Giudicato penale nel nostro ordinamento alla luce della giurisprudenza comunitaria
Autore | Domenico Giannelli |
Pagine | 833-837 |
915
mas
Rivista penale 10/2015
MASSIMARIO
■ Momento perfezionativo – Rifiuto di fornire i documen-
ti d’identità e di declinare le proprie generalità – Indica-
zioni fornite successivamente.
Il reato previsto dall’art. 651 c.p., si perfeziona con il sempli-
ce rifiuto di fornire al pubblico ufficiale indicazioni sulla pro-
pria identità personale ed è, pertanto, irrilevante, ai fini della
configurazione dell’illecito, che tali indicazioni vengano fornite
successivamente. (In motivazione, la Corte ha precisato che la
"ratio" della norma incriminatrice è quella di evitare che l’attivi-
tà della P.A. sia intralciata nell’identificazione della persona le
cui generalità sono richieste nell’esercizio del potere discrezio-
nale attribuito al pubblico ufficiale). F Cass. pen., sez. I, 9 mar-
zo 2015, n. 9957 (ud. 14 novembre 2014), De Michele (c.p., art.
651). [RV262644]
Insolvenza fraudolenta
■ Momento consumativo del reato – Preordinato proposi-
to di non adempiere l’obbligo contrattuale collegato allo
stato di insolvenza dissimulato – Prova.
In tema d’insolvenza fraudolenta, la prova del preordinato pro-
posito di non adempiere alla prestazione dovuta sin dalla stipula
del contratto, dissimulando lo stato di insolvenza, può essere
desunta anche da argomenti induttivi seri e univoci, ricavabili
dal contesto dell’azione e dal comportamento successivo all’as-
sunzione dell’obbligazione, ma non esclusivamente dal mero
inadempimento che, in sé, costituisce un indizio equivoco del
dolo. (Fattispecie in cui, la Corte ha ritenuto che l’acquisto della
merce tramite assegni, post-datati e privi di copertura fino al
giorno precedente la scadenza dei titoli, fosse espressione del
successivo inadempimento ma non della preordinata dissimula-
zione dello stato di insolvenza). F Cass. pen., sez. II, 17 febbraio
2015, n. 6847 (ud. 21 gennaio 2015), Spalanzino (c.p., art. 641).
[RV262570]
Istituti di prevenzione e pena (ordina-
mento penitenziario)
■ Liberazione anticipata – Pena interamente espiata per
altra condanna relativa a reato unificato per la continua-
zione in executivis a quello oggetto di istanza – Valuta-
bilità.
Ai fini della concessione della liberazione anticipata, è valuta-
bile il periodo di pena interamente espiata per altra condanna,
relativo a reato unificato per la continuazione "in executivis" a
quello oggetto di istanza di applicazione del beneficio, e non
computato in occasione di precedente riconoscimento della
misura premiale, in quanto, per effetto del cumulo giuridico,
la pena complessiva viene a costituire un "unicum" non ancora
interamente eseguito, all’interno del quale riprendono vigore, ai
fini del "favor rei", anche le pene già espiate che vi siano state
incluse. F Cass. pen., sez. I, 19 marzo 2015, n. 11446 (c.c. 3 marzo
2015), Prronaj (l. 26 luglio 1975, n. 354, art. 54; c.p., art. 81).
[RV262886]
Lesioni personali
■ Volontarie – Aggravanti – Contestazione della tipologia
delle lesioni senza indicazione della durata della malat-
tia.
In tema di reato di lesioni aggravate dalla durata della malattia,
è sufficiente la contestazione nel capo d’imputazione della tipo-
logia delle lesioni, laddove risulti acquisita agli atti del proces-
so la documentazione relativa alla durata della malattia. (Fat-
tispecie relativa alla contestazione nel capo d’imputazione di
"politrauma", senza indicazione precisa della protrazione della
malattia oltre i quaranta giorni). F Cass. pen., sez. I, 26 febbraio
2015, n. 8561 (ud. 11 febbraio 2015), De Luca (c.p., art. 582; c.p.,
art. 583; c.p.p., art. 521). [RV262882]
■ Volontarie – Aggravanti – Indebolimento permanente di
un organo.
