Massimario
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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 10/2013
Massimario
Abbandono di persone minori o incapaci
■ Elemento materiale – Elemento soggettivo – Individua-
zione – Fattispecie.
Integra il reato di abbandono di persone minori o incapaci (art.
591 cod. pen.) la condotta di colui che, in qualità di responsabile
del servizio di trasporto scolastico, abbandoni un minore, con-
sentendo che egli scenda dal pullman prima del raggiungimento
della struttura scolastica e, pertanto, prima dell’affi damento al
personale didattico del minore, il quale, in ragione delle con-
dizioni di viabilità della strada, rese precarie da una recente
nevicata, cada a terra, procurandosi lesioni.
F Cass. pen. , sez. V ,
27 marzo 2012 , n. 11655 ( ud. 8 febbraio 2012 ), Matinata e altro
( c.p., art. 591 ). [RV252959]
Abitualità e professionalità nel reato
■ Ritenuta dal giudice – Criteri di valutazione – Potere
discrezionale del giudice.
Ai fi ni della dichiarazione di abitualità non è necessaria la ri-
chiesta del pubblico ministero o la contestazione della recidiva,
trattandosi di un potere discrezionale che viene esercitato quan-
do il giudice ritenga che, in presenza delle condizioni previste
dalla legge, il colpevole sia dedito al reato.
F Cass. pen. , sez. IV ,
14 agosto 2012 , n. 32737 ( ud. 24 maggio 2012 ), Pittao ( c.p., art.
104 ). [RV253156]
Abusivo esercizio di una professione
■ Ambito di applicazione – Elemento materiale – Compi-
mento di un solo atto tipico di una professione.
Il reato di abusivo esercizio di una professione ha natura di rea-
to istantaneo, atteso che per la sua consumazione è suffi ciente il
compimento anche di un solo atto tipico o proprio della profes-
sione. F Cass. pen. , sez. VI , 23 luglio 2012 , n. 30068 ( ud. 2 luglio
2012 ), Pinori e altro ( c.p., art. 348 ). [RV253272]
■ Professione sanitaria – Attività infermieristica – Fatti-
specie.
Integra il delitto di esercizio abusivo della professione lo svolgi-
mento di attività infermieristiche (nella specie, presso un centro
di cura per anziani) da parte di un infermiere generico senza la
presenza in turno di un infermiere professionale o di un medi-
co.
F Cass. pen. , sez. VI , 16 luglio 2012 , n. 28480 ( ud. 21 maggio
2012 ), Garagnani ( c.p., art. 348; d.p.r. 14 marzo 1974, n. 225,
art. 6 ). [RV253176]
■ Professione sanitaria – Carattere non convenzionale e
sperimentale delle pratiche terapeutiche – Rilevanza.
Ai fi ni della confi gurabilità del reato di abusivo esercizio del-
la professione medico-chirurgica non assume alcun rilievo il
carattere non convenzionale e sperimentale del tipo di tratta-
mento terapeutico praticato, se questo presenti caratteristiche
di invasività e incidenza sull’organismo del paziente i cui effetti
possono essere valutati solo da professionisti muniti di apposita
abilitazione. (Fattispecie relativa ad attività di chiroterapia e ad
interventi praticati con terapia laser-percutanea).
F Cass. pen. ,
sez. VI , 23 luglio 2012 , n. 30068 ( ud. 2 luglio 2012 ), Pinori e altro
( c.p., art. 348 ). [RV253271]
Abuso d`uf cio
■ Elemento oggettivo – Ingiusto vantaggio patrimoniale –
Conseguenza diretta della condotta abusiva.
