DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 maggio 1988, n. 192 - Attuazione della direttiva CEE n. 84/319, concernente la ricerca delle trichine all'importazione dai Paesi terzi di carni fresche provenienti da animali domestici della specie suina, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183

Coming into Force25 Giugno 1988
Published date10 Giugno 1988
Enactment Date17 Maggio 1988
ELIhttp://www.normattiva.it/eli/id/1988/06/10/088G0229/CONSOLIDATED/19980209
Official Gazette PublicationGU n.135 del 10-06-1988 - Suppl. Ordinario n. 50
Articoli
Art 1.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Vista la legge 16 aprile 1987, n. 183, concernente il coordinamento delle politiche comunitarie riguardanti l'appartenenza dell'Italia alle Comunita' europee e l'adeguamento dell'ordinamento interno agli atti normativi comunitari;

Vista la direttiva CEE n. 84/319, relativa alla ricerca delle trichine all'importazione dai Paesi terzi di carni fresche provenienti da animali domestici della specie suina, indicata nell'elenco B allegato alla legge 16 aprile 1987, n. 183;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 889, attuativo della direttiva CEE n. 77/96;

Considerato che in data 23 dicembre 1987, ai termini dell'art. 15 della citata legge 16 aprile 1987, n. 183, che delega il Governo ad emanare norme attuative delle direttive indicate nel predetto elenco B, e' stato inviato lo schema del presente provvedimento ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, per gli adempimenti ivi previsti;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 6 maggio 1988;

Sulla proposta del Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie, di concerto con i Ministri degli affari esteri, di grazia e giustizia, del tesoro, dell'agricoltura e delle foreste, dell'industria, del commercio e dell'artigianato, del commercio con l'estero e della sanita'; E M A N A

il seguente decreto: Art. 1.

  1. L'allegato E del decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 889, e' sostituito dall'allegato E unito al presente decreto.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 17 maggio 1988 COSSIGA

DE MITA, Presidente del Consiglio

dei Ministri LA PERGOLA, Ministro per il coordinamento delle politiche

comunitarie

ANDREOTTI, Ministro degli affari

esteri

VASSALLI, Ministro di grazia e

giustizia

AMATO, Ministro del tesoro

MANNINO, Ministro dell'agricoltura

e delle foreste BATTAGLIA, Ministro dell'indutria,

del commercio e dell'artigianato

RUGGIERO, Ministro del commercio

con l'estero

DONAT CATTIN, Ministro della

sanita' Visto, il Guardasigilli: VASSALLI

Registrato alla Corte dei conti, addi' 25 maggio 1988

Atti di Governo, registro n. 74, foglio n. 7

Allegato E

ALLEGATO E

Capitolo I

METODI DI RICERCA DELLE TRICHINE

  1. Esame trichinoscopico

    1. Attrezzatura.

      Trichinoscopio a lampada incandescente con possiblita' d'ingrandimento a 50 e 80-100 volte.

      Vetri compressori composti da due lastre di vetro che possono essere compresse l'una sull'altra, una delle quali e' divisa in zone uguali; forbici curve, pinzetta, un coltello per tagliare i campioni, piccoli contenitori numerati per il deposito dei campioni, un contagocce, un bicchierino contenente acido acetico e uno contenente potassa caustica per chiarificare eventuali calcificazioni o ammollire la carne disseccata.

    2. Prelievo dei campioni.

      Quando la carcassa e' intera, si prelevi un campione della dimensione minima di una nocciola da entrambi i pilastri del diaframma nella zona di transizione tra la parte muscolare e quella tendinea.

      Quando vi e' un solo pilastro di diaframma, si deve prelevare un campione di dimensione doppia. Qualora manchino i due pilastri di diaframma, devono essere prelevati due campioni aventi circa la dimensione di un nocciola nella parte del diaframma vicino alle coste o allo sterno o dai muscoli linguali o dal massetere oppure dai muscoli addominali.

      Per le carni in pezzi: da ciascun pezzo tre campioni di muscoli scheletrici, contenenti poco grasso, se possibile della dimensione di una nocciola, e prelevati a dei punti diversi, per quanto possibile presso alle ossa o ai tendini.

    3. Procedura.

      Da ciascuno dei campioni di cui sopra, l'analista deve tagliare, nel caso di carcasse in cui esistono i due pilastri di diaframma, 7, quindi complessivamente 14, e se esiste un solo pilastro di diaframma, 14 pezzettini della dimensione di un chicco d'avena da diverse parti, possibilmente nella zona intermedia tra muscolo e tendine e comprimerli tra le lastre del vetro compressore in modo che si possano leggere chiaramente, attraverso i preparati, i consueti caratteri di stampa. Se la carne dei pezzi da esaminare e' secca e vecchia, i preparati devono essere immersi, prima della compressione, per 10-20 minuti in una lisciva di potassa caustica diluita con il volume doppio di acqua.

      Se per il prelievo dei campioni, devono essere utilizzati nelle carcasse la parte del diaframma vicino alle coste o allo sterno, i muscoli linguali o il massetere oppure i muscoli addominali, da ciascun campione si devono tagliare 14, e cioe' complessivamente 28 pezzettini aventi la dimensione di un chicco d'avena.

      Da ciascuno dei campioni prelevati dalle carni in pezzi, il controllore delle trichine deve sezionare 4 pezzettini della dimensione di un chicco d'avena, cioe' complessivamente 12 pezzettini.

