Riflessioni sui contratti d'informatica

AutoreVittorio Frosini
Pagine167-174

Page 167

@1. La polemica contro i contratti d'informatica

Il contratto è la più antica figura giuridica della civiltà umana, anzi, secondo certi teorici, esso è stato il germe generatore del diritto stesso, in quanto simbolo di relazione sociale. Il contratto consiste in una metafora verbale, al giorno d'oggi per lo più sancita in una scrittura, che esprime, comanda o coordina 1 comportamenti da tenere fra le parti che lo concludono. Nelle antiche religioni, anche i rapporti fra l'uomo e la divinità assumevano forma di contratto: un testo di legge sacerdotale era una sorta di formulario, oggi potrebbe dirsi di modulario, che stabiliva gli obblighi dei fedeli per garantirsi l'assistenza da parte del contraente forte.

Nella lunga storia del contratto, che si è sviluppata con il moltiplicarsi delle attività economiche e con il suo corrispondente specificarsi in vari tipi, ha fatto la sua apparizione, nel quadro della società tecnologica avanzata, il contratto d'informatica: il quale è stato però assai contestato al suo apparire sul terreno della vita pratica ed al suo tentare di essere accolto nei cieli della dottrina giuridica.

Ancora dieci anni or sono, si affermava che «la complessità dell'informatica non consentirebbe il ricorso ad un unico contratto ma imporrebbe l'impiego di un sistema di contratti»1; si obiettava che in ragione della «natura meramente descrittiva e atecnica del termine "contratti di informatica" mancava di opportunità e di legittimità l'istituzione di una nuova categoria», e si metteva in guardia "dall'esigere statuti e creare pregiudizi in...

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