprese devono essere soggetti attivi nel rapporto con le PA, le procedure amministrative devono adeguarsi alla domanda, la trasparenza dei procedimenti e la re lativa semplificazione sono un obbligo, così come l'integrazione fra uffi ci diversi delle PA, sia locali che centrali.

Una vera e propria rivoluzione, una nuova dinamica che richiede rapi di cambiamenti nella cultura di governo. Improvvisamente, nel giro di pochi anni, la burocrazia ha dovuto...

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