Massimario di legittimità

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine871-894

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Aborto - Aborto procurato - Di donna non consenziente - Concorso con altri reati

I reati previsti, rispettivamente, dagli artt. 18 e 19 L. 22 maggio 1978 n. 194 (norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione della gravidanza) costituiscono ipotesi delittuose autonome e si concretizzano il primo nella condotta volontaria di cagionare l’interruzione della gravidanza senza il consenso della donna o col consenso estorto con violenza, minaccia o inganno, il secondo nella violazione dell’osservanza delle modalità, prescritte nella medesima disposizione di legge, tendenti alla tutela della salute della donna. Ne consegue che le due fattispecie criminose possono, all’occorrenza, concorrere.

    Cass. pen., sez. fal., 16 ottobre 2008, n. 39051 (ud. 28 agosto 2008), Saponara e altro. (L. 22 maggio 1978, n. 194, art. 18; L. 22 maggio 1978, n. 194, art. 19). [RV241153]

@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Superamento dei limiti tabellari

In tema di tutela penale dall’inquinamento, è configurabile il reato di scarico con superamento dei limiti tabellari (prima previsto dall’art. 59, comma quinto, D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, oggi sostituito dall’art. 137, comma quinto, D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152), sia nel caso di qualsiasi scarico d’acque reflue industriali che superi i limiti più restrittivi fissati dalle regioni, dalle province autonome o dalle autorità di gestione del servizio idrico integrato in relazione alle diciotto sostanze indicate nella tabella 5 dell’allegato 5, sia nel caso di scarico di acque reflue industriali in acque superficiali o in fognatura con superamento dei valori limite di cui alla tabella 3 sia, infine, nel caso di scarico sul suolo di acque reflue industriali con superamento dei valori limite di cui alla tabella 4.

    Cass. pen., sez. III, 1 ottobre 2008, n. 37279 (ud. 12 giugno 2008), Serafini. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59; D.L.vo 18 agosto 2000, n. 258, art. 23; D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152, art. 137). [RV241085]

@Acque pubbliche e private - Inquinamento - Scarichi - Superamento dei limiti tabellari

In tema di scarico di acque reflue industriali con superamento dei limiti tabellari, sussiste continuità normativa tra il reato previsto dall’art. 59, comma quinto, del D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152 e la fattispecie penale oggi contemplata dall’art. 137, comma quinto, del D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152. (In motivazione la Corte, nell’enunciare il predetto principio, ha altresì precisato che l’abrogata disposizione è più favorevole di quella attuale in quanto prevede un trattamento sanzionatorio superiore in ordine alla pena pecuniaria).

    Cass. pen., sez. III, 1 ottobre 2008, n. 37279 (ud. 12 giugno 2008), Serafini. (D.L.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 59; D.L.vo 3 aprile 2006, n. 152, art. 137; c.p., art. 2). [RV241086]

@Amnistia, indulto e grazia - Indulto - Concorso di pene tra cui pene non eseguibili per mancata concessione dell’estradizione - Applicazione dell’indulto alle residue pene

Le sentenze di condanna per le quali non è stata concessa l’estradizione non possono essere eseguite, sicché, qualora concorrano più pene delle quali alcune siano ineseguibili per mancata concessione dell’estradizione, l’indulto eventualmente spettante va applicato nella misura consentita soltanto sulle pene suscettibili d’immediata esecuzione.

    Cass. pen., sez. I, 21 ottobre 2008, n. 39331 (c.c. 8 ottobre 2008), Altic. (C.p., art. 13; c.p., art. 174; c.p.p., art. 721). [RV241151]

@Antichità e belle arti - Cose di interesse artistico e storico - Reato di inosservanza delle prescrizioni di tutela indiretta - Natura di reato permanente

In tema di tutela penale dei beni paesaggistici, integra il reato d’inosservanza delle prescrizioni di tutela indiretta (art. 172, D.L.vo 24 gennaio 2004, n. 42) l’inosservanza di una prescrizione d’inedificabilità assoluta adottata dal Ministero per i beni e le attività culturali ai sensi dell’art. 45 del D.L.vo citato. Tale violazione ha natura di reato permanente, in quanto l’offesa al bene tutelato, consistente nell’impedimento alla visuale, si protrae sino a quando esiste il manufatto che la impedisce, non essendo quest’ultimo suscettibile d’autorizzazione o sanatoria postuma.

    Cass. pen., sez. III, 2 ottobre 2008, n. 37470 (ud. 26 giugno 2008), P.G. in proc. Stenico. (D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 45; D.L.vo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 172; c.p., art. 158). [RV241096]

@Appello penale - Sentenza - Motivazione - Ricostruzione del fatto

Il giudice d’appello può pervenire ad una ricostruzione del fatto difforme da quella effettuata dal giudice di primo grado, ma in tal caso, per non incorrere nel vizio di motivazione, ha l’onere di tenere conto delle valutazioni in proposito svolte da quest’ultimo e di indicare le ragioni per le quali intende discostarsene.

