COMUNICATO - Parere del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, relativo alla richiesta di modifica del disciplinare di produzione dei vini, a denominazione di origine controllata «Vini del Piave» o «Piave» e proposta del relativo disciplinare di produzione...

Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, istituito a norma dell'art. 17 della legge 10 febbraio 1992, n. 164;

Esaminata la domanda presentata dal Consorzio tutela vini doc «Vini del Piave» o «Piave», trasmessa insieme alla documentazione per il tramite della regione Veneto, intesa ad ottenere la modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Vini del Piave» o «Piave»;

Viste le risultanze della pubblica audizione, concernente la predetta istanza, tenutasi ad Oderzo (Treviso) il giorno 16 aprile 2008, con la partecipazione di rappresentanti di Enti, Organizzazioni di produttori ed Aziende vitivinicole;

Ha espresso, nella riunione del giorno 14 maggio 2008, presente il funzionario della regione Veneto, parere favorevole al suo accoglimento, proponendo, ai fini dell'emanazione del relativo Decreto direttoriale, il disciplinare di produzione secondo il testo di cui appresso.

Le eventuali istanze e controdeduzioni alla suddetta proposta di disciplinare di produzione dovranno, in regola con le disposizioni contenute nel Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 «Disciplina dell'imposta di bollo» e successive modifiche ed integrazioni, essere inviate dagli interessati al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della citata proposta di disciplinare di produzione

Annesso

PROPOSTA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEI VINI

A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA

VINI DEL PIAVE

O «PIAVE»

Art. 1.

La denominazione di origine controllata «Vini del Piave» o «Piave» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

Art. 2.

La denominazione di origine controllata «Vini del Piave» o «Piave» con la specificazione di uno dei seguenti vitigni:

Cabernet (da Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon e/o Carmenere);

Cabernet Sauvignon;

Carmenere

Merlot;

Pinot bianco;

Pinot grigio;

Pinot nero;

Raboso (da Raboso Piave e/o Raboso Veronese);

Tai (da Tocai friulano);

Verduzzo (da Verduzzo trevigiano e/o Verduzzo friulano);

Chardonnay, e' riservata ai vini ottenuti nell'ambito aziendale da uve provenienti da vigneti costituiti per almeno il 95% dai corrispondenti vitigni.

Possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve di altri vitigni tradizionali, a frutto di colore analogo, idonei alla coltivazione per la zona, presenti nei vigneti in misura non superiore al 5%.

I vigneti delle varieta' Cabernet Franc, Raboso Piave, Raboso Veronese, Verduzzo trevigiano e Verduzzo friulano devono essere iscritti in appositi distinti elenchi.

La denominazione di origine controllata «Vini del Piave» o «Piave» con il riferimento alla menzione «Malanotte» e' riservata al vino ottenuto dalle uve, aventi un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di cui all'art. 4, delle seguenti varieta', provenienti dai vigneti di un unico ambito aziendale, iscritti agli albi di cui al comma 1, nella seguente composizione:

Raboso Piave per almeno il 70%,

Raboso Veronese da 0 al 30%; il Raboso Veronese puo' essere sostituito nella misura massima del 5% da altre varieta' a bacca rossa, congiuntamente o disgiuntamente, tra quelle elencate al precedente comma 1.

Art. 3.

Le uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Vini del Piave» o «Piave» devono essere prodotte nell'intero territorio ricadente nel bacino del Piave con l'esclusione di quelle zone non idonee alla produzione di vini di qualita' e di pregio previsti dal presente disciplinare.

In particolare la zona di produzione comprende:

Provincia di Treviso:

L'intero territorio dei comuni di Arcade, Breda di Piave, Casale sul Sile, Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Codogne', Fontanelle, Godega Sant'Urbano, Gorgo al Monticano, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Monastier, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Ponzano Veneto, Portobuffole', Povegliano, Roncade, Salgareda, San Biagio di Callalta, San Fior, San Polo di Piave, Santa Lucia di Piave, Spresiano, Vazzola, Zenson di Piave.

Parte del territorio dei comuni di Carbonera, Casier, Gaiarine, Mansue', Mogliano Veneto, Orsago, Preganziol, Silea, Villorba, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Giavera del Montello, Montebelluna, Motta di Livenza, Nervesa della Battaglia, Paese, San Vendemiano, Susegana, Trevignano, Vittorio Veneto, Volpago del Montello.

Provincia di Venezia:

L'intero territorio dei comuni di Fossalta di Piave, Marcon, Meolo, Noventa di Piave, Quarto d'Altino, San Dona' di Piave.

Parte del territorio dei comuni di Venezia, Ceggia, Eraclea, Jesolo, Musile di Piave, Torre di Mosto.

Tale zona e' cosi' delimitata: partendo dal fiume Livenza, dove la provincia di Treviso confina con quella di Venezia, la linea di delimitazione segue l'argine destro del fiume stesso fino al ponte della frazione La Salute di Livenza; che detto ponte continua per la strada Fausta fino al ponte girevole sul canale Livenza Morta, in localita' La Salute, indi prende la strada che corre lungo l'argine destro del canale fino alla localita' Brian. Da questa localita' segue il canale Largon ed il canale S. Croce fino alla sua confluenza col canale delle Talpe, quindi percorre tale canale fino all'incrocio dello stesso col collettore principale del Livenzuola fino all'incrocio con il canale Revedoli, continua per il canale medesimo fino alla confluenza col fiume Piave e passato il fiume giunge a Cortellazzo. Da Cortellazzo prosegue lungo il canale Cavetta fino all'incrocio con lo stradone per C. Carrar e percorre detto stradone fino alla sua intersezione col canale Cortellazzo. Prosegue lungo detto canale fino all'incrocio con lo stradone Bova Moche', che percorre fino ad incontrare (q. 0.2) e seguire verso ovest, la strada che corre parallela, ed a sud, al canale Cortellazzo fino all'incrocio con la strada di congiunzione tra via Cavetta di Marina e via Corer, segue, verso sud, questa strada (che coincide con l'acquedotto sotterraneo) per circa 300 metri fino al punto d'incontro con via Corer. Segue tale via ad ovest, raggiunge la via Pazienti e piegando a sud, raggiunge il...

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