Massimario di legittimitá

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine449-473

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Abusivo esercizio di una professione - Erborista - Coltivazione, raccolta e commercializzazione di prodotti in forma non medicamentosa - Esclusione del reato

Non commette il delitto di abusivo esercizio della professione di farmacista, punito dall'art. 348 c.p., l'erborista che si limiti alla coltivazione e raccolta di piante officinali, nonché alla loro preparazione industriale e commercializzazione, senza che nel corso della sua attività attribuisca ai prodotti posti in vendita funzioni di medicamento.

    Cass. pen., sez. VI, 17 aprile 2003, n. 18358 (ud. 7 febbraio 2003), Rusconi. (C.p., art. 348). [RV225249]


@Abuso d'ufficio - Elemento psicologico - Dolo - Dolo intenzionale

In tema di abuso di ufficio nella formulazione introdotta dalla legge 14 luglio 1997, n. 234, l'elemento soggettivo del reato consiste nella consapevolezza dell'ingiustizia del vantaggio patrimoniale e nella volontà di agire per procurarlo, e l'elemento oggettivo consiste nella illegittimità del comportamento dovuta a violazione di norme e non può essere ravvisata quando vi sia ottemperanza a disposizioni ministeriali, provvisoriamente esecutive in attesa di nuovi decreti (Fattispecie relativa all'assegnazione ad istituti professionali di insegnanti, la cui materia sia stata soppressa, in attesa di attuare la loro riconversione professionale).

    Cass. pen., sez. VI, 9 maggio 2003, n. 20688 (c.c. 11 febbraio 2003), P.G. in proc. Cacciola. (C.p., art. 323). [RV225411]


@Abuso d'ufficio - Estremi - Rilascio di autorizzazione al commercio in immobile non conforme alla disciplina urbanistica - Configurabilità

Integra il reato di abuso di ufficio ai sensi dell'art. 323 c.p. la condotta del pubblico amministratore che rilasci una autorizzazione all'esercizio di commercio in un immobile non conforme alla legislazione urbanistica, in quanto realizza un vizio di violazione di legge previsto dalla disciplina del procedimento amministrativo per il rilascio della licenza de qua.

    Cass. pen., sez. VI, 15 maggio 2003, n. 21432 (ud. 26 marzo 2003), Vallati. (C.p., art. 323). [RV225413]


@Abuso d'ufficio - Inosservanza del dovere di astensione - Necessità della contestuale esistenza di violazione di legge o di regolamento - Esclusione

Allorché l'abuso di ufficio si concreti nella violazione del dovere di astensione, non è necessario individuare alcuna violazione di legge o di regolamento perché possa ritenersi sussistente l'elemento materiale del reato. (Fattispecie relativa a licenza commerciale in favore del locatario di un immobile nel quale si svolgeva l'esercizio di una macelleria, nel procedimento per il cui rilascio un sindaco, proprietario dello stesso locale, non si era astenuto dalla sottoscrizione del nulla-osta sanitario, peraltro illegittimo).

    Cass. pen., sez. VI, 19 giugno 2003, n. 26702 (ud. 14 aprile 2003), Sangiovanni. (C.p., art. 323). [RV225490]


@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Fatto non più previsto dalla legge come reato - Procedimenti pendenti

In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, per i fatti non più previsti dalla legge come reato il giudice, verificati i presupposti individuati dall'art. 56 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, ovvero sia quello positivo della avvenuta depenalizzazione del reato oggetto del processo penale pendente, sia quello negativo della inesistenza di una causa di archiviazione o di proscioglimento, non può fare altro che trasmettere gli atti all'autorità amministrativa competente a conoscere dell'illecito amministrativo, senza potere compiere alcuna valutazione sulla sanzionabilità di quest'ultimo illecito.

    Cass. pen., sez. III, 26 maggio 2003, n. 22932 (ud. 13 marzo 2003), Gravina ed altro. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 56; L. 24 novembre 1981, n. 689, art. 40). [RV225300]


@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Responsabilità penale - Delega a terzi in un ente collettivo

In tema di responsabilità penale all'interno di un ente collettivo, la delega di funzioni deve avere forma espressa e contenuto chiaro, deve garantire al delegato autonomia gestionale e capacità di spesa e deve essere attribuita a persona professionalmente idonea, mentre non è richiesta la forma scritta né requisiti dimensionali dell'impresa tali da imporre il decentramento delle mansioni.

