n. 41 ORDINANZA 27 gennaio - 25 febbraio 2016 -

ha pronunciato la seguente ORDINANZA nei giudizi di legittimita' costituzionale dell'art. 275, comma 3, secondo periodo, del codice di procedura penale, come modificato dall'art. 2 del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonche' in tema di atti persecutori), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, promossi dal Tribunale ordinario di Bari con quattro ordinanze del 17 novembre 2014, rispettivamente iscritte ai nn. 125, 126, 127 e 128 del registro ordinanze 2015 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 26, prima serie speciale, dell'anno 2015. Udito nella camera di consiglio del 27 gennaio 2016 il Giudice relatore Giuseppe Frigo. Ritenuto che, con quattro ordinanze di analogo tenore depositate il 17 novembre 2014, il Tribunale ordinario di Bari ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 13, primo comma, e 27, secondo comma, della Costituzione, questione di legittimita' costituzionale dell'art. 275, comma 3, secondo periodo, del codice di procedura penale, come modificato dall'art. 2 del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonche' in tema di atti persecutori), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, nella parte in cui - nel prevedere che, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di attivita' organizzate per il traffico illecito di rifiuti, di cui all'art. 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), e' applicata la custodia cautelare in carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari - non fa salva, altresi', l'ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure;

che il giudice a quo riferisce, in ognuno dei casi, di essere investito dell'appello proposto, ai sensi dell'art. 310 cod. proc. pen., avverso un'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, con la quale era stata rigettata l'istanza di revoca o di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere, applicata all'appellante in quanto gravemente indiziato del delitto di cui al citato art. 260 del d.lgs. n. 152 del 2006;

che, ad avviso del rimettente, le esigenze cautelari -...

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