Per l’oggettiva confi gurabilità del reato di abuso di uffi cio è ne-
cessario che l’ingiusto vantaggio patrimoniale sia conseguenza
diretta della condotta abusiva. (Nella specie, la Corte ha escluso
la confi gurabilità del reato a carico di un assessore comunale al
bilancio cui era stato contestato di aver occultato il disavanzo
di un comune per impedire la declaratoria del dissesto, con con-
seguente vantaggio patrimoniale consistito nel permanere nella
funzione ricoperta, non prevedendo l’art. 248, comma quinto,
TUEL alcuna automatica decadenza a seguito del dissesto, ma
solo una possibile declaratoria di incompatibilità, conseguente,
però, ad eventuale giudizio contabile).
F Cass. pen. , sez. VI , 11 lu-
glio 2012 , n. 27604 ( ud. 19 marzo 2012 ), P.M. in proc. Tafuri ( c.p.,
art. 323; d.l.vo 18 agosto 2000, n. 267, art. 248 ). [RV253016]
■ Estremi – Funzionari di banca esercente servizio di
tesoreria per un ente locale – Mancata liquidazione man-
dato di pagamento.
In tema di abuso d’uffi cio, la mancata liquidazione di un man-
dato di pagamento da parte dei funzionari di banca preposti al
servizio di tesoreria per conto di un’amministrazione comunale
integra una violazione del combinato disposto degli artt. 209 e
217 L. 18 agosto 2000, n. 267.
F Cass. pen. , sez. VI , 5 settembre
2012 , n. 33880 ( ud. 8 marzo 2012 ), Borinelli e altri ( c.p., art. 323;
l. 18 agosto 2000, n. 267 ). [RV253195]
■ Estremi – Violazione del dovere di imparzialità da parte
degli amministratori degli enti locali – Confi gurabilità.
In tema di abuso di uffi cio, per gli amministratori degli enti lo-
cali il dovere di imparzialità trae fondamento, oltre che, in via
generale, dall’art. 97 Cost., anche dall’art. 78 D.L.vo n. 267 del
2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali),
per cui la sua inosservanza integra il requisito della violazione
di legge rilevante ai fi ni della confi gurabilità del reato.
F Cass.
pen. , sez. VI , 25 giugno 2012 , n. 25180 ( ud. 12 giugno 2012 ),
D’Emma ( c.p., art. 323; d.l.vo 18 agosto 2000, n. 267, art. 78 ).
[RV253118]
Abuso dei mezzi di correzione o di disci-
plina
■ Elemento oggettivo – Uso della violenza – Finalità di
correzione.
L’uso sistematico della violenza, quale ordinario trattamento del
minore, anche lì dove fosse sostenuto da “animus corrigendi”,
non può rientrare nell’ambito della fattispecie di abuso dei
mezzi di correzione, ma concretizza, sotto il profi lo oggettivo
e soggettivo, gli estremi del più grave delitto di maltrattamenti.
(Fattispecie relativa a ripetersi di violenza commessi dall’agen-
te nei confronti del fi glio, con lo scopo dichiarato di insegnargli
“come stare al mondo”). F Cass. pen. , sez. VI , 21 settembre 2012 ,
n. 36564 ( ud. 10 maggio 2012 ), C.. ( c.p., art. 571 ). [RV253463]
Abuso di autorità contro detenuti o arre-
stati
■ Estremi – Mero impiego della violenza – Insuffi cienza.
Integra il delitto di abuso di autorità, la condotta dell’uffi ciale
di polizia giudiziaria che nel corso dell’arresto e della perqui-
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10/2013 Rivista penale
MASSIMARIO
sizione nei confronti dell’indagato, lo sottoponga a misure di
rigore non consentite dalla legge di guisa che la sfera di libertà
personale del soggetto passivo subisca un’ulteriore restrizione,
oltre quella legale, che è insita nella detenzione stessa. (Nella
specie, militari della Guardia di Finanza avevano ammanettato
l’arrestato ad una ringhiera in misura temporale ben lontana da
quella necessaria alle incombenze dell’ufficio, puntandogli una
pistola, ancorché scarica, alla tempia). F Cass. pen., sez. V, 18 lu-
glio 2012, n. 29004 (ud. 16 aprile 2012), Caramanico e altri (c.p.,
art. 608). [RV253312]
■ Estremi – Reato istantaneo – Sussistenza.
