Il Reato previsto dall'art. 14, Comma 5, d.l.vo 286/98 e l'errore su norma extrapenale

AutoreFilippo Scarabeo
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Interessante decisione del Tribunale di Lodi relativamente al riconoscimento allo straniero della scusabilità dell'errore sull'interpretazione della norma di cui all'art. 3 D.L.vo 286/98 che dichiara il decreto di espulsione immediatamente esecutivo anche se sottoposto a gravame o impugnativa.

Il fatto da cui scaturisce la sentenza è alquanto semplice: uno straniero extracomunitario, coniugato con una donna di cittadinanza italiana, non ottiene il permesso di soggiorno ex art. 19 D.L.vo 286/98 e conseguentemente gli viene notificato il decreto di espulsione. Successivamente, impugna tale atto avanti il Tar di Parma, sull'assunto che tale diniego amministrativo sia rimasto tra le competenze di questo organo giudicante. Nel contempo, trovato da una pattuglia della polizia, viene tratto in arresto perché inottemperante all'ordine del questore di lasciare il territorio italiano. L'arresto viene convalidato senza l'applicazione di alcuna misura cautelare. Durante l'interrogatorio il cittadino straniero si difende affermando di aver impugnato il decreto di espulsione e di essere in attesa della decisione del Tar di Parma. Nella fase dibattimentale successiva la difesa oltre a proporre alcune eccezioni di incostituzionalità, poi respinte, ritiene di difendere il proprio assistito rilevando la mancanza dell'elemento soggettivo richiesto e di chiedere la disapplicazione dell'atto amministrativo in quanto nullo per mancanza di elementi essenziali dello stesso.

All'esito dell'istruttoria dibattimentale il Tribunale di Lodi assolve il prevenuto perché il fatto non costituisce reato, ritenendo in motivazione che la presentazione del ricorso amministrativo abbia ingenerato nell'imputato la convinzione di rimanere legittimamente in Italia e, pertanto, fatto venir meno l'elemento soggettivo della fattispecie contestata.

Dalla decisione emerge molto chiaramente l'iter logico seguito dal giudicante: questi ha ritenuto che l'errore sulla legittimità di rimanere sul suolo italiano, elemento che integra la fattispecie contestata, sia stato determinato da un errore sull'interpretazione della legge extrapenale, più precisamente sulla norma di cui all'art. 13, comma 3, D.L.vo 286/98, che dichiara il decreto di espulsione immediatamente esecutivo anche se sottoposto a gravame o impugnativa.

La decisione qui riportata apre nuovi spiragli interpretativi dell'art. 47, comma 3, c.p., in rapporto all'art. 5 c.p. e si inserisce nel solco tracciato dalla...

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