Maggioranze: come si verbalizzano
Autore | Luigi Tiscornia |
Pagine | 577-578 |
Page 577
È stato pubblicato su questa Rivista (n. 5 del 2009) un articolo (titolo: “Il Condominio e le sue questioni bagatellari”) riservato a talune piccole incombenze che si intersecano con la vita condominiale: sennonché a guardare quella che è la disciplina di sempre, era rimasto fuori ciò che invece è importante.
Si tratta di quella che allora costituiva davvero la novità, cioè la disciplina riguardante le Assemblee chiamate a decidere in materia di consumo energetico e suo risparmio: per la quale esisteva una prescrizione da parte di una Legge del 1991, sostituita, sul punto, dall’art. 7 del Decreto Legislativo n. 311 del 2006, per il quale: “Per gli interventi sugli edifici e sugli impianti volti al contenimento del consumo energetico e all’utilizzazione delle fonti di energia di cui all’art. 1, le pertinenti decisioni condominiali sono valide se adottate con la maggioranza semplice delle quote millesimali”.
Facile comprendere che in tal modo i millesimi di proprietà non avrebbero potuto essere conteggiati ed erano ormai naturali, prevedibili ed attese le ulteriori parole “rappresentate dagli intervenuti in Assemblea”.
Ovvio che si tratta di una maggioranza (ora completata dal comma 22 dell’art. 27 della Legge n. 99/09) che non era mai esistita: innanzi tutto come concezione. Perché tutto il Codice aveva sempre previsto la maggioranza come combinata e congiunta tra presenze fisiche e millesimi di proprietà.
Con l’intervento legislativo del 2009 le iniziative tornano ad essere semplificate e normalizzate, anche se tutte queste sostituzioni e/o aggiunte legislative, pur giustificate, non rendono omaggio alla chiarezza, né evitano interpretazioni difformi.
Tornando ora alle cose di minor rilevanza delle quali, probabilmente proprio in quanto piccole, nessuno parla mai, si può forse dire che si è formata su di esse una prassi, o quanto meno un’abitudine, che fa sì che oggi talune formalità (per usare questo termine) trovino nelle Assemblee solo un superficiale disinteresse. Disinteresse che per diecimila di esse rimarrà privo di effetti: laddove la dieciunmillesima fa sì che qualcuno ricorra, anche per questo, al Tribunale.
Per meglio chiarire: ogni Assemblea inizia con le parole: “così raggiunto il numero legale (si passa all’Ordine del Giorno)”, ma in realtà questa frase (per chi voglia esaminare la questione polemicamente) non è sufficiente per dare la sicurezza che ciò che viene così detto e scritto è in realtà effettivamente...
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