Massimario

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione
Rivista penale 1/2012
Massimario
Appello penale
Cognizione del giudice di appello – Circostanze – Effet-
to devolutivo.
La sentenza di appello che escluda la sussistenza di una circo-
stanza aggravante deve essere qualif‌icata come pronuncia in-
cidente sulla responsabilità penale dell’imputato, concorrendo
a def‌inire la concreta conf‌igurazione di tale responsabilità,
sicché, per l’effetto devolutivo di cui all’art. 574, comma quarto,
c.p.p., ha diretta eff‌icacia sulla quantif‌icazione del risarcimento
del danno. F Cass. pen., sez. V, 21 gennaio 2011, n. 1917 (ud. 18
novembre 2010), Rondelli (c.p.p., art. 574). [RV249098]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Condi-
zioni.
Nel giudizio di appello (nella specie relativo a rito abbreviato),
il provvedimento del giudice di ammissione di prove nuove
sopravvenute o scoperte dopo il giudizio di primo grado va
adottato senza ritardo con ordinanza dibattimentale nel con-
traddittorio delle parti alla stregua di quanto previsto dagli artt.
190 e 495, comma primo, c.p.p. (Fattispecie di decisione sulla
richiesta di integrazione della prova adottata, invece, solo con
sentenza). F Cass. pen., sez. I, 9 dicembre 2010, n. 43473 (ud. 14
ottobre 2010), Arshad e altri (c.p.p., art. 190; c.p.p., art. 495;
c.p.p., art. 603). [RV248979]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Condi-
zioni.
Va annullata con rinvio la sentenza d’appello che utilizzi, con
parziale rinnovazione istruttoria a seguito di un giudizio di
primo grado svolto nelle forme del rito abbreviato, il verbale
relativo alle operazioni e ai risultati di accertamenti tecnici di
polizia giudiziaria. (Fattispecie nella quale il giudice d’appello,
pur ritenendo necessario accertare con esattezza la quantità e
qualità dello stupefacente in sequestro, anziché disporre perizia,
aveva preferito acquisire il verbale delle analisi tossicologiche
eseguite dalla polizia giudiziaria sulla sostanza sequestrata, le
cui risultanze erano ignote al reo al momento della richiesta di
abbreviato in quanto attività di indagine svolta dopo il termine
di chiusura delle indagini preliminari). F Cass. pen., sez. III, 22
dicembre 2010, n. 44983 (ud. 5 novembre 2010), Nehdi (c.p.p.,
art. 442; c.p.p., art. 603). [RV249091]
Dibattimento – Rinnovazione dell’istruzione – Prove
nuove.
In tema di rinnovazione in appello dell’istruzione dibattimenta-
le, rientrano nella nozione di prova nuova quelle prove che, pur
provenendo dalla medesima fonte già assunta in primo grado,
abbiano contenuto nuovo rispetto al precedente bagaglio va-
lutativo. F Cass. pen., sez. I, 9 dicembre 2010, n. 43473 (ud. 14
ottobre 2010), Arshad e altri (c.p.p., art. 190; c.p.p., art. 495;
c.p.p., art. 603). [RV248980]
Effetto devolutivo – Inammissibilità dell’appello per
rinuncia del P.M. all’impugnazione ed estinzione del reato
per prescrizione in relazione all’impugnazione della par-
te civile – Condanna al risarcimento dei danni in favore
della parte civile.
Il giudice di appello, nel dichiarare l’inammissibilità, per rinun-
cia all’impugnazione, dell’appello proposto avverso la sentenza
di assoluzione dal Pubblico Ministero e l’estinzione del reato
per prescrizione in relazione all’impugnazione della parte civile,
può condannare l’imputato al risarcimento dei danni in favore
di quest’ultima, atteso che l’art. 576 c.p.p. conferisce al giudice
dell’impugnazione il potere di decidere sul capo della sentenza
anche in mancanza di una precedente statuizione sul punto. F
Cass. pen., sez. V, 19 gennaio 2011, n. 1463 (ud. 10 novembre
2010), Zanetti (c.p.p., art. 576; c.p.p., art. 578). [RV249046]
Facoltà del giudice di appello – Rinnovazione del dibat-
timento – Prova nuova.