      L'esame trichinoscopico deve svolgersi in modo che ciascun preparato si possa esaminare lentamente e accuratamente. Se, nel corso dell'analisi al trichinoscopio, si rilevano posti sospetti la cui natura non puo' essere accertata, pure con il massimo ingrandimento del trichinoscopio, bisogna procedere ad un esame al microscopio.

      L'esame al microscopio deve essere effettuato in modo che ciascun preparato possa essere esaminato lentamente e accuratamente con un ingrandimento di 30-40 volte.

      In caso di dubbio, l'esame va proseguito con altri campioni e preparati, se necessario, con ingrandimenti piu' forti, finche' si ottiene lo schiarimento. Per l'esame trichinoscopico occorrono almeno tre minuti.

      Nell'utilizzazione dei campioni sostitutivi prelevati dalla parte del diaframma vicina alle coste o allo sterno, dai muscoli linguali o da massetere oppure dai muscoli addominali, l'esame trichinoscopico deve durare almeno sei minuti.

      Il tempo minimo fissato per l'esame non comprende il tempo necessario per il prelievo dei campioni e l'approntamento dei preparati.

      L'analista non potra' esaminare al trichinoscopio generalmente piu' di 840 pezzettini al giorno, eccezionalmente puo' arrivare a 1050.

  2. Metodo della digestione artificiale

    1. Attrezzatura e materiale.

      1) Coltello per il prelievo dei campioni.

      2) Piccoli recipienti chiudibili numerati per la conservazione dei campioni, se del caso sino alla ripetizione dell'esame.

      3) Stufa.

      4) Imbuto di vetro da 2-3 litri con sostegno e tubo di gomma di raccordo, pinze per staccare il tubo di raccordo.

      5) Setaccio di plastica (diametro circa 18 cm, ampiezza delle maglie circa 1 mm).

      6) Garza.

      7) Tubo a punta saldata.

      8) Vaschetta.

      9) Tritacarne.

      10) Stereomicroscopio (da 15 a 40 ingrandimenti) con adeguata illuminazione.

      11) Il liquido di digestione ha la seguente composizione: 10 g di pepsina (80 u/g FIP: Federation internationale de pharmacie), 5 ml di HCL (almeno 37%), riempire con acqua corrente a 1 l.

    2. Prelievo dei campioni.

      1) Per le carcasse intere, prelevare un campione di almeno 20 g da un pilastro di diaframma nella zona di transizione tra la parte muscolare e la parte tendinea; qualora non esistano pilastri di diaframma prelevare un campione della stessa dimensione dalla parte di diaframma vicina alle coste o allo sterno o dalla lingua o dal massetere oppure dai muscoli addominali.

      2) Per le carni in pezzi: prelevare un campione d'almeno 20 g dai muscoli scheletrici, contenente poco grasso e per quanto possibile vicino alle ossa o ai tendini.

    3. Metodo.

      Per l'esame di un campione collettivo prelevato da dieci suini, da ciascun singolo campione (20 g) viene preso un campione di 10 g. I rimanenti 10 g sono conservati per un eventuale esame isolato.

      Dieci campioni di 10 g ciascuno vengono riuniti per un esame collettivo, tritati in un tritacarne (diametro dei fori del disco pari a 2 mm) e messi, senza premere, nel setaccio munito di una garza. Il setaccio e' sospeso in un imbuto collegato con un tubo di gomma a punta saldata; l'imbuto e' riempito con il liquido di digestione fino alla copertura completa del materiale di analisi. Il rapporto materiale di esame/liquido di digestione deve essere di circa 1:20-1:30.

      Dopo un'incubazione di 18-20 ore alla temperatura di 37-39 °C, il tubo aguzzo viene staccato. Eliminare con cura il liquido a galla che si trova nel tubo e raccogliere in una capsula il sedimento che e' accuratamente risciacquato. Individuare le trichine con uno stereomicroscopio con ingrandimento di 20-40 volte.

      In caso di esito positivo o incerto dell'esame di un campione collettivo, si devono analizzare uno alla volta i corrispondenti singoli campioni rimasti, con l'aggiunta di altri 20 g prelevati su ciascun suino, o, nel caso in cui si tratta di carni in pezzi, con l'aggiunta di altri 20 g prevalenti su ciascuno dei pezzi, conformemente al capoverso B) sopracitato.

  3. Metodo della digestione artificiale

    su un insieme di prelievi

    1. Attrezzatura e reattivi.

      1) Coltello e pinzette per il prelievo dei campioni.

      2) Tritacarne con fori del diametro di 2-3 mm.

      3) Matraccio "Erlenmeyer" da 3000 ml, con tappo di gomma o ovatta.

      4) Un imbuto separatore conico della capacita' di 2000 ml.

      5) Un supporto ordinario con base ad A, della lunghezza di circa 28 cm. e barra di 80 cm.

      6) Un anello del diametro di circa 10-11 cm, da fissare al supporto.

      7) Una morsa a testa piana (23 x 40 mm), da fissare al supporto mediante doppio attacco.

      8) Un setaccio (ampiezza della maglia: 177 micron) con diametro esterno di 11 cm, munito di reticella in ottone o in acciaio inossidabile.

      9) Un imbuto di diametro interno non inferiore a 12 cm.

      10) Cilindri graduali da 100 ml.

      11) Un stereomicroscopio (ingrandimento 15-40 volte) dotato di adeguata illuminazione o un trichinoscopio con tavola orizzontale per...

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