Integra il delitto di maltrattamenti - e non solo quello di “Abu-
so di autorità contro arrestati o detenuti”, reato istantaneo che
può concorrere con quello di maltrattamenti - la reiterata e si-
stematica condotta violenta, vessatoria, umiliante e denigrante
da parte degli agenti della polizia penitenziaria nei confronti
di detenuti in ambiente carcerario e per tal motivo sottoposti
alla loro autorità o, in ogni caso, a loro affidati per ragioni di
vigilanza e custodia. (Fattispecie in cui è stata accertata la pro-
trazione di condotta vessatoria violenta per un periodo di tempo
significativo in danno di due detenuti). F Cass. pen., sez. VI, 27
luglio 2012, n. 30780 (ud. 21 maggio 2012), P.M. in proc. Bucci e
altro (c.p., art. 572). [RV253291]
Appello penale
■ Cognizione del giudice di appello – Reformatio in peius
– Esclusione di una circostanza aggravante.
In applicazione della disciplina di cui all’art. 597 c.p.p., il giudice
di appello che, su impugnazione del solo imputato, escluda una
circostanza aggravante non solo deve ridurre la pena complessi-
va ma non può nemmeno elevare la pena irrogata con riferimen-
to a singole componenti. (Nella specie, la Corte ha censurato la
sentenza della Corte di appello che, esclusa l’aggravante di cui
all’art. 629 cpv. c.p. aveva determinato la pena in misura identica
a quella stabilita dal giudice di primo grado). F Cass. pen., sez.
VI, 21 settembre 2012, n. 36573 (ud. 4 luglio 2012), Bonsignore
(c.p.p., art. 597; c.p., art. 629). [RV253377]
Applicazione della pena su richiesta del-
le parti
■ Sentenza – Accordo tra le parti – Reati satellite.
In tema di patteggiamento, è illegittima, a seguito della scom-
posizione del processo in distinti tronconi per effetto del
provvedimento di separazione, l’applicazione, in relazione ai
reati-satellite, di una pena a titolo di continuazione in aumento
rispetto a quella irrogata con la sentenza emessa nel procedi-
mento stralciato, in misura inferiore a quanto originariamente
concordato, al solo fine di rispettare i termini quantitativi del-
l’accordo globale iniziale. F Cass. pen., sez. III, 19 luglio 2012, n.
29136 (c.c. 18 gennaio 2012), Salvadore e altro (c.p.p., art. 444;
c.p., art. 81). [RV253261]
Appropriazione indebita
■ Elemento oggettivo del reato – Telefono cellulare smar-
rito – Configurabilità.
Integra il reato di appropriazione di cose smarrite e non quello
di furto l’impossessamento di un telefono cellulare altrui ogget-
to di smarrimento, atteso che il codice IMEI stampato nel vano
batteria dell’apparecchio identifica la cosa ma non la proprietà
del bene. F Cass. pen., sez. II, 17 ottobre 2012, n. 40654 (c.c. 9
ottobre 2012), Pm in proc. Shelko (c.p., art. 624). [RV253446]
■ Elemento soggettivo – Dolo – Nozione.
L’elemento soggettivo del reato di appropriazione indebita
consiste nella coscienza e volontà di appropriarsi del denaro o
della cosa mobile altrui, posseduta a qualsiasi titolo, sapendo
di agire senza averne diritto, ed allo scopo di trarre per sé o
per altri una qualsiasi illegittima utilità. F Cass. pen., sez. II, 10
luglio 2012, n. 27023 (ud. 27 marzo 2012), Schembri (c.p., art.
646). [RV253411]
Armi e munizioni
■ Armi proprie e armi improprie – Armi improprie – Fatti-
specie.