Nel giudizio abbreviato, sia condizionato che non condizionato,
è consentito al giudice d’appello, d’uff‌icio e anche su sollecita-
zione delle parti, acquisire documenti sopravvenuti necessari ai
f‌ini della decisione. F Cass. pen., sez. III, 1 marzo 2011, n. 7974
(ud. 13 gennaio 2011), Ndreu e altri (c.p.p., art. 438; c.p.p., art.
603). [RV249114]
Provvedimenti appellabili e inappellabili – Sentenza di
condanna alla pena dell’ammenda in virtù di continuazio-
ne tra delitto e contravvenzione – Appellabilità.
Deve essere qualif‌icato appello e non ricorso per cassazione
l’atto di impugnazione proposto avverso la sentenza con la qua-
le il giudice di primo grado, ritenuta la continuazione tra delitto
e contravvenzione e assunta quest’ultima come violazione più
grave, applichi la pena dell’ammenda. (La Corte ha al riguardo
osservato che, ai f‌ini dell’operatività dell’art. 593, comma terzo,
c.p.p. - per il quale sono inappellabili le sentenze di condanna
alla sola pena dell’ammenda - il giudice di appello non deve
limitarsi a fare riferimento alla denominazione attribuita alla
pena nel dispositivo ma deve innanzitutto verif‌icare la propria
competenza in ordine alla norma incriminatrice cui è correlata
la sanzione, procedendo ad una lettura congiunta degli art. 593
c.p.p. e 17 ss. c.p.. F Cass. pen., sez. V, 12 novembre 2010, n.
40051 (ud. 24 settembre 2010), Rota (c.p., art. 81; c.p.p., art.
593). [RV248900]
Applicazione della pena su richiesta del-
le parti
Pena – Misura di sicurezza – Conf‌isca.
Il condannato con sentenza di patteggiamento, con cui è stata
disposta la conf‌isca dei proventi del reato di cessione di stu-
pefacenti, non ha diritto alla restituzione di detti proventi, at-
teso che, pur non essendo prevista l’ablazione obbligatoria del
prof‌itto del reato in caso di patteggiamento, tali beni non sono
mai entrati nel patrimonio dell’imputato, trattandosi del corri-
spettivo di una prestazione concernente un negozio contrario
a norme imperative. F Cass. pen., sez. VI, 15 dicembre 2010, n.
44096 (c.c. 18 novembre 2010), Mbaye (c.p.p., art. 444; c.p.p.,
art. 445; c.p., art. 240; d.p.r. 9 ottobre 1990, n. 309, art. 73).
[RV249073]
Appropriazione indebita
Elemento oggettivo del reato – Appropriazione – Fatti-
specie.
Integra il reato di appropriazione indebita la condotta dell’am-
ministratore condominiale che, ricevute le somme di denaro
necessarie dai condomini, ometta di versare i contributi pre-
videnziali per il servizio di portierato. F Cass. pen., sez. II, 23
novembre 2010, n. 41462 (ud. 11 novembre 2010), Fabrini ed
altro (c.p., art. 646). [RV248928]
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Elemento oggettivo del reato – Appropriazione – Fatti-
specie.
Integra il delitto di appropriazione indebita la condotta del “bro-
ker” assicurativo che, nella sua qualità, si sia appropriato delle
somme percepite quali premi per polizze assicurative. F Cass.
pen., sez. II, 26 novembre 2010, n. 42099 (ud. 17 novembre 2010),
P.G. in proc. Paderni (c.p., art. 646). [RV248923]
Armi e munizioni
Alterazione – Nozione – Fattispecie.
