Massimario di legittimitá

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine577-581

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Atti e provvedimenti del giudice penale - Provvedimenti in camera di consiglio - Modalità della deliberazione - Rilevanza disciplinare

L'inosservanza dell'art. 125, comma 4, c.p.p., secondo il quale il giudice decide in camera di consiglio senza la presenza dell'ausiliario designato ad assisterlo e delle parti e la sua deliberazione è segreta, è sfornita di sanzione processuale; conseguentemente, la decisione del giudice collegiale deliberata all'esterno della camera di consiglio (nella specie, nell'aula di udienza) è valida, salva l'applicabilità di eventuali sanzioni disciplinari, dal momento che, a norma dell'art. 124 stesso codice, i magistrati sono tenuti ad osservare le norme del codice anche quando la loro inosservanza non importa nullità o altra sanzione processuale.

    Cass. pen., sez. I, 26 novembre 2002, n. 39928 (c.c. 22 ottobre 2002), P.M. in proc. Schiavone. (C.p.p., art. 124; c.p.p., art. 125). [RV222719]


@Atti processuali penali - Inutilizzabilità per omissione di adempimenti formali - Configurabilità - In genere

L'inutilizzabilità di atti processuali (nella specie, di dichiarazioni etero-accusatorie contenute in un verbale di interrogatorio) conseguente all'omissione di adempimenti formali è configurabile soltanto se quest'ultima risulti positivamente dimostrata e non anche quando essa sia meramente ipotizzabile per l'assenza di prova documentale degli adempimenti di cui si tratta, quando l'esistenza di una siffatta prova, nella fase procedimentale in cui la questione viene sollevata, non sia espressamente prevista dalla legge. (Fattispecie relativa ad asserita mancanza di registrazione fonografica di interrogatorio desunta dalla omessa trasmissione dei relativi nastri magnetici al tribunale del riesame).

    Cass. pen., sez. I, 9 dicembre 2002, n. 41160 (c.c. 20 novembre 2002), Falcicchio. (C.p.p., art. 64; c.p.p., art. 141 bis; c.p.p., art. 309). [RV222720]


@Bellezze naturali (Protezione delle) - Vincoli - Vincolo paesaggistico - Autorizzazione intervenuta dopo l'esecuzione dei lavori

In tema di protezione delle bellezze naturali, il rilascio della autorizzazione paesaggistica dopo l'esecuzione di lavori in zona vincolata in difetto della predetta autorizzazione non produce l'esetinzione del reato previsto dall'art. 163 del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490, ma ha il solo effetto di escludere l'esecuzione della remissione in pristino, atteso che il rilascio dell'autorizzazione dimostra la compatibilità dei lavori con l'assetto paesaggistico dell'area impegnata dai lavori stessi.

    Cass. pen., sez. III, 28 novembre 2002, n. 40269 (ud. 26 novembre 2002), P.G. in proc. Nucci P. (D.L.vo 29 ottobre 1999, n. 490, art. 163; D.L. 27 giugno 1985, n. 312, art. 1 sexies; L. 8 agosto 1985, n. 431). [RV222703]


@Cassazione penale - Ricorso - Per saltum - Ammissibilità

La regola stabilita dall'art. 568, comma 5, c.p.p., secondo la quale l'impugnazione è ammissibile indipendentemente dalla qualificazione datane dalla parte, trova applicazione anche con riferimento al ricorso per cassazione proposto per saltum per manifesta illogicità della motivazione, sempre che la decisione impugnata rientri tra quelle oggettivamente appellabili.

    Cass. pen., sez. III, 3 dicembre 2002, n. 40575 (ud. 9 ottobre 2002), P.M. in proc. Misconel e altro. (C.p.p., art. 568; c.p.p., art. 569; c.p.p., art. 593). [RV222717]


@Competenza penale - Competenza per territorio - Regole per la determinazione della competenza - Reati commessi col mezzo della stampa

Nei procedimenti per reati commessi con il mezzo della stampa, la competenza per territorio va determinata con riferimento al luogo di c.d. «prima diffusione», il quale di solito coincide con quello della stampa, nella ragionevole presunzione che, una volta uscito lo stampato dalla tipografia, si verifica l'immediata possibilità che esso venga letto da altre persone e, quindi, la diffusione dello stesso in senso potenziale. (Nella specie, riferita a pretesa diffamazione consumata in un articolo di cronaca locale di un quotidiano a diffusione nazionale stampato in Roma, la Corte ha ritenuto la competenza del Tribunale di Ascoli Piceno sul rilievo che nel territorio del relativo circondario aveva sede, all'epoca dei fatti, la tipografia in cui si stampavano le edizioni provinciali del giornale).

