Massimario di legittimitá

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine669-680

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Abuso d'ufficio - Elemento oggettivo - Omissione o rifiuto - Applicabilità dell'art. 323 c.p

Nell'ipotesi di abuso di ufficio realizzato mediante omissione o rifiuto deve trovare applicazione l'art. 323, primo comma c.p., in quanto reato più grave di quello previsto dall'art. 328 c.p., tutte le volte in cui l'abuso sia stato commesso al fine di procurare a sè o ad altri un vantaggio ingiusto patrimoniale, o comunque per arrecare ad altri un danno ingiusto, e tali eventi si siano realizzati effettivamente.

    Cass. pen., sez. VI, 17 aprile 2003, n. 18360 (ud. 24 febbraio 2003), D'ottavi. (C.p., art. 328; c.p., art. 323). [RV225894]


@Abuso d'ufficio - Elemento oggettivo - Violazione di leggi e regolamenti - Esclusione

In tema di reato di abuso d'ufficio (art. 323 c.p.), le disposizioni contenute nelle circolari ministeriali atte a regolamentare l'uso delle auto di servizio non assumono né il carattere formale e sostanziale di congenza autonoma uti universi, tipicizzante le norme di legge né quello del regolamento, per difetto di contenuto di efficacia primaria o secondaria erga omnes, risolvendosi in disposizioni regolamentanti il funzionamento interno dell'ufficio e, come tali, correttamente qualificabili come normativa ad efficacia interna che non può essere ricompresa nella sfera di tipica violazione di legge e regolamento di cui all'art. 323 c.p.

    Cass. pen., sez. VI, 20 giugno 2003, n. 27007 (ud. 13 maggio 2003), P.M. in proc. Grassi. (C.p., art. 323). [RV225760]


@Armi e munizioni - Detenzione abusiva - Di armi e munizioni - Unicità di reato

La detenzione contemporanea di un'arma da sparo e delle relative munizioni concreta un'unica ipotesi di reato, in quanto resta assorbito nel reato di detenzione illegale dell'arma quello di cui all'art. 697 c.p. relativo alle munizioni, purché le stesse non eccedano il quantitativo che ordinariamente si conserva e non siano di calibro diverso oppure non siano di numero superiore a quello che può essere contenuto in un caricatore.

    Cass. pen., sez. VI, 16 luglio 2003, n. 29719 (ud. 27 maggio 2003), Orlandi. (C.p., art. 697; L. 14 ottobre 1974, n. 497, art. 10; L. 14 ottobre 1974, n. 497, art. 12; L. 14 ottobre 1974, n. 497, art. 14). [RV225870]


@Associazione per delinquere - Associazione di tipo mafioso - Scambio elettorale politico-mafioso - Elementi costitutivi

Per la configurabilità del reato di cui all'art. 416 ter c.p. (scambio elettorale politico-mafioso) non basta l'elargizione di denaro, in cambio dell'appoggio elettorale, ad un soggetto aderente a consorteria di tipo mafioso, ma occorre anche che quest'ultimo faccia ricorso all'intimazione ovvero alla prevaricazione mafiosa, con le modalità precisate nel terzo comma dell'art. 416 bis c.p. (cui l'art. 416 ter fa esplicito richiamo), per impedire ovvero ostacolare il libero esercizio del voto e per falsare il risultato elettorale; elementi, questi, da ritenersi essenziali ai fini della distinzione tra la figura di reato in questione ed i similari illeciti di cui agli artt. 96 e 97 del T.U. delle leggi elettorali approvato con D.P.R. 30 marzo 1957 n. 361, che parimenti sanzionano penalmente condotte di minaccia ovvero di promessa o di somministrazione di danaro o di altre utilità finalizzate ad influenzare il libero convincimento del cittadino elettore.


@Atti e provvedimenti del giudice penale - Atti abnormi - Nozione - Fattispecie

È affetto da abnormità non solo il provvedimento che, per la singolarità e stranezza del contenuto risulti avulso dall'intero ordinamento processuale, ma anche quello che, pur essendo in astratto manifestazione di legittimo potere, si esplichi al di fuori dei casi consentiti e delle ipotesi previste, al di là di ogni ragionevole limite. L'abnormità dell'atto processuale può riguardare tanto il profilo strutturale, allorché l'atto per la sua singolarità, si ponga al di fuori del sistema organico della legge processuale, quanto il profilo funzionale, quando esso, pur non estraneo al sistema normativo, determini la stasi del processo e l'impossibilità di proseguirlo. (La Corte ha ritenuto abnorme il provvedimento di archiviazione adottato dal Gip non sulla base dell'infondatezza della notizia di reato, come richiesto dal pubblico ministero, ma sul presupposto dell'avvenuto incardinamento di altro procedimento che vede protagoniste le stesse parti, sia pur con ruoli processuali in parallelo, utilizzando per siffatta decisione non le obiettive risultanze di causa ma personali conoscenze dei fatti).