Costituisce alterazione dell’arma, ai sensi dell’art. 3 L. n. 110
del 1975, la realizzazione di una f‌ilettatura per l’applicazione di
un silenziatore in quanto è un’operazione che altera le carat-
teristiche meccaniche dell’arma, poiché apporta alla originaria
struttura della stessa una modif‌icazione non irrilevante, anche
se limitata ad una breve tratta della canna, dalla quale consegue
un uso insidioso e quindi più agevole. F Cass. pen., sez. I, 26
novembre 2010, n. 41993 (ud. 21 ottobre 2010), Santaniello (l.
18 aprile 1975, n. 110, art. 3). [RV249004]
Armi da guerra – Def‌inizione – Fattispecie.
In tema di munizioni per armi, ai f‌ini della riconducibilità delle
stesse tra le munizioni per armi da guerra ovvero tra le muni-
zioni per armi comuni, deve farsi riferimento alla def‌inizione
di munizioni da guerra contenuta nell’art. 1 della L. n. 110 del
1975 e alla disposizione di cui all’art. 2, comma quarto, stes-
sa legge, secondo cui “le munizioni a palla destinate alle armi
comuni non possono comunque essere costituite con pallottole
a nucleo perforante, traccianti, incendiarie, a carica esplosiva,
autopropellenti...”, sicché, ove le munizioni abbiano caratteri-
stiche vietate per il munizionamento civile, resta provato che
esse sono destinate all’armamento bellico. (Fattispecie di an-
nullamento con rinvio della sentenza di immotivata attribuzione
al proiettile cal. 7,65 “parabellum” della caratteristica di muni-
zione da guerra). F Cass. pen., sez. I, 20 dicembre 2010, n. 44555
(c.c. 17 novembre 2010), Verdoscia (l. 2 ottobre 1967, n. 895; l.
18 aprile 1975, n. 110; c.p., art. 697). [RV248985]
Detenzione abusiva – Pluralità di armi – Unicità di rea-
to.
La detenzione illegale di più armi in un unico contesto integra
non un reato continuato ma un singolo reato, potendo il numero
delle armi rilevare solo ai f‌ini della determinazione della pena.
F Cass. pen., sez. I, 15 dicembre 2010, n. 44066 (ud. 25 novem-
bre 2010), Di Rosolini (c.p., art. 81; l. 2 ottobre 1967, n. 895).
[RV249053]
Detenzione abusiva – Porto abusivo – Esenzione dei
cittadini sanmarinesi dal porto d’armi italiano.
L’esenzione per i cittadini sanmarinesi, muniti del porto d’arma
per uso caccia rilasciato dal proprio Stato, dal dovere di ottene-
re il porto d’armi italiano in riferimento all’esercizio della caccia
nel territorio delle province di Forlì e Pesaro non è limitata alla
sola attività venatoria in atto ma è comprensiva delle condotte
propedeutiche di allontanamento del cacciatore dalla propria
residenza e di stazionamento, anche per più giorni o più setti-
mane, nel territorio prescelto. F Cass. pen., sez. I, 14 dicembre
2010, n. 43955 (ud. 17 novembre 2010), Biordi (l. 2 ottobre 1967,
n. 895; l. 14 ottobre 1974, n. 497). [RV249102]
Associazione per delinquere
Associati – Numero minimo – Criteri di individuazione.
In tema di associazione per delinquere, il numero minimo degli
associati previsto dalla legge per la conf‌igurabilità del reato di
cui all’art. 416 c.p. deve essere valutato in senso oggettivo, ossia
come componente effettiva ed esistente del sodalizio e non con
riferimento al numero degli imputati presenti nel processo. Ne
consegue che vale ad integrare il reato anche la partecipazione
degli individui rimasti ignoti o giudicati a parte o deceduti, e
che è possibile dedurre l’esistenza della realtà associativa,
anche sotto il prof‌ilo numerico, dalle attività svolte, dalle quali
può risultare in concreto una distribuzione di compiti neces-
sariamente estesa a più di due persone. F Cass. pen., sez. V, 5
novembre 2010, n. 39223 (c.c. 23 settembre 2010), Mastrangeli
(c.p., art. 416). [RV248882]
Atti e provvedimenti del giudice penale
Atti abnormi – Opposizione della persona offesa all’ar-
chiviazione – Ordinanza del g.i.p. con la quale si dispon-
gono nuove indagini.
