Il libro verde sulla tutela penale degli interessi finanziari comunitari e sulla creazione di una procura europea: il punto di vista del difensore

• Autore: Lucio Camaldo/Antonio Bana
• Pagine: 1035-1037

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Il Libro verde, presentato dalla Commissione europea nel dicembre 2001, costituisce la più recente ed approfondita analisi delle questioni di maggiore rilevanza nell'ottica della istituzione, già da tempo auspicata, di un pubblico ministero europeo, al quale dovrebbe essere affidato il compito di svolgere le indagini preliminari, di raccogliere le prove e di esercitare l'azione penale per una serie di reati lesivi degli interessi finanziari dell'Unione europea ¹.

Sul tema si è svolto a Como un importante Convegno organizzato dal Centro Studi di Diritto Penale Europeo, dall'Università dell'Insubria e dall'Unione Avvocati europei (UAE), in collaborazione con la Camera Penale di Como-Lecco, dedicato in particolare alla prospettiva del difensore nel costituendo spazio giudiziario europeo.

L'incontro è stato introdotto dall'avv. Giovanni Bana,

Presidente della Commissione UAE per il diritto penale comunitario, che ha ribadito l'impegno assunto lo scorso anno dalla UAE di dedicare particolare attenzione alle problematiche concernenti le prospettive del diritto e della procedura penale europea ², sottolineando anche la particolare sensibilità manifestata al riguardo da parte della Provincia di Como che si è concretamente attivata mettendo a disposizione un proprio spazio per meglio simboleggiare l'apertura del Centro Studi di diritto penale europeo a Como.

Aprendo i lavori del Convegno, la prof.ssa Francesca Ruggieri, Associato di diritto processuale penale all'Università dell'Insubria, ha sintetizzato i passaggi fondamentali che hanno portato alla creazione del «Libro Verde» nella futura prospettiva del 2004 volta a raccogliere in un disegno omogeneo il primo embrione della procedura penale europea nell'ottica della sempre più impellente necessità di modificare le tradizionali forme di cooperazione giudiziaria. Benché gli Stati siano ancora molto gelosi delle loro giurisdizioni nazionali, mentre l'anno passato si parlava solo di una unità provvisoria di cooperazione giudiziaria, oggi la figura di Eurojust ha preso concretamente forma sostituendo dal 6 marzo 2002 il presente provvisorio organismo ³. Nell'ambito delle recenti iniziative della Commissione europea si deve inoltre segnalare la predisposizione di una decisione quadro sul mandato di arresto europeo ⁴. Solo il «Libro verde», tuttavia, costituisce una prima articolata proposta per superare anche questi primi tentativi di organizzare diversamente le tradizionali forme di cooperazione giudiziaria. Il Convegno di Como è indirizzato proprio a discutere tali particolarmente innovative proposte nell'ottica degli operatori, avvocati e magistrati.

La Dott.ssa Cristina Fancello, amministratore dell'Olaf (Ufficio europeo antifrode), nel salutare i congressisti, ha sottolineato l'importanza dei contributi dei singoli Stati e singoli operatori alla proposta del «Libro verde». Tale articolato progetto, che vede la costituzione sia di un Procuratore Europeo sia di Procuratori Delegati con competenza per specifici reati a tutela degli interessi finanziari dell'Unione, invero, è anzitutto uno strumento di riflessione per la realizzazione di un effettivo spazio giuridico europeo in vista della Conferenza intragovernativa del 2004. La tutela degli interessi finanziari comunitari non può più essere rimessa soltanto ad organi esclusivamente amministrativi.

Muovendo dalla prospettiva dei diritti della difesa, l'avv. Giuseppe Frigo, Presidente delle Camere Penali, ha manifestato pieno apprezzamento per la diffusione e la riflessione che si vuole raccogliere intorno al Libro verde. Proprio questa tendenza a coinvolgere anzitutto i cittadini dell'Unione, e tra loro gli operatori giuridici in particolare, mira infatti a colmare un vuoto di partecipazione che, in materia di diritto processuale penale, è assolutamente indispensabile, soprattutto dove si considerino le...