    Cass. pen., sez. IV, 30 settembre 2008, n. 37094 (ud. 7 luglio 2008), Penasa. (C.p.p., art. 605). [RV241024]

@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Nel corso delle indagini preliminari - Udienza per la decisione

Nell’udienza fissata a seguito della richiesta di applicazione della pena presentata nel corso delle indagini preliminari non è consentita la costituzione di parte civile ed è pertanto illegittima la condanna dell’imputato al pagamento delle spese sostenute dal danneggiato dal reato la cui costituzione sia stata ammessa dal giudice nonostante tale divieto. (In motivazione la Corte ha affermato che lo stesso prin-Page 872cipio deve ritenersi operante, data l’identità di ratio anche in relazione alle udienze fissate per l’applicazione della pena richiesta con l’opposizione a decreto penale o a seguito di decreto di giudizio immediato).

    Cass. pen., sez. un., 23 dicembre 2008, n. 47803 (c.c. 27 novembre 2008), D’Avino. (C.p.p., art. 76; c.p.p., art. 79; c.p.p., art. 444; c.p.p., art. 447). [RV241356]

@Armi e munizioni - Armi proprie e armi improprie - Coltello multiuso - Usato per procurare lesioni

Sussiste l’aggravante di cui all’art. 585, comma secondo, n. 2 c.p. nel caso di lesioni personali provocate da un coltello «multiuso» cioè dal coltello che, oltre alla lama da taglio, incorpora altre funzioni (forbice, apribottiglie, cacciavite ecc.), trattandosi di strumento che, al di là della sua diffusione e dell’ordinario impiego per scopi pacifici ed innocui, può, in determinate circostanze, essere usato per offendere e, in quanto tale, riconducibile alla nozione di arma di cui all’art. 585, comma secondo, n. 2 c.p.

    Cass. pen., sez. V, 6 agosto 2008, n. 32966 (ud. 24 aprile 2008), P.G. in proc. Raifer. (C.p., art. 585). [RV241168]

@Associazioni sovversive - Elementi costitutivi - Associazioni con finalità di terrorismo internazionale - Reati fine non portati o non ancora portati ad esecuzione

In tema di associazione con finalità di terrorismo internazionale, riveste natura di atto terroristico l’atto di violenza che, ancorché rivolto contro il nemico armato, abbia come conseguenza «collaterale» inevitabile e prevista la morte o la causazione di gravi lesioni a civili, terzi rispetto ai soggetti attivi e non identificabili come avversari di questi; in mancanza di reati – fine effettivamente portati ad esecuzione o non ancora portati ad esecuzione, la natura terroristica dell’associazione deve essere dedotta dalle condotte preparatorie e dalla concreta predisposizione dei mezzi utilizzati per metterle in atto.

    Cass. pen., sez. V, 25 luglio 2008, n. 31389 (ud. 11 giugno 2008), Bouyahia e altri. (C.p., art. 270 bis). [RV241174]

@Associazioni sovversive - Elementi costitutivi - Incitamento alla discriminazione o alla violenza - L. n. 654 del 1975

In tema di atti di discriminazione razziale ed etnica, anche a seguito delle modifiche apportate dall’art. 13 della L. 24 febbraio 2006, n. 85 all’art. 3, comma primo, lett. a) della L. 13 ottobre 1975, n. 654 (come modificato dall’art. 1 del D.L. 26 aprile 1993, n. 122, conv. con modd. in L. 25 giugno 1993, n. 205), sussiste continuità normativa tra le corrispondenti fattispecie incriminatrici, in quanto la condotta consistente nel «propagandare» idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico era già ricompresa in quella, originariamente prevista, consistente nel «diffondere» in qualsiasi modo le medesime idee. (In motivazione la Corte ha ulteriormente precisato che, nel caso in esame, si è semplicemente modificato in misura più favorevole il trattamento sanzionatorio).

    Cass. pen., sez. III, 3 ottobre 2008, n. 37581 (ud. 7 maggio 2008), Mereu. (L. 13 ottobre 1975, n. 654, art. 3; L. 24 febbraio 2006, n. 85, art. 13; D.L. 26 aprile 1993, n. 122, art. 1; c.p., art. 2). [RV241072]

@Associazioni sovversive - Elementi costitutivi - Incitamento alla discriminazione o alla violenza - Propaganda od istigazione

In tema di atti di discriminazione razziale od etnica, la fattispecie consistente nel propagandare idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero nell’istigare a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (art. 3, comma primo, lett. a), L. 13 ottobre 1975, n. 654) configura un reato di pura condotta che si perfeziona indipendentemente dalla circostanza che la propaganda o l’istigazione siano raccolte dai destinatari.

    Cass. pen., sez. III, 3 ottobre 2008, n. 37581 (ud. 7 maggio 2008), Mereu. (L. 13 ottobre 1975, n. 654, art. 3; L. 24 febbraio 2006, n. 85, art. 13; D.L. 26 aprile 1993, n. 122, art. 1). [RV241073]

@Associazioni sovversive - Elementi costitutivi - Incitamento alla discriminazione o alla violenza - Questione di costituzionalità della L. n. 654 del 1975

È manifestamente infondata la questione di costituzionalità dell’art. 3 L. 13 ottobre 1975, n. 654 (modificato dal D.L. 24...

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