    Cass. pen., sez. II, 26 giugno 2003, n. 27716 (c.c. 5 giugno 2003), P.O. inproc. Biagia. (C.p.p., art. 178; c.p.p., art. 411). [RV225857]


@Atti e provvedimenti del giudice penale - Correzione di errori materiali - Correzione di omissioni - Limiti e condizioni

Il procedimento di correzione previsto dall'art. 130 c.p.p. può essere adottato per porre rimedio ad omissioni, senza modificare il contenuto essenziale del provvedimento. L'integrazione deve pertanto consistere in un'operazione meramente meccanica con la quale si aggiungano elementi che necessariamente dovevano fare parte del provvedimento, con esclusione di qualsiasi modifica che introduca elementi estranei alla ratio decidendi e che comporta l'esercizio di un potere discrezionale. (Fattispecie nella quale la Corte ha considerato corretta la correzione di un decreto di sequestro emesso nell'ambito di procedimento di prevenzione, consistita nell'aggiunta, nella parte relativa alla descrizione di un terreno, di fabbricati su di esso insistenti, sul presupposto che tale intervento non incideva su un aspetto essenziale del provvedimento, ma offriva solo una descrizione più dettagliata dell'immobile oggetto del sequestro, già insita nell'originaria individuazione dello stesso immobile).

    Cass. pen., sez. VI, 17 aprile 2003, n. 18326 (c.c. 25 febbraio 2003), Olivieri ed altro. (C.p.p., art. 130; L. 31 maggio 1965, n. 575, art. 2 ter). [RV225898]


@Azione penale - Richiesta di procedimento - Reato commesso all'estero - Natura di atto amministrativo

La richiesta di procedimento di cui agli artt. 9, terzo comma, c.p. e 342 c.p.p. - al pari del rifiuto di dar corso ad una rogatoria dall'estero o per l'estero e del decreto di estradizione - sep-Page 670pure connotata da una larga discrezionalità, riveste natura giuridica di atto amministrativo, sottoposto all'obbligo di motivazione e alla gerarchia delle fonti normative e perciò suscettibile di sindacato da parte del giudice amministrativo per i tipici vizi di legittimità propri del procedimento amministrativo. Tale provvedimento infatti non può essere definito come atto politico, in quanto non inerisce all'esercizio della direzione suprema degli affari dello Stato né concerne la formulazione in via generale e al massimo livello dell'indirizzo politico e programmatico dl Governo, conseguendo invece essa ad una scelta vincolata al perseguimento dei fini determinati di politica criminale e connotata altresì dal requisito dell'irretrattabilità. Ne consegue che l'esercizio del potere di firma di tale provvedimento può essere delegato dal Ministro della giustizia al dirigente dell'articolazione ministeriale competente in materia - direttore generale o capo dipartimento - secondo le specifiche direttive dell'organo di vertice politico (ad es. quella di informare il Ministro della natura e del contenuto del singolo atto).

    Cass. pen., sez. I, 28 aprile 2003, n. 19678 (ud. 3 marzo 2003), Figini. (C.p., art. 9; c.p.p., art. 342). [RV225745]


@Beni immateriali - Diritti di autore (proprietà intellettuale) - Opere cinematografiche - In esercizio alberghiero

In tema di tutela del diritto d'autore, il gestore di un albergo, in virtù dell'art. 9 della legge 29 marzo 2001 n. 135, può installare ad uso esclusivo delle persone alloggiate attrezzature e strutture ricreative tra le quali possono essere compresi televisori, riproduttori di videocassette, lettori di dischi e simili, ma non può dare ai clienti a fine di lucro in noleggio o comunque in uso originali o copie lecitamente ottenute di opere dell'ingegno per le quali non sia espressamente prevista la cessione a terzi a fine di lucro.

    Cass. pen., sez. III, 18 giugno 2003, n. 26176 (ud. 23 aprile 2003), Facondini. (L. 29 marzo 2001, n. 135, art. 9; L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 171 quater). [RV225871]


@Calunnia e autocalunnia - Calunnia - Elemento oggettivo - Incolpazione implicita

Risponde del reato di calunnia, e non di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, colui il quale dichiari falsamente al pubblico ufficiale lo smarrimento di un assegno, atteso che, in questo modo, accusa implicitamente il portatore del titolo di credito di essersene impossessato fraudolentemente.

    Cass. pen., sez. VI, 18 giugno 2003, n. 26110 (ud. 15 aprile 2003), Monachino. (C.p., art. 368; c.p., art. 483). [RV225873]


@Calunnia e autocalunnia - Calunnia - Elemento soggettivo - Esclusione

Il dolo nel delitto di calunnia va escluso nel caso in cui un soggetto si limiti a riferire obiettivamente e fedelmente notizie apprese dalla voce pubblica o di pubblico dominio, tra cui vanno certamente comprese le risultanze di indagini eventualmente conosciute, purché non si aggiungano altre circostanze ed elementi personali che immutino i fatti riferiti in modo consapevolmente difforme dal vero.

    Cass. pen., sez. VI, 12 maggio 2003, n. 20955 (ud. 3 marzo 2002), Mascellino. (C.p., art. 368). [RV225869]


@Cassazione penale - Difesa e difensori - Avvisi - Avviso di udienza in camera di consiglio

In tema di giudizio...

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