In tema di lesioni personali, anche una menomazione minima,
purché apprezzabile, di un organo integra l’aggravante di cui
all’art. 583, comma primo, n. 2, c.p.. (Fattispecie in cui la S.C.
ha ritenuto sussistente l’aggravante in questione nella avulsione
traumatica di un incisivo superiore riportata dalla persona offe-
sa). F Cass. pen., sez. V, 28 gennaio 2015, n. 4177 (ud. 7 ottobre
2014), Narcisi (c.p., art. 582; c.p., art. 583). [RV262845]
Malversazione
■ A danno dello Stato – Destinazione parziale dei fondi
– Sussistenza.
In tema di malversazione a danno dello Stato, la destinazione
anche di una sola parte dei finanziamenti ottenuti per soddisfa-
re interessi privati integra il reato di cui all’art. 316 bis c.p., a
nulla rilevando che con le restanti somme siano state comun-
que perseguite finalità di pubblico interesse, che altrimenti co-
stituirebbero il mero pretesto per l’arricchimento personale del
singolo ai danni della collettività. F Cass. pen., sez. II, 8 aprile
2015, n. 14125 (c.c. 18 marzo 2015), Cerasa (c.p., art. 316 bis).
[RV262781]
Millantato credito
■ Elemento materiale – Criteri differenziali rispetto al
delitto di concussione – Fattispecie.
Integra il delitto di millantato credito aggravato ai sensi dell’art.
61, n. 9, c.p., e non quello di concussione, la condotta di indu-
zione della vittima a versare una somma di denaro, realizzata
dal pubblico ufficiale mediante il raggiro della falsa rappresen-
tazione di una situazione di grave pregiudizio e della proposta
di comprare i favori di altri ignari ed inesistenti pubblici ufficiali
per ottenere un risultato a lei favorevole. (In applicazione del
principio, la Corte ha ritenuto immune da censure la sentenza
di condanna per il delitto di millantato credito di un’assistente
sociale, incaricata di redigere relazioni per la concessione di mi-
sure alternative alla detenzione, la quale, prospettando la possi-
bilità di ottenere il predetto beneficio grazie all’interessamento
di un amico poliziotto, in grado - dietro versamento di danaro
- di influire sulle decisioni del Magistrato di sorveglianza, si era
fatta consegnare una somma in contanti da un condannato de-
stinatario di un ordine di carcerazione). F Cass. pen., sez. VI, 2
marzo 2015, n. 8989 (ud. 29 gennaio 2015), Galletta (c.p., art. 61;
c.p., art. 317; c.p., art. 346). [RV262796]
■ Elemento materiale – Effettivo condizionamento
dell’attività del pubblico ufficiale – Rilevanza.
Ai fini della configurabilità del delitto di cui all’art. 346, comma
secondo, c.p. è irrilevante che il pubblico ufficiale abbia o meno
emesso il provvedimento per il quale l’agente ha promesso il
suo interessamento, in quanto il millantato credito si consuma
già nel momento in cui l’agente si fa promettere l’utilità con il
pretesto di dover comprare il favore del pubblico ufficiale, ap-
prestando una tutela penale anticipata rispetto alle diverse ipo-
tesi corruttive previste dagli artt. 318 e 319 c.p., configurabili
quando la remunerazione sia effettivamente destinata al pubbli-
co ufficiale, al fine di condizionarne l’attività. F Cass. pen., sez.
VI, 2 marzo 2015, n. 8989 (ud. 29 gennaio 2015), Galletta (c.p.,
art. 318; c.p., art. 319; c.p., art. 346). [RV262798]
■ Elemento materiale – Momento consumativo – Tenta-
tivo.
In tema di millantato credito, poiché il delitto si perfeziona alter-
nativamente con l’accettazione della promessa ovvero con la da-
zione e ricezione dell’utilità, il tentativo è configurabile solo qua-
lora la millanteria del soggetto agente non raggiunga alcuno dei
predetti risultati. F Cass. pen., sez. VI, 2 marzo 2015, n. 8989 (ud.
29 gennaio 2015), Galletta (c.p., art. 56; c.p., art. 346). [RV262797]
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