Open Data e tutela della riservatezza tra uniformazione europea e approcci nazionali

AutoreRossana Pennazio - Piercarlo Rossi
CaricaDottore di ricerca di Diritto civile e attualmente assegnista di ricerca presso l'Università del Piemonte Orientale - Dottore di ricerca in Diritto comparato e ricercatore di Diritto privato comparato nella medesima Università
Pagine85-103
Open Data e tutela della riservatezza
tra uniformazione europea e approcci nazionali
ROSSA NA PENNAZ IO, PI ERCA RLO ROSSI
SOMM ARI O:1. Riuso, tipologie di dati e valori costituzionali coinvolti tra diritto
alla riservatezza e diritto all’informazione – 2. L’implementazione della direttiva
PSI e la sua revisione: quale attenzione per la tutela della riservatezza? – 3. I nodi
problematici dell’innovazione tecnologica – 4. Opportunità e rischi degli Open Data
– 5. Rif‌lessioni conclusive
1. RIU SO,TI POL OGI E DI DATI E VALORI C OSTIT UZI ONALI CO INVO LTI
TRA D IRI TTO A LLA R ISE RVATEZZ A E DIR ITT O ALLINF ORM AZI ONE
Uno dei cardini dell’impianto sistematico dell’Unione europea, poi sug-
gellato dalla novella del Trattato di Lisbona, si snoda intorno alla tutela dei
diritti fondamentali attraverso il perseguimento di diversi obiettivi cruciali
tra i quali emerge la determinazione di rafforzare pro futuro una società della
conoscenza nella quale, da un lato, trovi attuazione il diritto all’informa-
zione spettante a ciascun cittadino europeo e, dall’altro, si dia impulso alla
crescita di un’Europa più coesa, competitiva e partecipata1.
Parallelamente si è assistito negli ultimi anni al progressivo sviluppo del-
lo scambio di informazioni e comunicazioni, perlopiù elettroniche, che ha
di conseguenza alimentato l’aumento esponenziale di nuovi servizi e tec-
nologie connessi a tale primaria esigenza informativa. Ciò ha comportato,
R. Pennazio è dottoredi ricerca di Diritto civile e attualmente assegnista di ricerca presso
l’Università del Piemonte Orientale; collabora al progetto di ricerca sull’Informazione del
Settore Pubblico, che titola ExtractingValue from Public Sector Information: Legal Framework
and Regional Policies (EVPSI). P. Rossi è dottore di ricerca in Diritto comparatoe ricercatore
di Diritto privato comparato nella medesima Università e collabora al progetto ICT4LAW
che si occupa delle applicazioni informatiche a servizio della Pubblica Amministrazione,
delle imprese e dei cittadini. Il presente contributo è frutto del lavoro congiunto degli autori,
in particolare i parr. 1 e 2 sono attribuibili a Pennazio, i parr. 3 e 4 a Rossi.
1Si vedano, in particolare, gli artt. 11, 41 e 42 della Carta dei diritti fondamentale dell’U-
nione europea, proclamata a Nizza il 7 dicembre del 2000. Per ulteriori approfondimenti cfr.
M. MIGL IAZ ZA,Il diritto all’informazione nell’Unione Europea, Milano, Giuffrè, 2002, p. 73
e ss., spec. p. 79 e ss.; nonché l’analisi di M. SALVADOR I,Il diritto di accesso all’informa-
zione nell’ordinamento dell’Unione Europea, contributo redatto nell’ambito del progetto di
ricerca EVPSI, prossimamente disponibile con licenza CC BY sul sito uff‌iciale del progetto
http://www.evpsi.org.
86 Informatica e diritto /Il quadro giuridico
senza dubbio, indiscutibili vantaggi in termini di semplif‌icazione e rapidità
nel reperimento e nella diffusione di informazioni, ma ha anche provocato
un considerevole incremento del numero e delle tipologie di dati trasmessi e
scambiati con le relative implicazioni incidenti sulla disciplina giuridica del
loro utilizzo2.
In questa cornice è sorto il dibattito sull’opportunità dell’impiego dei
cosiddetti Open Data e delle implicazioni giuridiche ad essi connesse. Alla
base della emersione della categoria3vi è principalmente una concezione che
ritiene che alcuni dati debbano essere liberamente accessibili per ragioni di
opportunità, come i dati scientif‌ici, al f‌ine di favorire le scoperte derivanti da
una migliore circolazione delle informazioni rilevanti, sulla scorta del movi-
mento Open Access; o per loro natura, in quanto costituenti un patrimonio
informativo di essenziale importanza per gli esseri umani, come i dati meteo-
rologici o i fondamenti della vita racchiusi nel codice genomico; oppure in
forza dell’ambito della loro produzione, se avviene nel contesto delle attività
della Pubblica Amministrazione, in questo condividendo gli obiettivi di tra-
sparenza da perseguire con strumenti tecnologici, obiettivi propri dell’Open
Government.
Tra le diverse questioni giuridiche, anche de iure condendo, che sollevano
gli Open Data ci si soffermerà nella prima parte del lavoro su quelle relative
alla tutela della riservatezza, prescindendo dalle questioni tecniche sottese al
loro formato. Tali questioni saranno in parte riguardate, sotto il prof‌ilo delle
politiche del diritto, nella seconda parte del lavoro, sempre tuttavia con una
attenzione esclusiva alle problematiche connesse di tutela della privacy.
Da un punto di vista eminentemente fattuale, l’impiego di Open Data
più signif‌icativo deriva dalla possibilità che le Pubbliche Amministrazioni
hanno di rilasciare informazioni del settore pubblico in tale formato aper-
to, spesso attraverso portali specif‌ici all’uopo predisposti4. La diffusione di
informazioni tramite Open Data trova il suo principale ostacolo nell’impos-
sibilità di attribuire un valore commerciale ad esse al pari di altri modi di
2Per un’analisi dettagliata cfr. D. ROBINSON, HARLA N YU, W.P. ZELL ER, E.W. FEL-
TEN,Gover nment Data and the Invisible Hand, in “Yale Journal of Law & Technology”,
2009, n. 11, p. 160 e ss.
3Cfr. la def‌inizione promossa dall’Open Def‌inition che spiega che “a piece of content
or data is open if anyone is free to use, reuse, and redistribute it – subject only, at most,
to the requirement to attribute and share-alike”. Ulteriori riferimenti sul sito http://www.
opendef‌inition.org.
4P. LEITH, K. MCCU LLAG H,Developing European Legal Information Markets Based on
Government Information, Oxford, Oxford UniversityPress, 2004, passim.

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