L’ago innestato in una siringa ed usato in un contesto aggressivo
(nella specie, nel corso di una rapina) costituisce arma impro-
pria, presentando chiare caratteristiche che lo rendono utiliz-
zabile per l’offesa alla persona. F Cass. pen., sez. II, 22 giugno
2012, n. 25012 (ud. 17 maggio 2012), Albertazzi (c.p., art. 56;
c.p., art. 628; l. 18 aprile 1975, n. 110, art. 4). [RV253076]
■ Porto abusivo – Coltello a serramanico dotato di un si-
stema di blocco della lama – Configurabilità.
Il porto di un coltello a serramanico dotato di un sistema di
blocco della lama, rientrando quest’ultimo nella categoria delle
armi proprie non da sparo o “bianche”, integra non già il reato
p. e p. dall’art. 4, secondo e terzo comma, legge n. 110 del 1975,
bensì la più grave fattispecie criminosa di cui all’art. 699, com-
ma secondo, c.p.. F Cass. pen., sez. F, 3 settembre 2012, n. 33604
(ud. 30 agosto 2012), Luciani (c.p., art. 699; l. 18 aprile 1975,
n. 110, art. 4). [RV253427]
Associazione per delinquere
■ Associati – Cessazione dell’associazione e costituzione
di una associazione nuova – Presupposti.
In tema di reati associativi, non comportano soluzione di conti-
nuità nella vita dell’organizzazione criminosa: a) l’eventuale va-
riazione della compagine associativa per la successiva adesione
di nuovi membri all’accordo originario o per la rescissione del
rapporto di affiliazione da parte di alcuni sodali; b) l’estensione
dell’attività criminosa alla commissione di reati di altra specie;
c) l’ampliamento dell’ambito territoriale di operatività. (La S.C.
ha precisato che, una volta individuata l’esistenza di una data
associazione mafiosa, per affermare che ad essa ne sia susse-
guita una diversa occorre la prova che la seconda sia scaturita
da un diverso patto criminale oppure che quella originaria abbia
definitivamente cessato di esistere a causa di un ben determi-
nato evento traumatico, che abbia generato discontinuità nel
programma associativo, ad esempio una faida oppure una scis-
sione). F Cass. pen., sez. II, 17 luglio 2012, n. 28644 (c.c. 26 aprile
2012), Moccia (c.p., art. 416; c.p., art. 416 bis). [RV253416]
■ Associazione di tipo mafioso – Concorso esterno – Ap-
partenenti a forze di polizia.
Integra concorso esterno in associazione mafiosa la condotta
di appartenenti a forze di polizia giudiziaria che, in cambio del
pagamento di una somma mensile da parte di un’organizzazione
mafiosa, si rendono disponibili a fornire notizie in ordine ad
indagini in corso, operazioni preventive in preparazione ed ini-
ziative di polizia in danno dei sodali, in tal modo rendendo più
sicuri i piani criminali del sodalizio e favorendone l’ideazione
e l’esecuzione. F Cass. pen., sez. I, 18 settembre 2012, n. 35627
(ud. 18 aprile 2012), P.G. in proc. Amurri e altri (c.p., art. 416
bis). [RV253461]
■ Associazione di tipo mafioso – Corruzione elettorale –
Voto di scambio.
Il reato di corruzione elettorale ed il delitto di scambio eletto-
rale politico - mafioso differiscono tra loro in quanto nel primo
di essi viene punito il candidato che, per ottenere il voto, offre,
promette o somministri danaro, valori ovvero qualsiasi altra
utilità, mentre nel secondo la promessa di voti viene fatta, in
cambio di erogazione di denaro, da un aderente ad associazione
mafiosa mediante l’assicurazione dell’intervento di membri del-
la medesima, sì che in esso è tipico il ricorso alla forza d’intimi-
dazione derivante dal vincolo associativo mafioso. F Cass. pen.,
sez. I, 11 luglio 2012, n. 27655 (c.c. 24 aprile 2012), Macrì (c.p.,
art. 416 ter). [RV253387]
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