Massimario
Pagine | 56-61 |
515
I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 5/2018
Massimario
Abbandono di persone minori o incapaci
■ Nozione – Elemento soggettivo – Dolo eventuale.
Il dolo del delitto di abbandono di persone minori o incapaci è
generico e può assumere la forma del dolo eventuale quando si
accerti che l’agente, pur essendosi rappresentato, come conse-
guenza del proprio comportamento inerte, la concreta possibili-
tà del verificarsi di uno stato di abbandono del soggetto passivo,
in grado di determinare un pericolo anche solo potenziale per
la vita e l’incolumità fisica di quest’ultimo, persiste nella sua
condotta omissiva, accettando il rischio che l’evento si verifi-
chi. (Fattispecie in cui è stato ritenuto responsabile il direttore
sanitario di una struttura medica di ricovere per la condotta di
mancata predisposizione delle cautele organizzative, idonee ad
evitare l’allontanamento dalla struttura di un soggetto psicopa-
tico, poco dopo ritrovato morto). F Cass. pen., sez. V, 25 set-
tembre 2017, n. 44013 (ud. 11 maggio 2017), H. e altri (c.p., art.
591). [RV271431]
Appropriazione indebita
■ Elemento oggettivo del reato – Appropriazione – Fatti-
specie di appropriazione dell’importo corrisposto a titolo
di deposito cauzionale in esecuzione di un preliminare di
compravendita.
Integra il delitto di appropriazione indebita la condotta del
promissario venditore che, in esecuzione di un contratto pre-
liminare di compravendita immobiliare, si impossessa dell’im-
porto corrisposto a titolo di "deposito cauzionale infruttifero"
e non come acconto sul prezzo o come caparra confirmatoria.
(In applicazione del principio la S.C. ha ritenuto immune da vizi
la sentenza impugnata con la quale i giudici di merito avevano
configurato il reato in questione, valorizzando il fatto che il con-
tratto preliminare prevedeva che l’importo versato all’alienante
sarebbe stato imputato a titolo di corrispettivo della vendita
solo in sede di rogito, per cui, fino a quel momento, il denaro
non era entrato nel patrimonio dell’"accipiens"). F Cass. pen.,
sez. II, 7 dicembre 2017, n. 54945 (ud. 16 novembre 2017), R.
(c.p., art. 646). [RV271528]
■ Elemento oggettivo del reato – Violazione della desti-
nazione di scopo – Fattispecie in materia di versamento
di canone di locazione.
Ai fini della configurabilità del delitto di appropriazione inde-
bita, qualora oggetto della condotta sia il denaro, è necessario
che l’agente violi, attraverso l’utilizzo personale o altro tipo di
distrazione non autorizzata, la specifica destinazione di scopo
che esso può avere, non essendo sufficiente il solo mancato ver-
samento del denaro a chi è in astratto legittimato a riceverlo.
(Nella specie la S.C. ha ritenuto corretta l’assoluzione dell’impu-
tato, comproprietario di un immobile locato, che aveva omesso
di versare la quota parte del canone di locazione all’altro com-
proprietario, il quale non aveva mai sottoscritto il contratto di
locazione né incaricato l’imputato di ritirare la propria quota di
denaro con obbligo di successivo versamento ad esso). F Cass.
pen., sez. II, 7 novembre 2017, n. 50672 (ud. 24 ottobre 2017),
P.G., P.C. in proc. C. (c.p., art. 646). [RV271385]
Associazione per delinquere
■ Associazione di tipo mafioso – Partecipazione – Adesio-
ne nel tempo alla medesima associazione o ad associazio-
ni diverse dello stesso tipo.
Ai fini della configurabilità del vincolo della continuazione tra
reati di associazione per delinquere di stampo mafioso non è
sufficiente il riferimento alla tipologia del reato ed all’omogenei-
tà delle condotte, ma occorre una specifica indagine sulla natura
dei vari sodalizi, sulla loro concreta operatività e sulla loro con-
tinuità nel tempo, al fine di accertare l’unicità del momento deli-
berativo e la sua successiva attuazione attraverso la progressiva
appartenenza del soggetto ad una pluralità di organizzazioni ov-
vero ad una medesima organizzazione. (In applicazione di tale
principio la Corte ha ritenuto corretta l’esclusione del vincolo
della continuazione tra il reato associativo accertato con la sen-
tenza impugnata ed altro analogo reato, relativo alla medesimo
clan camorristico, accertato con sentenza di condanna emessa
vent’anni prima, in quanto dalla sentenza impugnata emergeva
che il gruppo criminale, sebbene operante nel medesimo ambito
territoriale, era profondamente mutato nel tempo, quanto alla
compagine sociale ed al programma delinquenziale, per effet-
to di circostanze contingenti ed occasionali inimmaginabili al
momento dell’iniziale affiliazione del ricorrente). F Cass. pen.,
sez. VI, 14 novembre 2017, n. 51906 (ud. 15 settembre 2017), C.
(c.p., art. 81; c.p., art. 416 bis). [RV271569]
■ Associazione di tipo mafioso – Qualifica di capo – Effet-
tivo esercizio del ruolo di vertice.
In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, ai fini
dell’attribuzione della qualifica di capo è necessaria la verifica
dell’effettivo esercizio del ruolo di vertice che lo renda ricono-
scibile, sia pure sotto l’aspetto sintomatico, sia all’esterno, che
nell’ambito del sodalizio, realizzando un effettivo risultato di as-
soggettamento interno. F Cass. pen., sez. VI, 6 settembre 2017,
n. 40530 (ud. 31 maggio 2017), P.G. in proc. A. e altri (c.p., art.
416 bis). [RV271482]
■ Estremi – Circostanza aggravante del metodo mafioso
di cui all’art. 7 d.l. n. 152 del 1991 con riferimento ad al-
cuni reati – Prova del carattere mafioso dell’associazione.
La ritenuta sussistenza della circostanza aggravante dell’utilizzo
del metodo mafioso, ai sensi dell’art. 7 del d.l. 13 maggio 1991,
n. 152, convertito in legge 12 luglio 1991, n. 203, in relazione a
taluni reati-fine di un reato associativo comune, non determina
di per sè il carattere mafioso dell’associazione finalizzata alla
commissione degli stessi. (In applicazione di tale principio la
Corte ha ritenuto immune da vizi l’ordinanza del tribunale del
riesame che aveva sostituito la misura della custodia cautela-
re, disposta in relazione al reato di cui all’art. 416-bis cod. pen.,
con quella degli arresti domiciliari, riqualificando la condotta ai
sensi dell’art. 416 cod. pen. ed escludendo il carattere mafioso
dell’associazione nonostante alcuni reati-fine fossero stati com-
messi con metodo mafioso). F Cass. pen., sez. VI, 6 settembre
2017, n. 40548 (c.c. 13 giugno 2017), P.M. in proc. C. (c.p., art.
416; d.l. 13 maggio 1991, n. 152, art. 7). [RV271390]
Atti sessuali con minorenne
■ Infrasedicenne – Fatti commessi dal genitore o dagli al-
tri soggetti di cui al comma primo n. 2 dell’art. 609 quater
Per continuare a leggere
RICHIEDI UNA PROVA