    Cass. pen., sez. I, 5 dicembre 2002, n. 41038 (c.c. 26 novembre 2002), confl. comp. in proc. Calabrese. (L. 8 febbraio 1948, n. 47, art. 13). [RV222722]


@Cosa giudicata penale - Effetti - Inammissibilità di un secondo giudizio - Medesimo fatto

In pendenza di un procedimento definito con sentenza di primo grado non irrevocabile, non è consentito celebrare, per lo stesso fatto e nei confronti della stessa persona, un nuovo processo, atteso che il principio del ne bis in idem, il quale tende ad evitare che per lo stesso fatto-reato si svolgano più procedimenti e si emettano più provvedimenti, ha portata generale e più ampia di quella formalmente espressa dall'art. 649 c.p.p., trovando espressione nelle norme sui conflitti positivi di competenza (artt. 28 ss. c.p.p.), o sui contrasti positivi tra uffici del pubblico ministero (art. 54 bis, ter, quater c.p.p.) e nella disciplina della ipotesi in cui, per il medesimo fatto, siano state emesse più sentenze nei confrnti della stessa persona (art. 669 c.p.p.).

    Cass. pen., sez. VI, 20 settembre 2002, n. 31512 (ud. 25 febbraio 2002), P.M. in proc. Sulsenti. (C.p.p., art. 649). [RV222736]


@Edilizia e urbanistica - Contravvenzioni - Costruzione abusiva - Responsabilità del proprietario del suolo

È configurabile la responsabilità del proprietario per la realizzazione di costruzione abusiva, ad opera del terzo, sulla base di indizi e presunzioni gravi, precise e concordanti, che denotano una sua compartecipazione almeno morale all'esecuzione dell'opera abusiva, come la disponibilità giuridica e di fatto del suolo, il rapporto di coniugio, la circostanza di risiedere stabilmente nel luogo dove si è edificato, il comune interesse all'edificazione per soddisfare esigenze familiari.

    Cass. pen., sez. III, 14 novembre 2002, n. 38193 (ud. 3 ottobre 2002), Caravello F. ed altro. (C.p., art. 110; L. 28 febbraio 1985, n. 47, art. 20). [RV222658]


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@Edilizia e urbanistica - Mutamento di destinazione d'uso - Autorizzazione e concessione - Nuove disposizioni di cui al D.P.R. n. 380 del 2001 e alla legge 21 dicembre 2001, n. 443

Alla stregua della vigente disciplina urbanistica, ivi compresa quella dettata dall'art. 1, comma 6 lett. b), della legge 21 dicembre 2001, n. 443, e di quella contenuta negli artt. 3, commi 1 e 10, comma 1 del T.U. approvato con D.P.R. n. 380/2001 (rimasto in vigore dall'1 al 9 gennaio 2002), le opere interne e gli interventi di ristrutturazione edilizia, come pure quelli di manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo necessitano di concessione edilizia (permesso di costruire), ogni qual volta comportino mutamento di destinazione d'uso tra categorie d'interventi funzionalmente autonome dal punto di vista urbanistico e, qualora debbano essere realizzati nei centri storici, anche nel caso in cui comportino mutamento di destinazione d'uso all'interno di una categoria omogenea. Gli stessi, qualora debbano essere realizzati fuori dei centri storici e comportino mutamento della destinazione d'uso all'interno di una categoria omogenea, richiedono, invece, soltanto la semplice denuncia di attività (DIA).

    Cass. pen., sez. III, 21 ottobre 2002, n. 35177 (ud. 12 luglio 2001), Cinquegrani. (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380; L. 21 dicembre 2001, n. 443; L. 28 febbraio 1985, n. 47, art. 20). [RV222740]


@Esecuzione in materia penale - Magistratura di sorveglianza - Procedimento - Avviso di udienza

Nel procedimento di sorveglianza integra nullità assoluta e insanabile l'omessa notificazione dell'avviso di udienza all'interessato anche se quest'ultimo sia presente ad essa, qualora non risulti che l'avviso esista e che il destinatario sia a conoscenza del suo contenuto.

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