La presunzione di non colpevolezza come valore fondamentale del sistema penale europeo

AutoreVincenzo Musacchio
Pagine531-535

    Intervento al Convegno di studi «Il sistema penale europeo e le sue prospettive future» presso l'Osservatorio Internazionale di Scienze Criminali «Giovanni Falcone e Paolo Borsellino» in Roma il 12 dicembre 2008.

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La presunzione di non colpevolezza è un diritto fondamentale, sancito dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. L'articolo 6 del Trattato sull'Unione europea dispone, inoltre, che l'Unione rispetta i diritti fondamentali quali sono garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e come risultano dalle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri.

Uno degli obiettivi dell'Unione europea è la creazione di uno «spazio di libertà, sicurezza e giustizia» (Trattato istitutivo dell'Unione europea, articolo 2). Nel 1999, a Tampere, sono state decise le priorità dell'Unione europea nel settore della giustizia nei successivi anni a venire. È stato ritenuto di importanza fondamentale il fatto che il reciproco riconoscimento fosse la «chiave di volta» di questo settore e la principale forma di cooperazione giudiziaria. Il reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie coinvolge necessariamente i sistemi di giustizia penale a tutti i livelli. Esso funziona efficacemente solo se esiste fiducia negli altri sistemi giudiziari e se ogni individuo nei cui confronti sia stata emessa una sentenza straniera ha la certezza che essa è stata adottata secondo giustizia.

Secondo i principi fondamentali del Consiglio europeo di Tampere «il rafforzamento del reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie faciliterebbe la cooperazione, come pure la tutela giudiziaria dei diritti dei singoli». Uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia significa che i cittadini europei devono essere in grado di usufruire della garanzia di norme equivalenti in tutta l'Unione europea. Un'azione penale più efficace ottenuta grazie al reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie deve conciliarsi con il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana.

Il programma di misure relative all'attuazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni penali ha indicato i settori in cui è auspicabile adottare una normativa europea che dia concreta attuazione al reciproco riconoscimento. Quest'ultimo «deve consentire di rafforzare non solo la cooperazione tra Stati membri, ma anche la tutela dei diritti delle persone». Il reciproco riconoscimento dipende dalla reciproca fiducia. La consultazione realizzata dalla Commissione ha individuato i diritti per i quali una maggiore visibilità permetterebbe di aumentare questa reciproca fiducia. Nel 2003 è stato adottato il Libro verde sulle garanzie procedurali a favore di indagati e imputati in procedimenti penali nel territorio dell'Unione europea, seguito nel 2004 da una proposta di decisione quadro. Le garanzie nell'acquisizione e nell'utilizzo del materiale probatorio - argomento non affrontato nei due documenti summenzionati -dovrebbero essere esaminate nella seconda fase del procedimento di consultazione. Il Libro verde sulla presunzione di non colpevolezza costituisce quindi parte di tale consultazione sui mezzi probatori. La presunzione di non colpevolezza è oggetto di una diversa disciplina, in relazione al sistema giuridico d'appartenenza. La Commissione l'ha inclusa fra le garanzie relative all'acquisizione e all'utilizzo del materiale probatorio a motivo del fatto che in molti sistemi giuridici alcuni diritti connessi alla presunzione di non colpevolezza sono connessi ai mezzi di prova (come la testimonianza o le prove documentali).

L'interesse della Commissione è duplice: da un lato preme accertare se le cause transfrontaliere presentino un problema particolare in questo settore e, dall'altro, se la legislazione dell'Unione europea possa rafforzare la fiducia reciproca. La Commissione intende presentare un altro Libro verde entro quest'anno, specificatamente orientato alla raccolta e alla gestione degli elementi di prova e ai criteri di ammissibilità. Una riunione di esperti fu convocata nel 2006 per discutere entrambi i Libri verdi.

Nel 2004 la Commissione aveva commissionato uno studio sulla legislazione degli Stati membri in materia probatoria nel processo penale (The Evidence Study - Studio sulla prova). Tutti i riferimenti alla legislazione nazionale contenuti nel presente documento provengono dallo studio summenzionato.

I poteri in materia di giustizia penale dell'Unione europea sono conferiti dagli articoli 29 e 31 del trattato dell'Unione europea.

L'azione comune nel settore della cooperazione giudiziaria in materia penale comprende la garanzia della compatibilità delle normative applicabili negli Stati membri, nella misura necessaria per migliorare la suddetta cooperazione. Poiché la cooperazione giudiziaria assume sempre più il significato di reciproco riconoscimento, è necessario esami-Page 532nare se l'adozione di garanzie comuni nell'acquisizione e nell'utilizzo del materiale probatorio possa contribuire a rendere compatibili le norme, ad aumentare la fiducia e, di conseguenza, la cooperazione.

Nel 2004 il Consiglio europeo ha adottato il programma dell'Aia, finalizzato a rafforzare la libertà, la sicurezza e la giustizia nell'Unione europea. Tra i suoi obiettivi figura il miglioramento della «capacità comune dell'Unione di garantire i diritti fondamentali, le garanzie procedurali minime e l'accesso alla...

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