    Cass. pen., sez. III, 26 maggio 2003, n. 22931 (ud. 13 marzo 2003), Conci. (L. 10 maggio 1976, n. 319, art. 21). [RV225322]


@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Acque provenienti da lavaggio di pavimenti di complesso industriale

Le acque provenienti dal lavaggio dei pavimenti di un complesso industriale sui quali è riscontrabile la presenza di sostanze inquinanti non possono essere assimilate alle acque provenienti da uno scarico civile, ma devono considerarsi acque reflue da complesso produttivo, il cui scarico, in difetto di autorizzazione, configura il reato di cui all'art. 59 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

    Cass. pen., sez. III, 12 maggio 2003, n. 20755 (ud. 14 marzo 2003), Di Grado ed altri. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59). [RV225303]


@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Da insediamento industriale

Costituisce scarico da insediamento industriale, e come tale necessitante la preventiva autorizzazione, quello proveniente dal lavaggio di betoniere utilizzate per l'attività societaria e riversato in un bacino artificiale, dinegrandosi in difetto il reato di cui all'art. 59 del D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152.

    Cass. pen., sez. III, 5 giugno 2003, n. 24322 (ud. 4 aprile 2003), Terranova. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59). [RV225313]


@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Esercizio di autolavaggio

Lo scarico di acque reflue provenienti da un impianto di autolavaggio è assimilabile a quello derivante da insediamento produttivo, stante la presenza di oli minerali, vernici ed altre sostanze che possono staccarsi dalle autovetture a seguito dell'attività di lavaggio.

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    Cass. pen., sez. III, 13 maggio 2003, n. 21004 (c.c. 26 febbraio 2003), P.M. in proc. Panizza. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152). [RV225291]


@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Scarico di acque reflue in fognatura

In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, lo scarico di acque reflue in fognatura provenienti da attività di autocarrozzeria va sottoposta alla preventiva autorizzazione stante la necessità di controllo per ogni scarico da insediamento produttivo, quale è da considerare lo scarico avente per oggetto acque reflue non domestiche quali quelle di una attività che utilizzi vernici e sostanze diverse che determinano residui liquidi contaminati dal processo di lavorazione.

    Cass. pen., sez. III, 10 giugno 2003, n. 24892 (ud. 3 aprile 2003), Raffaelli. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59). [RV225378]


@Ambiente - Aree protette - Interventi di realizzazione di opere - Preventivo rilascio di concessione edilizia, autorizzazione paesaggistica e nulla osta dell'Ente Parco

Gli interventi per la realizzazione di opere e costruzioni in aree protette necessitano di tre distinti provvedimenti: la concessione edilizia (ora sostituita dal permesso di costruire), l'autorizzazione paesaggistica ed il nulla osta dell'Ente Parco. Questi due ultimi provvedimenti possono essere attribuiti con legge regionale anche ad un unico organo il quale è in questo caso chiamato a compiere una duplice valutazione, in difetto può configurarsi sia la violazione dell'art. 163 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 che quella degli artt. 6 e 30 della legge 6 dicembre 1991, n. 394.

    Cass. pen., sez. III, 20 giugno 2003, n. 26863 (ud. 30 maggio 2003), Pasca ed altri. (D.L.vo 29 ottobre 1999, n. 490, art. 163; L. 6 dicembre 1991, n. 394). [RV225392]


@Ambiente - Aree protette - Parchi nazionali - Perimetrazione tabellare al fine del divieto di caccia

Ai parchi nazionali non si applica la disciplina di cui all'art. 10 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 che prevede la perimetrazione delle aree oggetto di pianificazione faunistico-venatoria, atteso che essendo stati istituiti e delimitati con appositi provvedimenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, non necessitano della tabellazione perimetrale al fine di individuarli come aree ove sia vietata l'attività venatoria.

    Cass. pen., sez. III, 6 giugno 2003, n. 24786 (ud. 10 aprile 2003), Fiorelli ed altro. (L. 11 febbraio 1992, n. 157). [RV225314]


@Ambiente - Aree protette - Parchi nazionali - Realizzazione di opere

Per la realizzazione di interventi, opere e costruzioni in aree protette (parchi nazionali, regionali e riserve naturali) occorrono tre distinti autonomi provvedimenti: la concessione edilizia, l'autorizzazione paesaggistica e, ove previsto, il nulla osta dell'Ente parco. Questi ultimi due atti amministrativi possono essere attribuiti da legge regionale anche ad un organo unico, ma chiamato a compiere una duplice valutazione, mantenendo la loro autonomia ad ogni effetto, ivi compreso quello sanzionatorio.

    Cass. pen., sez. III, 12 maggio 2003, n. 20738 (ud. 11 marzo 2003), Fechino. (L. 6 dicembre 1991, n. 394; L 8 agosto 1985, n. 431; L. 28 febbraio 1985, n. 47). [RV225298]


@Antichità e belle arti - Cose di interesse artistico e storico - Confisca di opere d'arte - Clausola di esclusione

In tema di confisca obbligatoria di opere d'arte ai sensi dell'art. 127, ultimo comma, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, la clausola di esclusione relativa alle "cose appartenenti a persone estranee al reato" non copre i diritti dell'erede dell'imputato, poiché tali beni, incommerciabili, non possono essere entrati nell'asse ereditario, mentre tale previsione, in conformità alla disposizione generale di...

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