La sfida dell'accesso multilingue all'informazione giuridica

AutoreGinevra Peruginelli
CaricaRicercatore presso l'ITTIG del CNR
Pagine257-264

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In un mondo globalizzato e ricco di scambi come quello odierno, promuovere la conoscenza di più lingue e favorire la coesistenza di diverse comunità linguistiche è di estrema importanza. Ciò significa riconoscere e sostenere il fenomeno del multilinguismo, in costante valorizzazione per l'inevitabile esigenza di comunicazione in ogni settore della vita sociale.

Il concetto di multilinguismo è variamente interpretato e le sue definizioni sembrano ognuna confondersi nel significato dell'altra, legate come sono alla varietà di vedute e alla discordanza e imprecisione nell'uso stesso della terminologia1. Il termine multilinguismo implica di solito il possesso operativo di una molteplicità di lingue, sia a livello di comunità culturale-linguistica di parlanti, sia a livello di individuo, e considera soprattutto l'aspetto relativo alla coesistenza di differenti comunità linguistiche2. Ciò comporta una particolare attenzione anche per le lingue minori che rappresentano un impulso aggiuntivo per lo sviluppo del multilinguismo. John Edwards, uno dei maggiori psico-linguisti canadesi, afferma che: "to be multilingual is not the aberration supposed by many (particularly, perhaps, by people in Europe and North America who speak a "big" language), it is, rather, a normal and unremarkable necessity for the majority in the world today"3. L'autore afferma con forza che la varietà e la variazio- Page 258 ne sono intrinseche alla lingua come lo sono nella specie umana. Ciò si deduce facilmente dal vasto numero di lingue che esistono nel mondo ed anche dalle innumerevoli forme ravvisabili all'interno di ognuna di esse.

Una questione delicata è costituita dal fatto che mentre la naturale dinamica della lingua tende verso il cambiamento e la differenziazione, altre esigenze, come ad esempio la necessità di comunicare o di adattare la propria lingua ad un'altra, spingono in direzione opposta. Vi è quindi spesso il tentativo, all'interno di un ambiente monolingue, di fermare il cambiamento e di ridurre la variazione selezionando una varietà particolare che funzioni come campione. In un contesto multilingue, al contrario, la necessità di far coesistere le varietà linguistiche4 non implica la prescrizione e la conseguente soppressione o stigmatizzazione di forme non standard o non ufficiali5, ma produce un nuovo e generoso atteggiamento nei confronti della diversità linguistica6.

In questo contesto la politica linguistica è un aspetto di grande rilevanza dal punto di vista etico, sociale e giuridico, sollevando un certo numero di questioni fra cui quelle legate ai problemi di autonomia linguistica individuale e di riconoscimento pubblico delle lingue7. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto tre sono i modelli individuati in tema di riconoscimento delle lingue8: il multilinguismo ufficiale, la razionalizzazione linguistica e la conservazione linguistica. Page 259

Secondo il modello ufficiale di multilinguismo, a ciascuna delle diverse lingue parlate dovrebbe essere accordato lo stesso riconoscimento pubblico. Il modello della razionalizzazione, al contrario, comporta un programma di promozione per la convergenza su una lingua privilegiata o su un gruppo di esse, limitando o negando il riconoscimento delle altre lingue. Il terzo approccio, relativo alla conservazione linguistica, prevede una politica di riconoscimento selettivo delle lingue per promuovere il mantenimento di alcune lingue vulnerabili nella comunità.

I tre modelli spingono in direzioni differenti ed in alcune situazioni sono in contrasto fra loro, ma nessuno dei modelli è superiore all'altro. Resta il fatto che in molte situazioni devono essere operate scelte strategiche di politica linguistica cercando di raggiungere un equilibrio9.

Il principio della tutela della diversità linguistica e culturale è dunque funzionale al mantenimento della pax linguistica. Come afferma l'illustre linguista francese Claude Hagège "[...] l'attenzione all'altro che parla la propria lingua è condizione necessaria per costruire una solidarietà che abbia un contenuto più concreto dei discorsi propagandistici. Questa capacità di ascolto non è solo il segno di una naturale disponibilità nei confronti dell'altro, ma rappresenta anche una forma di prevenzione da futuri eventuali disastri: [...] potrebbe un giorno rivelarsi salutare in un mondo dove gli esiliati dal benessere, divenuti molto più numerosi e molto meglio armati, stanchi delle disuguaglianze, decidessero di dare una forma violenta al desiderio, mai appagato, di essere finalmente ascoltati"10.

@2. L'accesso Multilingue All'informazione Giuridica

In ambito giuridico il principio del multilinguismo risponde all'esigenza, oggi fortemente sentita, di agevolare l'incontro fra i diversi ordinamenti giuridici, consentendone la conoscenza e la comprensione nei vari Paesi. La peculiarità del multilinguismo giuridico risiede nel fatto che alla diversità delle lingue e delle modalità di espressione delle varie realtà giuridiche si aggiunge la diversità degli istituti giuridici propria dei differenti ordinamenti e dei concetti che ne stanno alla base.

Per garantire l'accesso all'informazione giuridica multilingue su scala mondiale occorre realizzare strumenti e applicazioni capaci di gestire i diversi linguaggi che riflettono singole realtà giuridiche. Si tratta di una questione Page 260 complessa e delicata, ancora da perfezionare nelle sue diverse componenti, che sta suscitando interesse da parte di giuristi, professionisti dell'informazione, linguisti e informatici.

Mentre da diversi anni...

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