Non è abnorme l’ordinanza con la quale cui il Giudice per le inda-
gini preliminari, in esito all’udienza camerale f‌issata a seguito di
opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione,
disponga che il M. proceda ad un supplemento di indagine nelle
forme, alternativamente menzionate, di una nuova consulenza
tecnica o di una perizia da assumersi in incidente probatorio. F
Cass. pen., sez. IV, 3 novembre 2010, n. 38704 (c.c. 28 settembre
2010), P.M. in proc. Accolla e altro (c.p.p., art. 409; c.p.p., art.
410). [RV248854]
Atti abnormi – Provvedimento con cui il giudice di pace,
investito della richiesta di archiviazione ex art. 34 d.l.vo
n. 274/2000, disponga la restituzione degli atti al p.m., per
accertare la volontà della persona offesa – Esclusione.
Non è abnorme il provvedimento con cui il giudice di pace, inve-
stito della richiesta di archiviazione per particolare tenuità del
fatto (art. 34 D.L.vo n. 274 del 2000), disponga la restituzione
degli atti al P.M. per accertare la volontà della persona offesa,
trattandosi di attività, ex art. 17, comma quarto, D.L.vo n. 274
del 2000, preordinata all’approfondimento delle indagini in or-
dine ad elementi rilevanti ai f‌ini del corretto esercizio del potere
di archiviare. F Cass. pen., sez. V, 29 novembre 2010, n. 42238
(c.c. 12 ottobre 2010), P.M. in proc. Miale e altri (d.l.vo 28 agosto
2000, n. 274). [RV248890]
Atti abnormi – Provvedimento del g.i.p. che ordini la
formulazione dell’imputazione a carico di soggetti nei
confronti dei quali il pubblico ministero non abbia propo-
sto alcuna richiesta – Abnormità.
È abnorme, in quanto completamente estraneo al sistema pro-
cessuale, il provvedimento con il quale il giudice per le indagini
preliminari, nel respingere una richiesta di archiviazione in pro-
cedimento a carico di ignoti, ordini la formulazione dell’impu-
tazione a carico di soggetti nei confronti dei quali il pubblico
ministero non abbia proposto alcuna richiesta. F Cass. pen., sez.
I, 5 novembre 2010, n. 39283 (c.c. 13 ottobre 2010), Ciarmiello
(c.p.p., art. 415). [RV248839]
Atti abnormi – Provvedimento del g.i.p. che richieda
l’iscrizione degli autori identif‌icati delle condotte nel
registro degli indagati – Insussistenza.
Non è abnorme, e pertanto non è ricorribile per cassazione, il
provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari,
rilevando che la richiesta di archiviazione per reato commes-
so da persone ignote appare fondata su valutazioni di merito e
non sulla mancata identif‌icazione degli autori delle condotte,
richieda al pubblico ministero l’iscrizione di tali soggetti, iden-
tif‌icati o comunque agevolmente identif‌icabili, nel registro de-
gli indagati, trattandosi di atto che costituisce emanazione del
generale potere di controllo del giudice sul corretto esercizio
dell’azione penale. F Cass. pen., sez. IV, 2 novembre 2010, n.
38578 (c.c. 22 settembre 2010), P.M. in proc. ignoti (c.p.p., art.
415). [RV248834]
Atti abnormi – Rinvio degli atti al p.m. per la formula-
zione dell’imputazione – Successiva revoca.
È abnorme il provvedimento con cui il G.i.p., investito della ri-
chiesta di archiviazione per un determinato reato, dopo avere
disposto che il P.M. formuli l’imputazione, revochi tale prov-
vedimento e disponga l’archiviazione del procedimento (nella
specie, per intervenuta prescrizione). F Cass. pen., sez. II, 26
novembre 2010, n. 42137 (c.c. 17 novembre 2010), P.O. in proc.
D’Autilia (c.p.p., art. 409). [RV248871]

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